Serata solo donne

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#Myriam POV

- Stasera ti ricordi che vado a cena con le ragazze? - chiedo a Niccolò prima di uscire per andare al lavoro, quando non ho lezione ho mantenuto il mio lavoro al bar. Io sono cresciuta lì e proprio non me la sentivo di andarmene.

- Si che mi ricordo, pensi di tornare a casa a dormire oppure no? - domanda lui divertito.

- Potrei avere nostalgia della mia vecchia stanza. - affermo io divertita sistemando con estrema cura la linea dell'eyeliner di fronte allo specchio. - E sarà una serata impegnativa, devo insegnare ad Eleonora a truccarsi. - scherzo io.

- Insomma sarai molto impegnata. - ribatte Niccolò. - Quindi sicura che anche io posso invitare qui i ragazzi? - mi chiede poi.

- Certo che li puoi invitare, che cucinerai di buono? -

- Vista la tua assenza mi sa che ci andremo giù pesanti con i carboidrati. - scherza Niccolò però effettivamente non ha tutti i torti, io non sono una grande fan della pasta. Preferisco di gran lunga la carne e il pesce accompagnati da buone verdure.

- Fate bene! - e sorrido divertita. - Allora sicuro che posso stare anche a dormire? - so che ovviamente non devo chiedergli il permesso però voglio assolutamente evitare di litigare con lui.

- Certo che puoi, amore non mi devi chiedere il permesso. - ribatte passandomi le chiavi dell'auto.

- Lo so, ma non voglio litigare con te! - dico avvicinandomi per baciarlo.

- Non litighiamo, è giusto che tu stia con le tue amiche e i ragazzi hanno già programmato di restare qui perchè è uscito un nuovo gioco. - mi annuncia e quindi già immagino che passeranno la nottata a giocare alla Play Station nemmeno fossero dei bambini di cinque anni, effettivamente i maschietti restano sempre dei bambini ma più cresciuti.

- Prevedo che quindi non dormirete. - e rido.

Esco di casa salendo in auto pronta a dirigermi al bar per il lavoro, mi manca un po' trascorrere ogni giorno qui perchè ormai è un po' come essere a casa per me. Prima per anni ci ha lavorato mio padre, poi sono subentrata io al suo posto e la fortuna vuole che io sia sempre riuscita a cavarmela. La titolare ha sempre creduto molto in me tanto da permettermi di seguire vari corsi anche per la preparazione dei drink,

- Myriam! - e oggi lavorerò proprio con la mia titolare.

- Ehi! - e le sorrido sistemandomi dietro il bancone. - Come stai? - le chiedo io curiosa.

- Sto bene, mi manchi però. - e fa il broncio. - Tu sei sempre stata in gamba e la più sveglia di tutti e lo sai benissimo. - so che non ha mai nascosto questa cosa però per me è inevitabile che quando mi fanno determinati complimenti io mi sento in imbarazzo.

- Grazie! - sussurro io.

- Che fai ti imbarazzi? - mi punzecchia lei.

- Eh si, sai che non sono abituata a queste cose. - ammetto io. - So quanta stima hai nei miei confronti ed è bello vedere quanto questo sia immutato anche se io ora ci sono molto meno. - le dico decisa.

- L'affetto che ho per te non può mutare, ti conosco da quando eri una bambina praticamente, allora come sta andando? -

- Sta andando bene, le lezioni entrano sempre più nel vivo e ho già fatto un paio di esami, devo dire che sono piuttosto soddifatta di me. In questi giorni che non ho lezioni ho voluto lavorare ad ogni costo perchè sai quanto mi piace mantenere fede agli impegni che mi assumo. - le spiego io.

- Lo so bene a costo di non riposare. - ed indica le mie occhiaie. - Oppure è Niccolò che ti fa fare le ore piccole? - mi domanda divertita.

- Diciamo un po' entrambe le cose. - biascico io un po' imbarazzata, non sono una che parla spesso della sua storia.

𝓤𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓬𝓪𝓷𝔃𝓸𝓷𝓮 𝓹𝓮𝓻 𝓷𝓸𝓲 [Terminata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora