#Myriam POV
Finito il pranzo io e Niccolò ci ritroviamo a lavare i piatti.
- Comunque non per dire ma sembriamo una coppia sposata. - mi dice Niccolò abbastanza divertito dalla situazione.
- Mi pare un po' presto eh. - e mi fingo spaventata dall'idea.
- Non ti piace l'idea? - prova ad indagare e mi rendo conto che dallo scherzo ci stiamo addentrando in un discorso fin troppo serio.
- Sul serio vuoi affrontare l'argomento? -
- È per fare conversazione e conoscerci meglio, penso che sia qualcosa che in coppia si fa no? -
- Si certo. -
- Non preoccuparti che non ho alcuna intenzione di farti la proposta ora. -
- Perchè quindi avresti intenzione di farmi la proposta in futuro? - chiedo io curiosa al riguardo.
- Chissà. - e mi fa la linguaccia.
Effettivamente dovevo aspettarmi questo genere di risposta da parte sua, io e lui siamo così simili caratterialmente dunque non mi darà mai la soddisfazione come forse non la darei io.
- Allora vuoi affrontare l'argomento? - provo a chiedergli mentre ci sediamo sul divano del salotto.
- Se ti va, voglio sul serio conoscerti meglio anche se già immagino cosa ne pensi. - afferma Niccolò e mi fa appoggiare al suo petto lasciandomi un bacio sulla testa.
- Tu dici? -
- Penso, però dimmi dai. -
- Allora io penso che il matrimonio sia il sogno di qualsiasi donna. - affermo decisa. - In passato credevo di essere innamorata e pensavo che quindi sarei arrivata a quel passo. Alla fine ho compreso che quello che ho conosciuto in passato non era decisamente amore. -
- E? -
- Per te provo qualcosa di nuovo rispetto al passato. Io e te siamo decisamente simili anche per il nostro passato famigliare. - e alzo leggermente lo sguardo incontrando i suoi occhi.
- Già. - e sospira. - È quello che ci frega vero? -
- Mmh non credo che ci frega, semplicemente ci fa vedere le cose da un'altra prospettiva. - e alzo le spalle.
- Non so te però io mi sento in colpa. - ammette Niccolò.
- Ma non è assolutamente colpa tua. - gli dico io mentre gli accarezzo dolcemente la guancia, in questo momento sembra un bambino piccolo.
I suoi demoni stanno uscendo, e spero di essere la persona giusta per aiutarlo, voglio vederlo stare meglio.
- Ne sei sicura? -
- Certo, tu vuoi bene a tua mamma e anche a tuo papà, non avresti mai voluto vederli lontani e separati. Immagino che crescere con genitori separati non sia per niente facile. -
- No, a scuola mi prendevano in giro, gli altri bambini avevano sempre tutto quello che io non avevo. Poi hanno iniziato a prendermi in giro per il mio sogno di fare il musicista. - sta tirando fuori varie cose e forse fino ad ora non l'aveva fatto, penso che questo sia un segno che si fida ampiamente di me ed è una bellissima cosa. Immagino che per lui fidarsi di qualcuno non sia facile.
- Beh direi che per il tuo sogno ora si saranno ampiamente ricreduti e gli stupidi sono loro. - e gli sorrido. - Stai per affrontare un tour negli stadi e sarai il più giovane in assoluto. Te ne rendi conto? - gli dico io.
- Me stai a mette ansia. - e ride ma so che non è una vera risata.
- Va beh torniamo al resto. - dico io. - Ormai sono passati anni e mi rendo conto che tu non hai ancora superato l'evento. -