#Eleonora POV
Sento il fastidioso rumore della sveglia che suona, ciò significa che devo andare al lavoro, sento Fabrizio che mugugna infastidito e mi dispiace che debba alzarsi per accompagnarmi al lavoro, spengo la sveglia e gli accarezzo la guancia mentre lui apre pigramente gli occhi.
- Buongiorno! - sussurro io.
- Giorno. - biascica ancora con la voce addormentata e resa quindi ancora più roca.
- È decisamente un buongiorno. - affermo mentre mi stringo di più a lui.
- Sarebbe stupendo svegliarsi sempre insieme così. - mi dice mentre mi bacia a stampo.
- Mi dispiace che ti devi alzare per accompagnarmi al lavoro. - sbuffo infastidita perché è in momenti come questo che odio i miei stupidi blocchi che non mi permettono di superare le mie paure.
- A me non dispiace per niente. - e mi accarezza la guancia. - Non voglio che tu ti senta in colpa mai. - e si alza. - Vado a preparare la colazione. -
Sorrido mentre lo vedo dirigersi in cucina mentre io decido di sistemare la camera e prepararmi abbastanza velocemente.
Lo raggiungo in cucina. - Come fai a sapere sempre quello che mi passa per la mente? -
- Ti ho studiato un po' quindi penso di conoscerti. So che la paura di metterti al volante ti condiziona fin troppo e non devi, quando te la senti lo farai senza pressioni. -
- E se non dovessi mai riuscirci? - domando io.
- Te porto in giro io. - e mi sorride. - Tea vero? -
- Ovvio, siamo simili su questo. - e inizio a fare colazione.
- Nel weekend che dici di stare da me? - mi propone deciso.
- Per me non ci sono problemi. - e gli sorrido. - Posso dire di noi a Myriam? -
- Assolutamente si, guarda che non è un segreto di stato. -
- Suppongo che quindi anche tu lo dirai a Nic. -
- In realtà ho intenzione di dirlo alla mia famiglia, ormai ti conoscono e non me va de nascondermi. -
- Immagino che tua madre ne sarà felicissima. - replico io mentre recupero la borsa pronta ad uscire di casa.
- Io resto convinto che t'adorerà ma serve tempo. Ti deve conoscere. -
- Non mi sembra predisposta a conoscermi. -
- Secondo me si, comunque poi je parlo. -
- Va bene. - e saliamo in auto per andare al lavoro. - Sei fiducioso. -
- Sempre perché tu sei una splendida persona e sicuro pure lei te adorerà con il tempo magari. -
- Sono pronta ad aspettare e anche a farmi conoscere. -
- Tu invece pensi di dirlo ai tuoi genitori? - la domanda di Fabrizio mi spiazza.
- Possiamo aspettare giusto qualche tempo? Per vedere come va, insomma non ho dubbi su di noi, ma devo capire come accennargli la cosa perché di sicuro non se l'aspettano. -
- Tranquilla tutto il tempo che vuoi. Pensi che la prenderanno male? -
- Non ne ho idea, cioè sicuro non se l'aspettano e da ormai un po' mi facevano capire che volevano che mi dessi una mossa. Per loro il tempo passa e vorrebbero fare i nonni. -
- Beh allora prima o poi se potrebbero pure accontenta. - mi dice lui divertito.
- Mmmh vedremo, Mobrici vacci piano. -