Capitolo 5 - Perché?

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Pov Mew

Sto ripensando nuovamente a quel ragazzino. Non riesco a togliermi dalla testa il suo viso, le sue espressioni, il suo modo di fare ... la sua persona.
Mi domando se abbia fatto bene a mandare Gun a comunicargli di essere stato eletto rappresentante. Immagino che ora sia felice, infondo è una carica importante. Dovrei sistemare alcune scartoffie sulla scrivania ma non riesco proprio a concentrarmi, quindi vado a prendermi un caffè e mentre sto per aprire la porta un trambusto infernale si sente al di fuori. Ma che cavolo sta succedendo?
Non ho fatto neanche in tempo a mettere piede fuori dallo studio che un pugno mi colpisce la faccia, arretro di un paio di passi e guardo la faccia furente di colui che è nella mia testa.
"Gulf, ma che cazzo fai?" un suo amico gli corre dietro e lo blocca poi mi si rivolge a me "la prego di scusarlo professore ... lui ... ehm lui non voleva .. vero Gulf? Scusati"
"Come cazzo ti sei permesso di nominarmi rappresentante?"

Ah ecco spiegato il motivo.

Rimango indeciso su che fare mentre fisso il volto di Mr. Gulf Kanawut davanti a me, gli occhi gli brillano di rabbia, gote e orecchie sono di un rosso cremisi, vedo alcune vene sporgersi dalle braccia e quelle sopracciglia che tendono a toccarsi da quanto sta aggrottando la fronte.
Inaspettatamente scoppiò a ridere di gusto, come non facevo da molto tempo.
Chiunque dopo la nomina sarebbe venuto da me per ringraziarmi, elogiarmi, arrivando a fare qualunque cosa per entrare nelle mie grazie ... ma lui no. Anzi fa l'esatto opposto. Dovrei essere infuriato e punirlo per il suo irrispettoso comportamento, di nuovo.
"Mr. Kanawut la prego di accomodarsi nel mio ufficio, parleremo li" dico mentre mi sposto sul lato per farlo accomodare.
Non si aspettava questa reazione, passa dall'ira all'incredulità, guarda il suo amico che a sua volta non sa cosa dire. "Come si chiama lei?"
"War Waranat professore"
"Bene Mr. Waranat, può andare immagino che ora il suo amico si sia calmato."
Dopo aver guardato l'amico e dato una pacca sulla spalla, mi saluta e va via. Il ragazzino a quel punto entra nel mio ufficio.
"Si sieda, lascia che le spieghi" gli dico mentre torno alla scrivania dopo aver chiuso la porta. Lui prende posto sulla sedia difronte a me e inizia a guardarsi intorno, soffermandosi su una riproduzione de la Notte stellata di Van Gogh.
"Non pensavo che le avrebbe causato questo effetto" inizio col dire ciò mentre lo guardo dritto negli occhi. "Vede i test di ammissione li ho corretti io, e non so se ne sia a conoscenza, ma lei risulta primo, colui che c'era prima ha cambiato facoltà" vedo che continua guardarmi con un espressione indifferente " mi sembra naturale dare la carica di rappresentante a lei, penso che sia il più adatto"
"Che io fossi adatto o no, ciò non lo autorizza a prendere nessuna decisione senza almeno chiedermelo, professore"
"Vabene, partiamo dall'inizio" schiarisco la gola "Mr. Kanawut le farebbe piacere se la nominassi rappresentante degli studenti del primo anno di matematica?"
"No"
"Perché?"
"Professore io sono venuto qui per studiare e apprendere, non mi interessa altro, e non sono propenso ad avere nulla a che fare con varie rappresentazioni e via dicendo." Detto questo, si alza "se non le dispiace tornerei dai miei amici" e si avvia alla porta davanti ai miei occhi stupiti.
Perché si comporta in questo modo?
E perché mi lascio trattare così?

Pov Gulf

Quando si mise a ridere davanti a me, rimasi scioccato. Cioè,  gli avevo appena tirato un pugno e se non fosse intervenuto War sarei andato anche oltre. E lui invece di incazzarsi scoppia a ridere.
Patetico.
Soffre sicuramente di qualche problema.
E cosa ancora più assurda è quando mi fa entrare nello studio. Noto la quantità di libri riposti ordinati sugli scaffali, attestati appesi sulle pareti, c'è un piccolo ripiano con CD in vinile tenuti curati e poi alle spalle della scrivania il quadro di Van Gogh regna sovrano. Mi piace quanto sia confortevole, mi fa strano solo che non c'è nessuna foto di famiglia o personale.
In alcuni casi sono molto bravo a nascondere ciò che provo, in altri, i miei sentimenti esplodono come un eruzione vulcanica. Sapevo che sarei andato incontro ad un provvedimento, e che mi sarebbe costato di sicuro la lode e il plauso accademico nel mio curriculum universitario .. quindi ero pronto a qualunque reazione. Ma no quella di Suppasit.
Ascolto attentamente ciò che dice e per quanto dovrei essere onorato di ciò, io non lo voglio.
Ciò che voglio è trascorrere una tranquilla vita universitaria con i miei amici, tra studio e, magari qualche festa perché no. Tutto ciò che è di più non mi interessa. Dopo detto ciò mi alzo ed esco dallo studio. Ormai è questo il mio comportamento.

Raggiungo i miei amici in biblioteca e per fortuna non domandano nulla, ma lo sguardo di War mi dice che non è finita. Mi presento all'amica di Perth, Noon, e mi siedo vicino a lei.

Le ore trascorrono tranquille tra chiacchiere, pareri e aiuti, War si dimostra molto attento su alcune mie spiegazioni, quindi non mi dispiace fargli fare chiarezza su alcuni teoremi, mentre Noon è simpatica, molto socievole e ha un sorriso veramente bellissimo ... alcune volte rimango incantato nel guardarla e la stessa cosa War. A fine giornata ci scambiamo i numeri e noto un velo di tristezza negli occhi di Perth, probabilmente sarà la stanchezza e mentre loro vanno via, decido di rimanere ancora un poco in quanto la chiusura della biblioteca  è prevista per le 20.

AMORE (IM)POSSIBILE. {𝐌𝐞𝐰𝐆𝐮𝐥𝐟}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora