Io non voglio un'avventura

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#Eleonora POV

È sabato, manca ormai poco alla chiusura e quindi tra poco arriverà Fabrizio per portarmi a casa sua dove avremo il nostro secondo appuntamento.

Sento la porta aprirsi ed entra proprio lui.

- Donne! - saluta in generale dal momento che oltre a me e Myriam ci sono anche Eva e Benedetta.

Le due lo salutano mentre lui si presenta educatamente.

- Allora come va? - domanda poi appoggiandosi al bancone mentre io sto pulendo con la massima calma anche se dentro di me ho un esercito di farfalle che mi fanno sentire strana.

- Tutto bene e te? - cerco di dimostrarmi ferma e tranquilla.

- Bene, sono un po' stanco. -

- Troppo lavoro? - chiedo io curiosa.

- Poi ne parliamo. - e mi sorride.

- Se dovete andare finisco io. - afferma Myriam.

- Non c'è fretta. - si affretta a dire Fabrizio. - Non voglio rubartela troppo. - e ride.

- Guarda di comportarti bene. - lo ammonisce la mia amica.

Le sorrido perché so che Myriam si preoccupa sempre un sacco per me, vuole che io sia felice e spero proprio che sia possibile.

- Promesso. - afferma Fabrizio sorridendo e io perdo un paio di battiti, con quel sorriso mi stende ogni volta e non so come arrivo alla fine della serata.

- Bravissimo. - e lei sorride mentre finiamo di sistemare le ultime cose.

Siamo pronte alla chiusura e quindi saluto le ragazze mentre seguo Fabrizio verso la sua auto.

- Quindi stasera mi cucini la carbonara? - chiedo curiosa per smorzare un po' di tensione.

- Ovviamente. - e mi sorride. - E vedrai che la mia è la migliore di tutta Roma. - aggiunge poi deciso.

- Staremo a vedere. - lo punzecchio io. - Sarò un giudice severissimo. -

- Me piace la cosa. - e ridacchia.

- Competitivo? -

- Allo sfinimento soprattutto con me stesso. -

- Quanto ti capisco. - e sorrido. - So essere molto severa con me stessa e difficilmente mi perdono. -

- E non va bene. - mi ammonisce lui.

- Lo so, diciamo che sto lavorando su questi aspetti. - spiego io brevemente mentre lui apre il cancello di una villetta e io mi guardo intorno curiosa.

- Bravissima. -

- Penso che prima di tutto devo essere io a volermi bene e credere in me stessa altrimenti non possono fare gli altri. -

- C'hai ragione. - e scende dall'auto aprendomi la portiera.

- Grazie. - resto stupita da questi piccoli gesti mentre lui cammina sul vialetto facendomi strada per poi aprire la porta di casa.

- Accomodati! - e accende tutte le luci mentre io mi guardo intorno.

- È splendida questa casa! - sono senza parole.

- Grazie. Davvero ti piace? -

- Certo. - e in attesta di preparare la cena ci sediamo in salotto.

Un salotto enorme con un megaschermo, le finestre danno sulla piscina, pianoforte e un sacco di chitarre e strumenti musicali.

- Che c'è? - mi domanda curioso.

𝓤𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓬𝓪𝓷𝔃𝓸𝓷𝓮 𝓹𝓮𝓻 𝓷𝓸𝓲 [Terminata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora