Capitolo 40 - Lasciarsi

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Pov Mew

Sono ormai le 21 e di Gulf nemmeno l'ombra, ho provato più volte a chiamarlo ma scatta la segreteria. Sono in ansia e agitato, che sia successo qualcosa di grave?
Come faccio a mettermi in contatto con lui?
Cammino avanti e indietro per tutto l'appartamento, il mio istinto dice di scendere e andare a casa sua ... ma non so manco dove abita cazzo!! Posso mai girare a vuoto? O potrei prendere l'indirizzo online, se come ha detto Arm i Kanawut sono influenti ci dovrebbe essere scritto dove abitano. Dopo aver scavato a lungo e in largo trovando solo foto di famiglia dei Kanawut, mi arrendo non riuscendo a trovare l'indirizzo.
Guardo la foto di famiglia, Gulf è l'unico che a mio parere somiglia alla madre, mentre gli altri due fratelli somigliano al padre.
Dannazione!! Potrei contattare il fratello di Gulf, Kao ... ma non sono iscritto ai social, non mi piacciono e mi trovo esattamente come un'ago in un pagliaio. Perso. Solo.

Guardo l'orologio ed è mezzanotte. Ancora nulla. Il vuoto.
Quella paura che volevo nascondere, anzi eliminare, si fa viva in me.
E se i genitori lo avessero convinto a lasciarmi? ... no, Gulf non lo permetterebbe, mi ama ed io amo lui.
Ma allora perché ho questa sensazione di vuoto e smarrimento?

Ora sono le 3 del mattino e non ho chiuso occhio, il cellulare non lascia le mie mani per paura di non ascoltarlo se dovesse chiamarmi. Mille motivazioni, anche sciocche iniziano a girarmi nella testa, del tipo che avrà il cellulare scarico e si è addormentato dimenticando di metterlo in carina o che sbadatamente lo ha spento e ancora non lo ha acceso ... non so più cosa pensare. Mi giro tra le dita l'anello che mi ha regalato, il mio cuore scoppiò d'amore per quel gesto inaspettato, già il portachiavi per me era un tesoro ... ma questo me lo fa sentire vicino anche quando non lo è.

Se io sono il tuo sole piccolo ragazzino, allora illuminerò ogni giorno della tua vita.

I miei pensieri vengono interrotti dal suono del campanello. GULF! Spero vivamente che sia lui  e corro verso la porta ... me lo ritrovo davanti con gli occhi rossi e gonfi, come mi vede si getta tra le mie braccia, sta tremando ... cerco di calmarlo ma nulla, non smette di tremare.

"Gulf amore mio ... mi sono preoccupato da morire" dico perso nei suoi capelli "perché hai pianto?"
Dopo aver chiesto ciò, si libera dal mio abbraccio e mi guarda, ora i suoi occhi sono spenti e vuoti.
"Tra poche ore devo partire. I miei mi hanno trasferito in Italia, lì continuerò a studiare, non so quando farò ritorno né se mai ritornerò. Sono scappato con l'aiuto di Kao per farti un ultimo saluto. Sii felice Mew, voglio che ricordi questa nostra breve storia come un qualcosa che ti ha reso felice, esattamente come farò io. Non aspettarmi... non farlo, innamorati ancora Mew, innamorati e sii felice." dice tutto questo senza prendere fiato e con una voce spenta.

"Cosa diavolo stai dicendo Gulf? Che è successo? Perché dici questo?"
"È stato bello Mew, ma dobbiamo lasciarci"
"Gulf ... cosa cazzo stai dicendo?" dico tra lo spavento e la paura. Si, sto tremando di paura.

Tutto ciò che ha detto ... ogni singola parola è stata come una coltellata nel mio cuore. Cosa ha detto tuo padre per farti dire ciò? Ti ha ricattato? Su cosa? Perché non me lo dici Gulf? Perché non mi fai lottare con te?

"Mew ora devo andare .."
"NO!" lo tiro dentro e chiudo la porta, sta con la schiena al muro mentre le mie mani sono ai lati della sua testa.
"Tu ora non te ne vai se non mi dici tutto!" dico marcando ogni singola parola.
Lui si protende verso di me e mi bacia. No piccolo mio, non puoi risolvere le cose così ... vorrei fermarlo ma non riesco, non quando sento il suo bisogno di me.
Ricambio il bacio mentre le sue mani mi stringono forte, ogni centimetro di pelle aderisce al mio, le sue mani vagano dalla testa alla schiena e premono forte come se volessero incidere su di loro la mia presenza.
Come se Gulf volesse ricordarmi.
Riluttante mi stacco da lui e lo guardo, ho le mani sul suo viso e accarezzo le guance con i pollici.
"Non ti lascerò andare." dico semplicemente con tono fermo.
I suoi occhi scuri e profondi iniziano a tremare, la sua voce è rotta da un pianto trattenuto
"Mew ... devi lasciarmi andare! Ti prego ... ti supplico... non rendere le cose più difficili di quanto siano"
"Non puoi chiedermi questo Gulf ... non dopo che ti ho aperto il mio cuore, non dopo che ti ho dato tutto me stesso." mi fermo per poi riprendere a parlare, con voce ancora più sicura ... per me, per lui.
"Qualunque cosa ti abbia detto tuo padre, la supereremo ... fidati di me, fidati del nostro amore ... del mio amore."
Una vibrazione interrompe ciò che stavamo dicendo, proviene dal cellulare di Gulf, lui non guarda nemmeno chi è, si libera dalla presa delle mie mani con una forza che non mi aspettavo che avesse.
"Devo andare Mew ..." dice senza guardami negli occhi "non cercarmi, va avanti e sii felice ... per entrambi" poi si gira e se ne va chiudendosi la porta alle spalle.

In tutto ciò sono rimasto lì fermo senza alcuna forza, come se una volta allontanandosi, se la sia portata con se.
Cado a terra in ginocchio.
Perché?
È l'unica domanda che mi pongo.
E improvvisamente scoppio a piangere come non facevo da tempo ... lacrime calde mi solcano le guance, mi avvicino alla porta lentamente e con fatica per poi sdraiarmi.
Cosa ha detto tuo padre per farti scappare?
Perché ... perché non hai lasciato che lottassi insieme a te?
Perché ti sei arreso Gulf?
Quello che provi per me ... non è abbastanza forte da rimanere qui?

Posso sentire il cuore sgretolarsi, frantumarsi in polvere ... dissolversi. Mai mi sono sentito così, nemmeno quando lei mi lasciò. Il paragone è impossibile farlo.
Il mio cellulare sta squillando... mi alzo in fretta sperando che sia Gulf a chiamarmi ma non è così. È un numero che non ho in rubrica e sinceramente non mi va di vedere di chi è ... non quando l'unica cosa che voglio è spaccare tutto, non quando il mio amore mi ha lasciato.
Inerme mi avvicino al tavolino prendendo la bottiglia di liquore e un bicchiere.
Il primo fa male.
Il secondo mi brucia lievemente.
Il terzo è fuoco che scende per la gola.
...
Al ... decimo? Boh ho perso il conto.
Inizio a vedere Gulf che mi guarda con quel cipiglio tra gli occhi intimandomi a smettere di bere ... poi scompare ai miei occhi, verso un altro bicchiere e lo butto giù in gola, riapro gli occhi e lo vedo poi vicino ... ma è sfocato, non capisco cosa voglia dirmi, chiudo e riapro gli occhi ancora... stavolta non c'è. Mi giro e non lo trovo. Voglio versare un altro bicchiere, ma la bottiglia è vuota ... Cazzo!! Lancio la bottiglia che va a finire non so dove frantumandosi in mille schegge di vetro. Le stesse che hanno trafitto il mio cuore, cerco di alzarmi per prenderne un'altra.. ma dopo un passo, ricado sui miei stessi piedi facendomi male ... Dannazione! PERCHÉ??
Urlo ... urlo così forte da far bruciare la gola e inconsciamente una marea di lacrime mi invadono.
Dolore. Tristezza. Paura. Solitudine. Rabbia. Amarezza. Inquietudine.
Tutto ... tutto esce fuori dal mio corpo sotto forma di urla e lacrime.
Mi sdraio a terra con il respiro pesante.
Che senso ha continuare a ... vivere senza Gulf?
Che senso ha respirare, quando il tuo stesso ossigeno ti manca?

Oh Gulf ... cosa mi hai fatto?! Ti prego ritorna ... io ti amo. Torna da me.
E con questi pensieri che mi addormento quando ormai è mattino inoltrato.

AMORE (IM)POSSIBILE. {𝐌𝐞𝐰𝐆𝐮𝐥𝐟}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora