BRAIN
Avevo chiamato tutte le persone che conoscevo. Lei continua a non rispondere al telefono ed io stavo perdendo la testa.
Aurora affermava che questa volta non sarebbe tornata, tra un singhiozzo e altro, ed io invece riuscivo solo a pensare a una vita futura con lei, perché solo quando credi di aver perso qualcosa ti rendi conto della sua importanza.
Avevo chiamato Jack e lui le nostre rispettive conoscenze, e in meno di un’ora avevo scoperto dov’era e da quanto tempo si trovava lì.
Era in Italia.
Molto prevedibile, ma sentendo quello che diceva della sua famiglia o delle persone che abitavano li, non pensavo sarebbe ritornata in quel posto. Non ne capivo nemmeno il motivo.
Chiamai mio padre e senza troppi giri di parole gli chiesi se potevo usare il suo aereo.
Mi ero fatto dire da Aurora la via e in meno di 24 h dopo ero d’avanti alla sua porta.
Lei mi aprì, sorrideva, ed ero quasi felice che stesse bene, ma il suo sorriso sparì quando vide che ero io.
-Ell.- dissi.
Volevo sembrare distaccato, freddo e seccato di questa sua scelta di scappare.
Ma mi era mancata così tanto che avrei voluto solo stingerla a me e dirle che l’amavo, che lei era l’unica e sola la quale era riuscita a farmi innamorare.
-Brain.- disse, la sua voce era sottile e quasi inesistenze.
Vedevo nei suoi occhi la pura di vedermi, ma aveva anche lei la voglia di toccami. Lo capì da come incrociò le braccia al petto pur di non toccarmi.
Si scostò dalla porta e mi fece entrare. Cercai di sfiorarla il più possibile con il mio corpo, lei abbassò la testa e la sua pelle formicolò sotto quel contatto.
Due piccoli bambini corsero vicino a Elena. Avevano la sua stessa pelle chiara, gli stessi suoi occhi, ma erano tutti e tre diversi.
Una signora invece molto simile a Elena per il fisico, apparve da quella che presumo fosse la cucina.
Mi guardò e poi spostò lo sguardo su Elena. Mi salutò, porgendomi la mano e parlando in italiano.
Elena mi prese per la manica e mi trascinò dentro a una stanza.
-Che ci fai qui?- mi chiese.
Risi di gusto e mi appoggia all’armadio.
-Tu sei qui.- lei alzò gli occhi al cielo e ticchettò il piede.
-So dove sono io, voglio sapere perché tu sei qui.- continuò lei.
Sorrisi, si stava innervosendo.
-Oh beh vediamo. Mio fratello mi chiama, mentre io sono tranquillo al bar a guardare dentro a un bicchiere whisky e a immaginare una bambina dai lunghi capelli marroni che correre come una pazza, e invece scopro che la donna da cui voglio quella bambina è scomparsa.-dissi tutto d'un fiato mentre lei aveva lo sguardo perso, le mani lungo i fianchi e gli occhi pieni di lacrime.
-Quindi il motivo per qui sono qui è il seguente.- lei chiuse gli occhi e una lacrima le ricoprì il viso.
-Perché ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te o come dici tu, voglio ‘viverti.’-
NOTA AUTRICE
Scusate il ritardo, ho cercato di aggiorare il prima possibile.
Lasciatemi un commento e un voto.
Un bacio,Mon
STAI LEGGENDO
New life - dreams come true
ChickLitElena: ragazza con un amore molto tormentato, la quale pensa che scappando possa stare maglio. Ma la felicità è a due passi da lei, solo che la pura la spingerà sempre a scappare. Brian: ragazzo con un passato tormentato. I problemi che ha con tutto...