Capitolo 44

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POV ANNA:

Mi svegliai il giorno dopo trovando Salvatore a guardarmi in silenzio mentre fumava una sigaretta.

"Lo sai che il fumo fa male al bambino?"

chiesi retoricamente, sapendo già che il ragazzo non sapesse tante cose riguardo una gravidanza.
Avremmo avuto molto da imparare insieme.

"Davvero fai? Scusa bimba."

disse spegnendo subito la sigaretta nel posacenere che lui aveva sempre sul suo comodino.

"Comunque oggi ho una visita, per vedere se il test ha detto la cosa giusta e se va tutto bene."

lo vidi annuire con il capo alle mie parole e mi strinse tra le sue braccia.

"Lo sai che Ti amo? Siete la mia vita."

mi lasciò un bacio sulle labbra e sorrisi.

"Anche tu sei la mia vita e ti amiamo anche noi."

dissi appoggiando la mano sulla mia pancia, se mi fossi soffermata con il pensiero mi sentivo ancora incredula per quella notizia.

"Tu pensi che il test ha sbagliato?"

chiesi mentre lui appoggiò la sua testa sul mio ventre e sorrisi infilando la mano tra i suoi capelli.

"No.. ci sta, e sarà pure maschio, me lo sento."

disse sorridendo e accarezzandomi i fianchi.
Anche se la mia vita si era stravolta da un giorno all'altro con lui, non avrei mai smesso di amare ogni momento passato con Salvatore, come amerò il restante dei nostri giorni insieme, qualunque cosa sarebbe successa, l'importante era con lui.

"Oggi ci prendiamo una giornata solo io e te, senza pensieri."

alzò il viso guardandomi e sorrisi scompigliandogli i capelli, non avevamo mai dei momenti solo nostri, erano davvero rari, ma infondo la nostra vita era così.

"Sono felice."

dissi allungandomi verso lui per lasciargli un bacio sull'angolo delle labbra.

"Piccola ti devo dire una cosa."

si mise seduto prendendomi le mani tra le sue e lì mi preoccupai.

"Che succede?"

chiesi scrutando il suo sguardo, sembrava teso.

"Te lo voglio dire io prima che te lo dica qualcun altro.. ho ripreso il vizio della cocaina, ma voglio smettere.."

non lo lasciai finire che mi scansai da lui come se mi fossi scottata, non ci potevo credere.

"Anna ti prego, lo so che ti ho promesso che non lo facevo più, ma sono dipendente, non posso smettere da un momento a un altro ho bisogno di aiuto."

mi pregò con lo sguardo, mi alzai dal letto allontanandomi da lui.

"Fatti curare allora Salvatore, non mi piace quando sniffi quella roba, tu non capisci non ti vedi ma diventi un mostro, sembri un'altra persona non sei il ragazzo che mi ha fatta innamorare e lo fa tutti i giorni."

dissi con tono serio, mi allontanai da lui per potermi vestire, sotto il suo sguardo attento.

Entrai nella cabina armadio e chiusi la porta prima di indossare un maglioncino bianco lungo, che mi andava a vestitino, con una cinta attorno alla vita, prima che mi crescesse la pancia e non avrei potuto più farlo.

Quando tornai in camera vidi Salvatore parlare con qualcuno a telefono.

"Ci sentiamo dopo."

disse staccando mentre io stavo davanti allo specchio sul mobile cercando di infilare degli orecchini d'oro che mi aveva regalato mio padre quando ero piccola.

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