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ELENA

Brian non venne quel pomeriggio.  Nemmeno per i 5 giorni a seguire, in cui il dottore pretese che rimanessi in ospedale per ulteriori accertamenti. Travis mi disse che era partito per un impegno di famiglia, mentre Lucas mi disse per alcuni problemi di lavoro. Sbuffai. Poteva almeno inviarmi un messaggio, ma ovviamente non lo fece.

Ero stesa sul letto e guardavo il soffitto ripensando a quel bacio. Era stato così intenso che solo a pensarci mi provocava dei brividi per tutto il corpo. Sorrisi e mi portai le mani sulle labbra pensando alla sue sulle mie. Chiusi gli occhi e immaginai che lui fosse difronte a me come quella sera, occhi vedi intensi...

-Mh. Signorina Elena? -

Saltai e aprii gli occhi.

-Oh. Dottor Gray salve.-

i aggiustai la maglia e mi sedetti composta sul letto.

-Volevo solo informarla che oggi si libera di me, non è contenta? disse lui continuando a leggere sulla cartellina.

-Davvero? Posso uscire?- chiesi quasi urlando.

Lui annuì e sorrise.

Saltai dal letto e gli buttai le braccia al collo.

-Grazie dottor Gray non so cosa avrei fatto senza di lei.-

Mi allontanai e sorrisi.

-El. Io non c'entro niente, è stato Brian a portati qui. Io ho solo fatto il mio lavoro.-

Aprii la bocca ma la richiusi. Mi avevano detto che quella sera, mentre il taxi si fermava, era passato per caso un dottore e mi aveva portato in ospedale.

-C-cosa?- riuscì a dire dopo un po.

Lui sorrise e mi passò una mano sulla guancia.

-Elena.  Quando quel ragazzo, che ha preso tutto da suo padre, vorrà parlarti lo farà, non gli mettere fretta.- disse e si avvicinò alla porta.

-Ah, viene lui a prenderti- mi sorrise e uscì dalla porta.

Mi buttai sul letto. Perché faceva così? Perché non riuscivo a ricordare niente di quella sera? Perché mi aveva mentito? Perché dovevo andare con lui in macchina? 

Mi alzai e preparai la borsa. Per niente al mondo sarei andata via con lui. Prepari la borsa e mi vestì. Controllai la stanza vedendo se c'era qualcosa che avevo dimenticato. 

Poi uscii dalla stanza e andai all'ingresso per prendere il documento di dimissione. Lo presi e mi avviai verso l'ingresso.

Presi gli auricolari e misi la musica più ritmata e forte che avevo. Misi le mani in tasca e abbassai lo sguardo camminando.

Andai a sbattere e due mani mi presero. Mi ritrovai di nuovo a guardare in quegli occhi verde intenso di cui mi stavo innamorando.

BRIAN

Sorrisi e strofinai il naso vicino al suo.

Lei rimase rigida e si liberò dalla mia presa. Prese la borsa e me la buttò addosso.

-Portami la borsa in stanza. Io chiamo un taxi.- disse senza guardarmi negli occhi e uscì.

Era arrabbiata. Si, non mi ero fatto sentire per 5 giorni ma dovevo capire cosa fare e se era giusto che lei potesse soffrire per me.

Le presi il gomito e la tirai adagiandola sul mio petto.

-Immagino che ti sono mancato.- dissi.

-Cosa?-disse lei continuando a non guardarmi negli occhi.

Le tolsi gli auricolari e avvicinai le miei labbra al suo orecchio.

-Immagino che ti sono mancato.- dissi sottovoce baciandola sul collo e facendola tremare per i miei baci. Sorrisi a questa reazione.

-No.- disse fredda.

Appoggiò le mani sul mio petto e mi spinse.

-Non sono un giocattolo che quando ti ricordi vieni a trovare o a giocarci. Mi sono rotta queste 'amicizie' così.-disse.

Mi puntò un dito sul petto guardandomi.

-E non voglio essere il tuo.-

Sorrisi. Oh si piccola non sai mentire. La tirai a me e la baciai. Era una statua vivente ma poi ricambiò il mio bacio. Oh si gli ero mancato.

ELENA

Mi ci volle tutta la forza possibile e immaginabile per non ricambiare il suo bacio, ma alla fine lo ricambiai. Dio quando mi era mancanto. Gli presi il colletto della camicia e lo tirai a me. Lui sorrise e mi passo una mano tra i capelli. Si distacco e entrambi riprendemmo fiato per quel bacio.

-No, ma non ti sono mancato.- disse strofinando il suo naso sul mio collo.

-No,per niente. Ora baciami.-dissi

Lui sorrise.

-Con piacere.-

Aprì la porta e entrai in stanza. Wauo, mi era quasi mancata, aprii la finestra e rimasi a guardare il campus.

Brian appoggiò la borsa sul letto e si avvicinò a me. Mi cinse la vita con le braccia e appoggiò la sua testa sulla mia spalla. Mi tolse i capelli e incominciò a baciarmi il collo.

-Perché tutti mi hanno detto che è stato un dottore a portarmi in ospedale quando invece sei stato tu?-

Lui si irrigidii all'istante e sbuffò.

-Perché...niente non ha importanza.- disse. 

Io mi girai e appoggiai la mani sul suo petto.

-Ha importanza per me, perché non me lo ricordo.-

Lui sbuffo e si allontanò. Si passò una mano tra i capelli facendo alzare la maglietta di poco da cui s'intravidero i suoi addominali scolpiti. Distolsi lo sguardo e cercai di guardarlo negli occhi, i quali però guardano tutto tranne me.

-Perché Brain?-

-Perché mi hai detto che mi ami.-

Aprì la bocca e sgranai gli occhi. Amare? Avevo detto veramente 'ti amo'? Cercai disperatamente di ricordarmi di quel momento ma niente. Lo guardai. Lui si stava strofinando la faccia con le mani.

-Ed è per questo che ho chiesto a tutti di dirti del dottore. Perché se non lo ricordavi era meglio così. Non puoi amare uno come me. Non sai niente di me e io non voglio raccontarlo, ma è più forte di me.-

Si ripassò una mano tra i capelli.

-Non riesco a smettere di baciarti. Voglio stare con te, ma dio Elena, non ti posso promettere niente. Perché non posso.-

Inspirai più volte per calmarmi.  Voleva ma non poteva. Quelle parole spezzarano ogni mia minima speranza di essere felice. Perché dio si, forse mi ero innamorata di lui. Forse.

Lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.

-Esci.- dissi con un filo di voce.

-Ell ti prego.- disse mentre si  avvicinava.

-ESCI.- urlai.

Lui annuì e si avvicinò alla porta.

-Mi dispiace.- disse e uscì.

La porta si chiuse e io piansi come quando avevo 10 anni e mia cugina mi aveva rotto la bambola. La mia "felicità" era andata via con quella bambola. E in quel momento era andata  via con lui.

NOTA AUTRICE
Salve ragazze. Vorrei tanto sapere che cosa pensate della mia storia. Per questo commentate e votate. E se ci riuscite fate un po di pubblicità alla mia storia.
Grazie. Un abbraccio Mon.

New life - dreams come trueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora