Capitolo 1 - Conoscenze.

1.6K 83 36
                                    

Pov Gulf

Primo giorno di università.

Varco finalmente l'entrata del mio futuro. Ho lottato con i miei genitori per farmi venire qua, non volevano che studiassi Matematica, più volte hanno cercato di convincermi ad entrare a Medicina o Ingegneria. Ho rifiutato. Il futuro è mio, la vita è mia. La matematica mi piace, mi piace come tutto sia collegato ai numeri. Come tutto abbia una ragione, una dimostrazione. Si, sono proprio contento di aver fatto questa scelta.

Ovviamente non conosco nessuno, purtroppo i miei amici, si sono iscritti ad Ingegneria, fortunatamente la loro facoltà non è lontana dalla mia.
Mi avvio in segreteria per ricevere l'orario delle lezioni, la lista dei libri di testo e il programma delle varie materie. La prima lezione inizia alle 9:00 in aula3 in questo stesso dipartimento, per fortuna noto che quasi tutte le lezioni sono in questo edificio, così non dovrò spostarmi sempre. Mi avvio in classe, un'aula grandissima che trovo quasi vuota, c'è solo un ragazzo seduto in terza fila che gioca al cellulare, animato dalla voglia si fare nuove conoscenze mi siedo vicino a lui.
"Ciao!" Lui mi guarda e fa un grande sorriso, ha il volto 'simpatico' spero vivamente che andremo d'accordo.
"Ciao, io sono War"
"Gulf, piacere"
"Anche tu solo?"
"Eh già, i miei amici del liceo mi hanno abbandonato per scegliere Ingegneria"
"I miei, Medicina"
"Spero che non siamo gli unici ad essere iscritti a questa facoltà,  non ho visto molte persone"
"Si è vero, non è una facoltà molto numerosa, non a caso è anche a numero programmato quindi, a proposito, in che posizione sei risultato?"
"Secondo"
"Wow, io ventesimo"
"Anche la tua posizione è buona, tieni conto che il numero massimo di iscritti è 100"
"Anche questo è vero"
E insieme ridiamo, iniziamo a parlare del più e del meno scambiandoci anche il numero di cellulare. La classe man mano inizia a riempirsi, fino ad avere quasi tutti i posti occupati, una ragazza si siede di fianco a me.
"Ciao ragazzi io sono Perth" e ci fa un bellissimo sorriso, è bassina con i capelli castani raccolti in una coda, gli occhi che le brillano. Già mi piace.
"Ciao, io sono Gulf e lui è War" faccio le presentazioni anche per il mio nuovo amico, che lui ricambia con un cenno della mano e un sorriso.
"Sapete ragazzi, ho un po' paura di questa prima lezione"
"Perché?" le rispondo.
"Il professore di Analisi Matematica dicono che sia severo, fin troppo, più di un ragazzo ha dovuto rifare l'esame con lui. Vuole la perfezione, e inoltre è l'unico che pretende oltre all'esame scritto quello orale."
"Come fai a sapere queste cose?"
"Sono cose risapute qui al dipartimento, perché non lo sapevate?"
Mi giro verso War e anche lui fa una faccia sorpresa, bene, non sono l'unico idiota che non lo sa.
"Io penso che se si studia, a prescindere da quanto possa essere severo, l'esame lo superi" le dico seriamente. Secondo me, sta un po' sopravvalutando le cose, non mi spaventa lo studio, infondo sono qui per questo. Voglio poter insegnare, è questo il mio obiettivo, magari non è pretenzioso, ma è ciò che voglio fare. All'azienda di famiglia, ci possono pensare i miei fratelli. Solo perché sono il primogenito non vuol dire che debba essere io a prendere in mano l'azienda una volta che mio padre andrà in pensione.
"Dopo ti faccio parlare con mia cugina e ti dirà tutto. È del secondo anno, e ancora non ha Analisi, alcuni esami sono propedeutici, non puoi andare avanti se non li hai, e questo è uno di loro."
Questa cosa la sapevo, ma rimango dell'idea che alla fine è una questione di studio.
"Perché tua cugina non è qui, se ancora non ha l'esame?"
"Ha tutte le lezioni, tutti gli appunti ed esercizi spiegati e svolti da lui, è inutile riseguire le lezioni" apre la cartella e inizia a prendere un quaderno e una biro "e ancora non ti ho detto che è di una bellezza disarmante, forse è per questo che mia cugina più volte è andata da lui a ricevimento ...". La vedo sorridere.
"L'hai già visto?" domanda War.
"No ancora no, ma mi fido di mia cugina, inoltre non è l'unica a dirlo."
Guardo l'orologio e vedo che sono le 9:00, a dimostrazione anche del suono della campanella.
La classe d'improvviso, piomba nel silenzio, alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti l'uomo più bello che abbia mai  visto. Anche se sono etero, so riconoscere quando un uomo è bello. E lui lo è veramente.
"Hai visto, che ti ho detto? Non lo trovi magnifico?"
Ascolto vagamente ciò che Perth mi dice, il mio sguardo rimane fisso davanti a me.

"Buongiorno a tutti, e benvenuti al corso di Analisi Matematica 1" poi si gira e inizia a scrivere alla lavagna.
"Sono il vostro insegnante Mew Suppasit, vi ho scritto l'indirizzo email e i giorni con gli orari di ricevimento. Preferirei che mi mandaste prima un'email invece di presentarvi direttamente dalla porta del mio studio.
Ho delle poche cose da dirvi.
Io sono puntuale, quindi pretendo che anche voi lo siate, non tollero ritardi di nessun tipo, qualunque sia la motivazione. Siete in ritardo? Non presentatevi. Durante il semestre sono solito porre dei test scritti, al superamento di tutti i test, avete la possibilità di presentarvi direttamente all'esame orale. Ne sbagliate uno? Farete lo scritto.
Durante le mie lezioni pretendo la vostra più totale attenzione, quindi spegnete i cellulari."
Detto ciò porge dei fogli a dei ragazzi in prima fila, che man mano li consegnano a tutti.
"Oggi farete un test, in modo da permettermi di conoscere il vostro livello di preparazione. Non avrà valutazione, quindi siate tranquilli. Una volta terminato, me lo consegnate e firmate la presenza. Avete il restante tempo della lezione per consegnarlo."

Dopo detto ciò si siede dietro alla cattedra, e inizia a guardarci uno per uno.

Io dopo aver scritto la sua email con gli orari, guardo il foglio che ho tra le mani, sono 30 quesiti, tra domande ed esercizi, in meno di un'ora è un pazzo a dare questo test. Vorrei voltarmi verso War o Perth, ma ho l'impressione di avere il suo sguardo su di me, difatti alzo la testa e mi ritrovo i suoi occhi su di me, la riabbasso immediatamente dandomi un contegno.

Perché quello sguardo mi ha turbato?

Prendo la mia biro e inizio a svolgere il test, non è molto difficile sono cose che ho studiato e già conosco, quando ho finito noto gli altri che stanno ancora scrivendo, e guardo il mio orologio, ci ho messo meno di mezz'ora.. che faccio, lo consegno?
Do un ultima controllata, scrivo i miei dati con il mio numero di matricola, mi alzo e mi dirigo verso la cattedra. Il professore è impegnato in una lettura di un libro, non voglio disturbarlo, quindi poso il test, e firmo la mia presenza di oggi.
Mentre sto tornando indietro sento una voce chiamarmi.
"Ha già finito?" mi chiede il professore.
"Si professore" gli rispondo cercando di calmare la mia ansia, perché sono così in ansia?
"Bene. Cosa crede di dimostrare consegnando per primo? Che è il migliore?"
Rimango un tantino sorpreso, cos'è questo comportamento?
"Mi scusi?" Prende il mio foglio e lo guarda, che lo stia già correggendo?
"Ha fatto tutto giusto, le faccio i miei complimenti" mi dice ad un tratto.
Ma cosa soffre, di bipolarismo?
"Grazie .." non faccio in tempo a finire la frase che vedo consegnarmi un altro foglio.
"Visto che si crede così in gamba, mi faccia anche questo test" si guarda l'orologio "ha 15 minuti di tempo, crede di farcela?"

Rimango immobile come una mummia. Mi sto davvero incazzando,  ma chi si crede di essere? Invece di ritornare al mio posto, prendo la penna sulla cattedra e lo faccio dinanzi a lui, 2 minuti prima che suona la campana gli sbatto il foglio davanti, vado al mio posto prendo la mia roba e, come un cronometro, nello stesso momento in cui suona la campanella, lascio l'aula sotto lo sguardo sbigottito dell'intera classe.

AMORE (IM)POSSIBILE. {𝐌𝐞𝐰𝐆𝐮𝐥𝐟}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora