{ventotto}

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* ragazzi so che questo dovrebbe essere il ventisette, ma per convenienza ho messo ventotto così che venga fuori come i capitoli totali+ quel capitolo che avevo fatto di cui nome era "avviso"*

Clay pov:

Quando mi sveglio e tutto buio.

Cerco di muovermi ma subito dopo mi rendo conto di George che dorme appoggiato al mio petto.

È così carino...

Con una mano gli sistemo un ciuffo di capelli che andava sugli occhi, mentre con l'altra prendo il telefono appoggiato sul comodino.

Ho una marea di messaggi, ragazze che mi scrivono su Instagram, notifiche da YouTube e qualsiasi altro social.

Ma noto dalla schermata iniziale l'orario:

14:53

'Che cazzo..' Penso mentre mi strofino il palmo della mano sopra l'occhio.

Sta sera ho anche una partita, devo giocare o non mi prenderanno per il college, in più ci sono anche gli esaminatori..

Metto un cuscino al posto del mio petto in modo che George stia comodo, io devo assolutamente andare, alle 20.00 devo essere a scuola, e devo ancora preparare tutto.

Apro la porta della camera di George, e una luce mi investe improvvisamente.

Chiudo subito la porta dietro di me quando esco, non voglio che George si svegli per la luce.

Piano piano scendo le scale cercando un qualsiasi essere vivente con cui potessi un attimo confrontarmi.

"Clay!" Sento dire in coro dalla mamma e dal papà di George.

"Buon giorno signora e signor Davidson.." dico un po' assonato.

"Cosa ci fai ancora vestito così?!" Mi chiede la mamma di George e venendo verso di me.

Ho ancora gli abiti di ieri, solo che sono senza scarpe e senza giacca. I pantaloni neri sono ancora bagnati in certi punti, e per la maglia bianca è la stessa situazione.

"George non ti ha dato niente con cui cambiarti?" Mi chiede lei abbastanza scocciata dal comportamento del figlio.

"Sinceramente signora non lo biasimo, ieri era stanco e stava male, i miei vestiti non erano la priorità" gli dico sorridendo.

"Se lo dici te... ma adesso ha dormito abbastanza, è ora c'è si alzi e che ti dia una mano con vestiti e ti faccia fare una doccia calda.." mi dice lei guardando i vestiti ancora umidi.

"La ringrazio signora ma devo andare a casa a prendere le robe per sta sera e mia sorella.." le dico incerto.

"Oh non se ne parla. È da tanto che non vivi con i tuoi genitori vedo?" Mi chiede lei provocando una risata da parte mia.

"Come lo sa?" Le chiedo ridendo.

"Perché si vede da come ti comporti! Un genitore non lascerebbe mai andare suo figlio in giro alle due di notte in moto mentre piove, e non lo farebbe tornare a casa il giorno dopo con tutti i vestiti bagnati e in moto con le strade bagnate..." mi dice lei come per sgridarmi... mi manca quasi questa sensazione di essere sgridati da una mamma, la mia non la vedo da tanto...

"Signora accetterei volentieri ma c'è mia sorella a casa.." le dico poco convinto.

"Chiama e dille che mio marito ed io stiamo venendo a prenderla, e dille che ti prepari la borsa per football di sta sera. Mangerete entrambi da noi e poi andremo a vedere la partita tutto insieme! Ovviamente tu giocherai e noi tiferemo per te!" Mi dice lei sorridendo.

|Tutto grazie a uno stupido gioco|| dreamnotfound |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora