Capitolo 3 - Secondo giorno.

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Pov Gulf

Stanotte ho dormito poco e nulla, non so neanche il motivo.
Ho perso il conto di quante volte mi sono rigirato nel letto, per poi crollare all'alba.
Quando la sveglia ha suonato volevo maledirla. Mi alzo, faccio una doccia e dopo essermi vestito chiamo War.

'Ma che cazzo, sei caduto dal letto?'
'Buongiorno anche a te amico,mio'
effettivamente sono appena le 7 e 30, e la prima lezione è alle 9.
'Su dai, preparati che ti offro la colazione per farmi perdonare'
'Cappuccino e cornetto'
'E sia'
'Bene, a tra poco'
Stacco la chiamata, prendo la cartella e mi dirigo al condominio di War, non è distante da dove abito, quindi ha tutto il tempo di prepararsi.
Mentre controllo sul cellulare i vari messaggi e decidere a quali rispondere e no, vado a finire addosso ad una persona.
"Mi scusi tanto, mi dispiace" dico ancor prima di guardare la persona di fronte a me. E vorrei tanto non averlo fatto.
"Mr. Kanawut lo sa che bisogna mostrare attenzione mentre si cammina?"
Ha un tono stranamente gentile, che ieri fu veramente un caso raro?
"Le chiedo ancora scusa, professore." dico nuovamente con il mio tono più sincero che riesco a fare e lo supero riprendendo a camminare.
"Dove sta andando a quest'ora?"
Mi blocco ma non mi volto. Che cavolo vuole da me, ora? Perché gli interessa. Gulf, respira cerca di calmarti.
"Ho un incontro con un mio amico, mi scusi ma sono già in ritardo"
"Veda lei e il suo amico di non fare tardi a lezione"
Ancora senza voltarmi, faccio un accenno di senso e riprendo a camminare.

"Hai incontrato il prof. Suppasit prima, davvero?" mi domanda War, mentre sta inzuppando il cornetto nel cappuccino, ci troviamo in un bar fuori all'università, a quest'ora fortunatamente non ci sono i ragazzi, e non capisco come faccia a mangiare così tanto ed avere un fisico così.
"Sei sordo o cosa? Certo che l'ho incontrato, e mi ha detto anche di non fare tardi a lezione" gli rispondo mentre bevo il mio doppio caffè, forte. Ci vuole, ho bisogno di energia stamattina, volevo anche prendermi qualcosa da mangiare, ma ho lo stomaco chiuso, dannato di un Suppasit, la colpa è tua.
"Trovo strano che ti abbia domandato dove andavi, cioè che gli interessa?"
"Lo vorrei sapere anche io"
"Ti avviso comunque" e si mette in bocca l'ultimo pezzo di cornetto "non ti azzardare a chiamarmi così presto anche domani o i giorni a seguire, ho bisogno di dormire."
"Per prima cosa ingoia, poi parli che così non capisco nulla." prendo un fazzoletto e gli pulisco la bocca dalla schiuma ... è proprio un bambino.
Vedo le sue guance arrossarsi "che fai il timido ora?" gli dico prendendolo in giro "sei un idiota" si alza e getta la roba "su andiamo, che manca un quarto d'ora all'arrivo dello stronzo" mi dice, mi alzo e lo seguo all'interno della classe.

Pov Mew

Quando rientrai a casa il giorno prima, avevo ancora tra le mani i test di quel ragazzino. Ha una calligrafia ordinata, pulita e senza sbavature. Mi piace.
Entrai nel mio studio riposi i test nel cassetto della scrivania e andai a farmi una doccia. Volevo uscire, così dopo chiamai io mio collega Tay.
'Certo che ci sto, chiamo anche Arm e New, è un miracolo che sia stato tu a chiedere di uscire'
Stacco la chiamata e finisco di prepararmi.
Di solito sono sempre loro che mi invitano, non sempre rifiuto di uscire ma dopo una giornata stressante preferisco rimanere a casa.
Stasera ho bisogno di togliermi dalla testa quel ragazzino.

"Allora, a cosa dobbiamo quest'uscita?" mi chiede New.
"Ci deve essere per forza un motivo?"
"SI!" esclamano all'unisono.

Non posso credere che dopo tanti anni mi frequenti ancora con loro.
Ci conosciamo dai tempi dell'università e siamo subito andati d'accordo, eravamo un perfetto mix di ingredienti per la creazione del più esplosivo cocktail.
Tay è quello che considero la mia spalla, il casinista, anche lui professore come me, purtroppo non nella stessa facoltà. Raramente riusciamo a incontrarci.
New è un impresario, nel nostro gruppo è quello più riflessivo, ha sposato la sua ragazza del liceo, e nonostante gli anni la ama ancora follemente. Anch'io vorrei un amore come il suo.
Arm è quello che non gli frega niente e di nessuno, fa quello che vuole e quando lo vuole, è proprietario di una catena di bar, compreso questo, rilasciati in eredità da suo nonno, essendo lui unico nipote. Non parla con i suoi da anni, esattamente quando fece coming out. In tutti questi anni non l'ho mai visto in una relazione seria.
Io nel gruppo sono quello che evita di attirare l'attenzione ma che puntualmente non ci riesce. Non mi piace state al centro dell'attenzione ed essere gentile non serve a nulla, per questo col tempo ho costruito una corazza intorno a me, non facendo vedere a nessuno il mio vero io, soprattutto dopo il tradimento di colei che amavo.

"Nulla di che, stamane all'università mi sono comportato esattamente come ogni altro anno con le matricole, e c'è questo ragazzo che mi ha particolarmente colpito .."
Inizio a raccontare gli avvenimenti di quella mattina e del mio strano comportamento.
"Quindi fammi capire, stai in questo stato perché ti senti in colpa?" mi domanda Tay.
Colpa? Perché dovrei essere in colpa?
"No, certo che no, perché dovrei esserlo?"
"Perché ti sei comportato da stronzo" mi risponde Arm "di solito non sei così, quindi dimentica ciò che è successo stamattina e da domani comportati più gentilmente"

È quasi mezzanotte quando rientro a casa, non sono molto ubriaco, ma abbastanza lucido da spogliarmi e infilarmi direttamente nel letto. Al resto penserò domani.
Mi sveglio con un leggero mal di testa, ormai non ho più bisogno di guardare l'orologio per vedere l'ora,  sono le 6 come sempre, e inizio la mia routine giornaliera. Ho comprato casa nei pressi dell'università, così per me è più comodo. Prima di scendere prendo tutti gli appunti per la lezione e i test corretti, escludendo quel ragazzino, la media è buona, quindi non c'è bisogno di fare alcuna lezione di recupero, posso iniziare direttamente il programma, mai avrei immaginato di rivedere quel ragazzino prima della lezione, stava con lo sguardo rivolto al cellulare, indossava una t-shirt nera con una grafica e dei jeans scoloriti che gli stavano veramente bene.
Ma a cosa sto pensando?
Dopo averlo ripreso, spero con un tono più gentile, mi avvio a prendermi il caffè per iniziare la giornata.

Pov Gulf

Una volta in classe, come un'orologio svizzero alle 9 entra il prof. stronzo e inizia a fare lezione, questa volta io War e Perth ci siamo accomodati ai primi posti, spero che non mi prenda nuovamente di mira, anche se da come si può notare sembra essere 'normale'

AMORE (IM)POSSIBILE. {𝐌𝐞𝐰𝐆𝐮𝐥𝐟}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora