Capitolo 39 - 1/01

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Pov Mew

"Mi dispiace molto Mew che dobbiamo già rientrare ..." mi dice Gulf tra un misto di tristezza e preoccupazione.
"La cosa più importante è che ora parli con i tuoi genitori, sarebbe stato inutile aspettare a quando saremmo rientrati, non ci saremo goduti gli ultimi giorni" dico sinceramente.

Dopo che Gulf stamane ha ricevuto la chiamata dal fratello, abbiamo raccolto le nostre cose e stiamo tornando a casa. Ho cercato di convincerlo ad accompagnarlo per poter anche io parlare con i suoi ma ha rifiutato. La vuole risolvere da solo, è stato inutile dire che essendo ora una coppia, le difficoltà le avremo dovute affrontare insieme.
Testardo come un mulo!
Inutile nascondere quanto io sia agitato in questo momento, una lieve paura inizia a nascere dentro di me. Paura di ... non saprei neanche spiegarlo a parole.
Ogni tanto poso lo sguardo su Gulf, è agitato e nervoso, ma fa finta di stare calmo ... si sta mordicchiando il labbro inferiore fino a farlo quasi sanguinare e poi ha quel cipiglio tra gli occhi che non vedevo da chissà quanto tempo.
Gli prendo una mano e incrocio le mie dita alle sue, anche se sono contrario al fatto di non volere che vada con lui, voglio trasmettergli la mia forza.

Qualunque cosa succederà amore mio, noi non ci lasceremo ... te l'ho promesso.

Pov Gulf

Non ho lasciato che Mew mi accompagnasse per parlare con i miei. Sarebbe uno shock se mi vedessero con lui dal vivo.
Ho bisogno prima di risolvere la situazione faccia a faccia con i miei ... in particolare mio padre.
Immaginavo che dopo la notizia mi avrebbero chiamato, ma non è stato così. Due sono le opzioni o hanno visto Kao chiamarmi o pensavano di darmi il colpo di grazia una volta ritornato.
Non riesco a capacitarmi chi sia lo stronzo che ha scattato le foto per mandarle poi a casa.
In un primo momento ho pensato che mio padre mi facesse seguire, visto che mi sono rifiutato di fare ciò che diceva, ma poi ho accantonato l'idea, perché già da un po' sto con Mew e se lo avesse scoperto, non avrebbe aspettato un solo giorno in più.
Quindi il dubbio di sapere chi sia, rimane.
Dopo essere tornati a casa di Mew, ho ripreso la mia auto e mi sono diretto dai miei. In questo momento mi trovo fuori casa, nonostante il freddo sto sudando ... sono in ansia. Dovrei entrare facendo finta di nulla? O il contrario?
Valuterò come comportarmi, una volta che li ho difronte.
Aspetto dopo che ho bussato e mi viene ad aprire Kao.
"Gulf ... sei qui?" mi fa con faccia triste.
"Non è colpa tua Kao ... dove stanno?"
"Nello studio di papà ... non sono arrabbiati Gulf, più che altro ... delusi"
Delusi. Perché? ... perché sto con un uomo o perché non gli e ne ho parlato?
"Perché non mi hanno chiamato? Mi aspettavo che lo facessero."
"Mamma voleva chiamarti, ma è stato papà a dire di non farlo. Non so il motivo."
Perché?
Troppe domande e pochissime risposte.
Mi avvio nello studio di papà, vorrei entrare direttamente, ma decido di bussare prima.
Quando entro la sorpresa sul volto dei miei è evidente, mamma abbassa la testa, mentre papà ha lo sguardo fisso su di me. Non esprime nulla. Mi avvicino e mi siedo sulla poltrona davanti alla scrivania di papà e di fronte a mia madre.

"Non avete nulla da dirmi?" magari non avrei dovuto iniziare così, ma è stata la prima domanda che mi è parsa in mente.
"Saremo noi a doverti fare questa domanda" mi risponde papà.
"Si, mi sembra giusto. So delle foto che vi sono arrivate stamattina ... potrei tranquillamente mentirvi e dirvi che sono modificate, che quello non sono io e tutto il resto. Ma non è così. Sono vere. Quello che vedete è tutto vero."
Mamma continua a non parlare, mentre mio padre, quel foglio che ha in mano inizia a stritolarlo, è molto bravo a fingere i suoi sentimenti, questo l'ho sempre notato. Ma fino a quando resisterai?

Dopo minuti che sembrano lunghissimi senza che ne io o i miei dicano altro, mio padre inizia a parlare.

"Possiamo subito risolvere la questione, senza andare oltre. Tu non vedrai più quell'uomo e se queste foto dovessero divulgarsi diremo che sono modificate e che è tutto un piano di alcuni miei nemici"

Dopo aver sentito questo l'unica cosa che riesco a fare è ridere. Rido talmente forte che mamma finalmente alza la testa per guardarmi.

"Ti stai sbagliando di grosso ... è da tempo che non seguo più ciò che dici, sono ormai grande, lasciami vivere la vita come voglio e amare chi voglio." dico dopo che ho finito di ridere.

"Sai perché non ti ho chiamato subito una volta che sono arrivate le foto?" dice mentre prende quella famosa busta gialla dal cassetto e me la porge, la prendo e una volta aperta vedo le foto ... non sono molte, ma sono tutte fuori all'appartamento di Mew, alcune risalgono anche al giorno della partenza, si vede chiaramente che ci abbracciamo ... e baciamo, poi l'ultima non è una foto, bensì un articolo di giornale dove premiava Mew per una scoperta di una ricerca scientifica in ambito matematico.
Una volta collegati i pezzi del puzzle, il terrore si impossessa dei miei occhi.

"È per questo che hai preso il massimo dei voti?" continua a parlare papà "perché hai una tresca con il tuo professore?"

No ... no! Non è come pensi.

"Ti è mai venuta l'idea che possa usarti? Eh? Perché un professore, un dottore di quel calibro dovrebbe stare con uno come te?"

Non voglio più sentire ... no basta.!

"Cosa succederebbe se l'intera università ne venisse a conoscenza? Sai lo scandalo che si riverserà sul nostro cognome, te ne rendi conto?"
continua a parlare non gridando, ma con un tono forte, che fa più paura delle urla.
"Non ... non è come ...pensi! Ci amiamo ... e" quando trovo il coraggio di risponderlo vengo fermato da lui stesso.

"Amore ... che ne sai tu della parola amore? Sei solo un ragazzino che si è preso una sbandata per il professore, e che crede di essersi innamorato"

Basta ... non è vero, tu non capisci nulla ...

"Ripeto quello che ti ho detto all'inizio. Qualunque sia questa vostra relazione chiudila."
"NO!!" urlo alzandomi dalla poltrona, sto tremando e sto cercando anche di non scoppiare in lacrime.

"Gulf Kanawut, smettila di fare il bambino e ora ascoltami" dice urlando "chiuderai ogni tipo di rapporto che hai con quello lì, e ti trasferirai in un altra università, ti lascerò studiare matematica se lo vorrai."

Voglio gridare, voglio prenderlo a pugni ... perché insiste sul fatto di lasciarlo? Anche se andrò in un'altra università potrò ugualmente stare con lui, anzi sarebbe ancora meglio perché non stiamo nella stessa. Un improvvisa gioia mi pervade ma viene bruciata dal continuo del discorso di mio padre.

"Ti trasferirai in Italia, starai da alcuni nostri parenti che hanno accettato di ospitarti non avendo figli ... resterai lì non solo fino a quando non ti laurei, ma farai stage, master e tutto ciò che ne deriva. Ritornerai qui nel momento in cui hai completato gli studi."

"No ... non puoi costringermi a trasferirmi!"

"Sai cosa succede ad un professore che ha una relazione con uno studente?"

Oh no ... non dire quello che io sto pensando.

"La tua università è molto ferrea in fatto di regolamenti ... se fosse stata un'altra può darsi che ora la tua situazione sarebbe diversa.
Comunque in caso non lo sai, il professore non solo perde il lavoro, ma il suo curriculum verrà macchiato in quanto ha avuto una relazione con uno studente, anche se lo stesso è maggiorenne ... secondo te, riuscirà a trovare poi un altro lavoro come insegnante?"

Perché mi fai questo?
Non vedi quanto io stia soffrendo?

La nostra storia Mew, è quindi giunta al termine?

"Ah! Un altra cosa ... una volta in Italia, ti sarà proibito avere qualsiasi contatto con il professore, il tuo cellulare, il tuo pc, la tua posta sarà controllata. Quindi non cercare un modo per comunicare con lui perché non ci sarà. E visto che stai qui, partirai domani mattina.
Immagino che stavi con lui ora e non con i tuoi amici. Perché sei rientrato prima?"

Il mio mondo è crollato.
Il mio cuore si è definitivamente spezzato.
Ora me lo domando anche io ... perché sono rientrato prima?

Senza dire nulla e con ancora tutto da metabolizzare mi giro, esco dallo studio e vado in camera mia, chiudo la porta, la finestra e tiro le tende.
Ora che il buio della stanza mi circonda, lascio scivolare tutte le lacrime che ho trattenuto.

AMORE (IM)POSSIBILE. {𝐌𝐞𝐰𝐆𝐮𝐥𝐟}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora