Mi sentivo talmente felice che mi sarei messa a ballare. Telefonai subito alla dottoressa De Nardi, sicuramente le avrebbe fatto piacere ricevere la bella notizia. Avevo avuto la sensazione che un piccolo passo verso la conquista dell'animo di Serghei fosse stato fatto. Forse, senza rendersene conto, iniziava a fidarsi di me.
Risponde la segreteria telefonica di Adele De Nardi. Lasciate un messaggio sarete richiamati appena possibile. Grazie.
Dopo il "bip" raccontai alla segreteria telefonica quanto successo nei minuti precedenti; sentivo la mia voce allegra mentre, concitata, quasi euforica, lasciavo il messaggio vocale che finiva così: Dottoressa, adesso la devo salutare, tra un po' arriva Serghei, ci sentiamo nei prossimi giorni per aggiornamenti. Come avrà capito, oggi per me è una bellissima giornata! A presto.
Chiusa la comunicazione, cercai subito il piccolo quaderno per trascrivere le emozioni di quel momento. Anche il gattino stampato sulla copertina sembrava contento.
Lunedì 30 ottobre
Seghei ha il mio numero di telefono. Oggi arriva prima del solito orario. Sensazioni intense, preannuncio di un possibile cambiamento? Sono felice.
Riposto il quadernino nel cassetto della credenza ho subito memorizzato il suo numero nella rubrica del telefono. Da quel momento non sarebbe più apparso sul display "nome sconosciuto". Sarebbe stato "Serghei".
Un tocco lieve sul vetro della porta, la sua esile figura e il suo bel sorriso apparvero poco dopo. Il sole quel giorno aveva il calore di una giornata estiva ma, nonostante le temperature esterne fossero più da giugno che da fine ottobre, la stufa in cucina era comunque in piena attività. La mia piccola casina non aveva fondamenta e sicuramente non ottemperava alle normative edilizie sull'isolamento termico. Il risultato era che in casa faceva sempre freddo, anche in piena estate! Serghei, con la sua maglietta bianca a mezze maniche, contrastava con il mio vestiario pesante, da inverno inoltrato.
– Ciao, ehi, hai freddo? - Con un sorrisino stampato sul bel faccino, osservava divertito il mio abbigliamento.
Gli risposi che quella casa, un tempo nemmeno tanto remoto, era stata utilizzata come ricovero per animali e attrezzatura agricola, insomma era una stalla che, per quanto ristrutturata, era priva di fondamenta. Grosse pietre, messe una sopra l'altra, cercando un incastro non sempre perfetto, costituivano i muri perimetrali, l'umidità non trovava ostacoli e passava anche attraverso il pavimento piastrellato.
– Devi sapere che qui sotto passa una vena d'acqua proveniente dal vicino torrente; infatti, quando piove a dirotto e il torrente si gonfia, le piastrelle del pavimento sembrano bagnate e sono molto fredde, questa è una zona poco soleggiata, sempre in ombra, d'estate in casa è fresco ma già sul finire di settembre devo accendere la stufa, da queste parti il riscaldamento è assolutamente necessario otto, nove mesi l'anno; aggiungiamo che non sono più una ragazza ed ecco motivato il mio abbigliamento da profondo nord. Alla tua età non sentivo mai freddo... ah, che bello essere giovani!
Serghei mi guardava con l'espressione intenerita di un affettuoso nipote verso la propria nonna e questo non poteva che farmi immensamente piacere. Sulla piastra della vecchia cucina economica la pentola, con l'acqua per la pasta, era pronta.
– Spaghetti o maccheroni? Visto che oggi sei arrivato quasi un'ora prima si pranza in anticipo!
– Bene, bene, ho una fame! E comunque la pasta mi piace in tutte le forme, spaghetti, farfalle, fusilli, maccheroni, penne. Decidi tu, a me va bene tutto.
– Ok, ok... Non avevo dubbi, allora sai cosa ti preparo oggi? Spaghetti alla carbonara! Che ne dici?
Sorrise compiaciuto iniziando a camminare avanti indietro per la stanza.
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Il bambino venuto dal freddo #wattys2021
General Fiction🎇STORIA VINCITRICE WATTY 2021🎇 ➡️TRAMA Quattordici anni e già un passato da adulto. Un adolescente problematico, con tutta la rabbia di un'infanzia che non vuole ricordare e che lo porterà molto vicino al punto di non ritorno. Questa che sto per...