Capitolo 24

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Girai il mio sguardo fuori dalla macchina e rimasi letteralmente a bocca aperta, era un ristorante non molto grande, ma era carino e riservato, mi piaceva molto, forse anche più di tutti quei ristoranti lussuosi dove eravamo sempre andati.

Quando provai a scendere Salvatore mi bloccò facendomi restare in macchina.
Lo vidi scendere e fare il giro della macchina.
Sorrisi quando aprì la mia portiera per farmi scendere, che gentiluomo.

"Sei troppo bella."

disse quando scesi dall'auto e guardandomi ancora una volta.

Mi faceva sentire amata e bella, non avevo mai avuto problemi di autostima, anzi, ma lui riusciva ad aiutarmi a non perderla. Mi sentivo bene con lui.
Per la prima volta riuscivo a provare solo cose belle.

"Anche tu sei bello."

dissi leggermente imbarazzata e lui notandolo ghignò come una presa in giro, prese la mia mano nella sua per poi entrare nel ristorante.

"Buonasera, avete prenotato?"

chiese un cameriere vicino la porta con un tablet in mano.

"Esposito."

rispose in modo semplice Salvatore e notai l'espressione del cameriere cambiare, lo vidi deglutire e senza neanche controllare davvero se ci fosse stata quella prenotazione ci invitò ad entrare.

"Dove volete posizionarvi? Avete libera scelta."

disse il cameriere apparentemente agitato ma cercava di nasconderlo.

"Fuori al terrazzo."

disse Salvatore stavolta guardandolo male, effettivamente stava iniziando a dare fastidio anche a me il comportamento del cameriere.

"Va bene, scegliete voi il posto signor Esposito."

il cameriere ci fece uscire fuori al terrazzo e tornò dentro.

" Salvatore, sei sempre il solito."

incrociai le braccia sotto al seno puntando il mio sguardo nel suo.
Non avevo ancora visto il panorama che si stava mostrando, l'avrei fatto dopo aver sgridato il ragazzo.

"Che ho fatto adesso?"

chiese alzando un sopracciglio guardandomi stralunato.

"Terrorizzi le persone, per una volta fai il ragazzo normale."

dissi appoggiando le mani sul suo petto, gli sistemai il collo della camicia, che per un secondo mi sembrò la scena di un film dove la moglie sistemava i vestiti al marito prima che uscissero.

"È lui che si è messo paura solo per il mio cognome. Non ho fatto niente io"

mi accarezzò una guancia guardandomi.

"E poi perché ti interessa di quello?"

chiese guardandomi male mentre si passava la lingua tra le labbra.

"Non mi interessa di quel ragazzo, altrimenti non stavo con te ora, quindi non iniziare un'altra guerra."

mi allontanai da lui e mi guardai intorno.
Rimasi ancora più sbalordita di prima, si vedeva tutta Napoli, il lungomare, le persone che passavano, se mi giravo verso destra si vedeva Posillipo, era davvero tutto bellissimo.

"Ti piace?"

chiese Salvatore mettendosi accanto a me ad osservare anche lui il panorama.

"È bellissimo."

dovevo ammettere che anche se non era la mia città, Napoli riusciva a scaldarmi il cuore ogni volta che la vedevo così, in tutto il suo splendore, proprio come la mia Salerno.

"Vieni andiamo a sederci."

prese il mio polso e mi portò con lui vicino ad un tavolo posizionato proprio accanto alla ringhiera, così che potessimo continuare a guardare quella meraviglia.

"Come mai mi hai portata in un posto così bello? Devi dirmi qualcosa?"

chiesi curiosa e felice come una bambina mentre ci sedemmo a tavola.
Mi guardò e fece uno di quei sorrisi, senza mostrare i denti, ma era lo stesso mozzafiato.
Dalla prima volta che l'avevo conosciuto ora aveva una certa luce nei suoi occhi, che lo faceva apparire ancora più bello di come già fosse.

"Ti volevo portare, così, volevo stare un poco io e te. Non abbiamo mai avuto un occasione dove siamo stati solo io e te no?!"

alzò le spalle e ordinò uno champagne.

"Lo sai che papà vuole che vado a comprare il vestito da sposo? Manca un mese e una settimana."

disse prendendo una delle mie mani tra le sue e intrecciò le nostre dita.

Sapevo che mi stavo innamorando di Salvatore pian piano, ma non volevo sposarmi così presto.
Anche se sapevo che non potevo fare nulla a contrario di ciò.

"Fammi capire, loro hanno già scelto tutto?"

chiesi riferendomi ai nostri padri, insomma, è vero che non volevo sposarmi ma almeno a decidere io dove e come farlo.

"Si, li ha aiutati anche Sara, ha detto che senza di lei loro avrebbero scelto qualcosa che non ti sarebbe piaciuto."

il cameriere venne a versarci lo champagne e ci diede i menù prima di andarsene.

Ero felice, in un certo senso, che mia sorella avesse aiutato gli uomini a organizzare questo matrimonio improvviso, almeno ero sicura che in parte potrebbe piacermi qualcosa, dato che mia sorella conosceva i miei gusti.

"Almeno l'abito da sposa posso sceglierlo da sola?"

chiesi prendendo uno dei due menù e lo aprii cercando qualcosa, ma in realtà ero concentrata sul ragazzo davanti a me, infatti non lessi nulla.

"Mo te lo vuoi scegliere tu? Non avevi detto che fin quando non nasceva qualcosa non mi sposavi?"

chiese beffardo mentre sorseggiava il suo champagne e ghignando chiuse il menù, forse aveva già scelto.

"Infatti non ho detto di essermi innamorata di te Salvatore Esposito."

dissi mentre alzai un sopracciglio.
Ovviamente stavo mentendo ma lui non mi aveva mai detto nulla esplicitamente, ed io avevo paura che per lui non fosse cambiato nulla, e che fosse tutta una messa in scena, perché doveva starci per forza con me.

"Mhh ti sta crescendo il naso."

mi prese in giro e mi morsi il labbro per non ridere, lo odiavo, non era possibile che mi conosceva da poco e sapeva già quando mentivo o nascondevo qualcosa.

"Ti ho detto che non mi sposo con te fin quando non avrò una proposta, e tu non hai fatto nulla, fino a prova contraria."

dissi convinta delle mie parole e lo vidi accigliarsi e alzarsi.

"Hai ragione, vieni."

mi prese la mano incitandomi ad alzarmi.

"Che vuoi fare?"

chiesi alzandomi mentre lo guardavo confusa e curiosa.
Lo vidi tenermi la mano sinistra e puntò lo sguardo nei miei occhi, quasi mi sentii le gambe venir meno.

"Non stai mai zitta, non mi ascolti mai e sei l'unica alla quale non alzerei una mano per come mi rispondi. Ti conosco da tre settimane e stai entrando dentro me come un uragano. Non sono mai stato così e con te mi sento migliore, metti a tacere il mio lato criminale, ma dio! Come sei sexy ogni volta che ti vedo prendere in mano la situazione senza aver paura. Sei la ragazza più bella che abbia mai visto e dove mi giro mi giro nessuna sembra esser migliore di te. Perché tu sei una, piccola e ormai mi hai fatto diventare uno scemo."

mi baciò la mano e sentii il mio cuore fare delle capriole ad ogni sua parola.

"Sei come me, siamo tali e quali, sei una pazza come me, te l'ho detto la prima volta e l'hai solo confermato con il tempo. Sappi che non voglio un no come risposta, e pure se fosse, aldilà di quel matrimonio programmato, se dicessi di no ti corteggerei tutti i giorni fin quando non ti innamoreresti di me. Bimba vuoi essere la mia ragazza?"

SEI PAZZA COME ME!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora