Dicembre 1999
Pieve di Soligo
Un fiocco azzurro, piccolo capolavoro manuale di nonna Augusta, spiccava sul portoncino in legno scuro della villetta intonacata di rosa. La tradizionale ghirlanda natalizia che tutti gli anni veniva appesa al medesimo portone era rimasta nella scatola delle "cose di Natale".
Tutto il paese era a conoscenza del desiderio dei due coniugi di avere un figlio, e tutti sapevano di quanto tempo c'era voluto per arrivare al raggiungimento di quell'obiettivo. Da molti mesi infatti, la coppia di sposi aveva dato avvio alle pratiche per ottenere un'adozione internazionale. Claudia era molto stimata e benvoluta da tutti, la sua attività di parrucchiera ed estetista, intrapresa quando era una giovane e graziosa ragazza, andava molto bene. Il suo salone di bellezza, situato nelle vicinanze della più importante piazza di Pieve di Soligo, era molto conosciuto, sia nel popoloso paese, sia nelle vicine frazioni da cui arrivavano, in gran numero, signore di ogni età ed estrazione sociale.
Alle sue clienti non aveva mai taciuto il desiderio di avere un figlio e, tra una messa in piega, una tintura e una manicure, aggiornava costantemente tutte le persone che giornalmente frequentavano il suo negozio. Con loro aveva condiviso ogni attimo di quella lunga attesa. Ed erano veramente in tanti a conoscere Claudia molto attiva anche nella sua parrocchia come volontaria nei centri per anziani, nelle case famiglia e ovunque ci fosse bisogno di una presenza sempre pronta ad aiutare il prossimo.
Non si era tirata indietro nemmeno quando le fu proposto di frequentare un corso di primo soccorso; la si vedeva alle sagre di paese, alle passeggiate organizzate dalla parrocchia o dalle associazioni e in ogni occasione dove fosse necessario l'intervento immediato da parte di persone preparate ad affrontare le prime emergenze. Il suo sorriso era ricorrente e capitava spesso di incontrarlo. Aveva un cuore grande, Claudia e della generosità aveva fatto il suo vessillo; solo una cosa riusciva ad adombrare il suo sguardo sempre luminoso ma, sostenuta dalla comunità e dal suo compagno, sapeva che prima o poi sarebbe arrivato quel bambino tanto voluto e cercato in ogni angolo del mondo.
– Claudia, tesoro, sono così felice per te! Dimmi cara, quando andrete a prendere il vostro piccolo? Sapete quanti mesi ha? E il nome, come si chiama?
La signora Ofelia, maestra elementare in pensione, vedova e senza figli, non stava più nella pelle. Una cliente alla quale Claudia teneva in modo particolare per essere tra le più affezionate e generose tra tutte le frequentatrici del suo centro estetico. La signora Ofelia era stata anche la maestra elementare di Claudia, entrambe avevano serbato dei bei ricordi di quel lontano periodo. Claudia rammentava la maestra Ofelia sempre in ordine, perfettamente pettinata, elegante nei suoi classici tailleur dai colori pastello. Ofelia entrava in classe con un gran sorriso verso i bambini che la accoglievano con un sonoro applauso.
"Buon giooorno, signora maestra!"
"Buon giooorno bambini. State tutti bene?"
Claudia, all'epoca, soprattutto nelle belle giornate di primavera, arrivava in classe con un mazzolino di fiori raccolti lungo il breve tragitto che percorreva a piedi tutte le mattine. Un tratto di strada costeggiava i campi, all'epoca lasciati liberi dalla colata di cemento che nel giro di pochi anni avrebbe stravolto il paesaggio semplice di un paese formato per di più da contadini.
Di quei dolci ricordi e del tempo che aveva cambiato completamente faccia al paese, trasformandolo quasi in una città industrializzata, Claudia e la signora Ofelia parlavano spesso ma da quando si era sparsa la voce dell'adozione le due donne discutevano solo di quello.
– Cara maestra, non sappiamo praticamente nulla del bambino, siamo stati informati ieri sera dall'agenzia che si è occupata di tutto, sappiamo solo che è un maschietto e che si trova in un orfanotrofio di San Pietroburgo. Partiamo per la Russia tra due giorni!
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Il bambino venuto dal freddo #wattys2021
Ficción General🎇STORIA VINCITRICE WATTY 2021🎇 ➡️TRAMA Quattordici anni e già un passato da adulto. Un adolescente problematico, con tutta la rabbia di un'infanzia che non vuole ricordare e che lo porterà molto vicino al punto di non ritorno. Questa che sto per...