Augusta, Claudia, Sonya, Leda, Ornella.
Nomi femminili, donne che non passeranno alla storia, che non saranno insignite da prestigiose onorificenze al merito civile ma che avranno sempre un posto privilegiato nei cuori di chi le ha incontrate e conosciute. Semplicemente nomi di donne protagoniste, a vario titolo, di questa storia. Ognuna di loro ha svolto un ruolo importantissimo, imprescindibile per ordire una trama esistenziale unica e irripetibile, come solo la vita può essere.
Fili resistenti, tenaci ma invisibili, hanno legato da vincolo indissolubile i destini di queste figure femminili alle quali ho voluto dedicare questo spazio introduttivo per presentare al lettore ognuna di loro in modo dettagliato.
Madri, mogli, figlie. Donne che hanno saputo affrontare con orgoglio e coraggio i dolori più atroci, che si sono realizzate nella semplicità delle loro mansioni, senza ostentazione, sempre rivolte con lo spirito verso il destino altrui, per proseguire il percorso a testa alta. Sempre.
Augusta. Una vita passata al servizio di importanti famiglie dell'aristocrazia inglese. Lei, donna semplice, partita giovanissima da un paesotto di provincia, si è trovata a conferire con persone appartenenti a un rango lontanissimo dalle sue umili origini. Ha calpestato lussuosi tappeti persiani e ammirato magnifici giardini dalle vetrate di palazzi e castelli. Ma lei, Augusta, un giorno è voluta tornare nella sua amata patria portando con sé la sua unica figlia, Claudia, per farla crescere e studiare in Italia. Con la piccola Claudia, Augusta ha iniziato una nuova vita, conservando ricordi preziosi, fortificata da un'esperienza importante, mantenendo comunque intatta la sua indole riservata e semplice, tanto apprezzata da quel mondo dorato che le appariva ormai lontanissimo. Il destino non guarda in faccia nessuno, nemmeno le Anime Belle che, inconsapevolmente, lo incontrano lungo il percorso, sempre pronto a partorire sconvolgenti situazioni e lutti devastanti a cui Augusta non si è arresa, portando avanti con orgoglio la sua vita piena di ricordi, conservati e incorniciati nelle innumerevoli fotografie sparse nella casa di Pieve di Soligo.
Claudia. A lei dedico questo mio scritto. A lei che ho incontrato, non certamente per caso, poiché nulla accade per caso, in uno scatto fotografico per sempre impresso nella mente di chi ha avuto l'onore e la gioia di incrociare quel sorriso radioso, quello sguardo splendente. Sorridente lei, verso l'autore di quella fotografia dai colori allegri, e verso la vita che l'ha tradita nel fulgore della sua bellezza e felicità. Lei, che ha voluto essere madre anche quando madre naturale non ha potuto esserlo, ha saputo affrontare l'avverso destino senza smettere di sorridere alla vita. Claudia, che in quell'abbraccio incorniciato d'argento, stringe il bambino tanto desiderato, al quale ha regalato gli ultimi anni e gli ultimi attimi della sua esistenza terrena, resterà per sempre nel cuore di chi, anche per un solo istante, le ha voluto bene.
Sonya. Una donna nata nella mia mente ma realmente esistente in una parte di mondo da noi non troppo lontano. Esisterà sicuramente una figura femminile con un altro nome e con un diverso destino da quello narrato in questo libro. Ho cercato di immaginala nel suo momento più gioioso di giovane donna alla sua quarta gravidanza. Ho cercato di immaginare quale sia stato il motivo per cui quattro innocenti sono rimasti orfani. Sonya è un personaggio di fantasia ma ispirato a una reale situazione. L'ho pensata e descritta come una madre affettuosa, moglie innamorata che ha lasciato questo mondo senza poter salutare il suo ultimo fiore. Quel bambino realmente arrivato da un paese che noi immaginiamo sempre avvolto nella candida coltre innevata. Una vita che inizia e una che finisce. Ancora una volta il destino si cimenta in trame originali, senza badare al dolore umano. Un giorno scopriremo la vera Sonya, la sua storia e la sua vita. Quel giorno, un figlio abbraccerà la madre naturale che per scelta o costrizione lo ha abbandonato.
Leda. A questa donna ho dato un compito sovrumano. Anche questo è un personaggio creato dalla fantasia per dare un senso alla storia, per cercare di colmare buchi neri a cui, un giorno, daremo un vero volto. L'ho colmata di un immenso senso del dovere e resa forte quanto basta per sostenere il peso sconfinato di atroci dolori che hanno devastato la sua giovane esistenza. Una donna che si è trovata di fronte a una scelta straziante. L'ho immaginata in una compostezza intollerabile durante il funerale dell'amata sorella. Una donna sfigurata nel compimento di un'azione sconvolgente a cui non riesce a negarsi. Ribellarsi contro un destino avverso implica notevoli energie fisiche e mentali, di queste energie non è rimasto nulla, se non l'ultimo straziante addio a quel bambino... figlio di chissà quale amore.
Ornella. Voleva fare la maestra, da grande. Avrebbe voluto intraprendere un percorso di studi per raggiungere quel sogno che fin da bambina aveva nel cuore ma, suo malgrado, ha dovuto arrendersi alle dinamiche che il destino, beffardo, maligno, le ha parato di fronte. I ricordi della sua infanzia sono molto vivi in lei, ogni piccolo dettaglio è stato scrupolosamente archiviato in un luogo intimo e prezioso come solo la mente umana può essere. Così come l'infanzia dei suoi figli, ai quali ha dedicato e vissuto gli anni più belli della sua vita. In qualche modo Ornella ha sempre, grazie a qualche generosa elargizione divina e per naturale vocazione, avuto facoltà di approcciarsi al mondo infantile. Il suo innato istinto materno e protettivo l'ha condotta, un giorno, ad affrontare un percorso umano ripagandola, in parte, di quel mancato traguardo infranto nelle complicanze di un vissuto intenso, pieno di avvenimenti e situazioni personali intricate.
Conosceremo da vicino questa donna alla quale ho voluto dare il volto della mia attrice preferita, a partire dal primo capitolo "Pieve di Soligo" mentre, in una grigia giornata di settembre, inizia, ancora una volta, un nuovo percorso di vita che la porterà in un paesotto della provincia trevigiana per un importante appuntamento con il destino.
Grazie e buona lettura.
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I NOMI DEI PERSONOGGI PRESENTI NEL LIBRO SONO DI FANTASIA E NON SONO RICONDUCIBILI IN NESSUN MODO A PERSONE REALMENTE ESISTENTI O ESISTITE
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Il bambino venuto dal freddo #wattys2021
Художественная проза🎇STORIA VINCITRICE WATTY 2021🎇 ➡️TRAMA Quattordici anni e già un passato da adulto. Un adolescente problematico, con tutta la rabbia di un'infanzia che non vuole ricordare e che lo porterà molto vicino al punto di non ritorno. Questa che sto per...