Alex mi guardava, forse pensando che fosse un sogno. Si spostò di lato per farmi passare, lo sorpassai e guardai quell'appartamento che una volta consideravo un rifugio, la mia casa.
Non era cambiata molta, sempre gli abiti a terra, stesse fotografie e stessi mobili. Lui andò in cucina e lo seguì.
-A cosa devo questa visita?- chiese con quel suo tono di voce che un tempo amavo o credevo di amare così tanto.
Mi seddetti su uno degli sgabelli della penisola e lui fece lo stesso, mettendosi difronte e porgendomi un tazza di caffè.
Osservai la cucina cercando qualcosa, qualche vero motivo per cui ero lì e non tra le braccia del mio ragazzo o almeno di quello che pensavo tale.
Poi ricordai, Brian si era comportato come lui. I miei occhi si fermarono sul figrorifero. C'erano le foto e le cartoline che avevo attaccato insieme a lui e i bigliettini che gli scrivevo.
-Perché? - chiesi guardando sempre in quel punto.
Lui seguì il mio sguardo e poi lo riportò sulla tazza. Sorrise, ma poi il suo sorriso si spense.
-Sei una dipendenza da cui non si può scappare. - disse come la risposta fosse ovvia.
-Allora perché?- chiesi guardandolo negli occhi.
-Perché l'hai fatto..-
Lui si passò una mano tra i capelli che un tempo adoravo, mentre ora volevo solo toccare quei meravigliosi capelli biondi delle persona che amavo.
-Cosa vuoi che ti dica, che sono stato stupido? Si. Che se tornassi indietro lo rifarei? No,perché nonostante tutto vederti piangere e vedere la delusione nei tuoi occhi era niente in confronto a una ragazza da farsi una sera.- chiuse gli occhi e poi mi guardò, aveva gli occhi pieni di lacrime, di promesse e scuse che voleva dirmi ma sapeva che io non avrei accettato.
Per questo per una volta non scappai, allungai la mano e lui l'afferrò come un sostegno.
-Forse doveva andare così Alex-
Parlare con Alex mi aveva fatto capire che il vero problema ero io, con le mie insicurezze e le mille incertezze. Ero davanti alla seconda porta. Storsi il naso, mi avrebbe ucciso.
Suonai.
-Ciao mamma.- dissi.
Mia madre mi guardò come se fossi una illusione ma poi mi abbracciò e io ricambiai il suo abbraccio.
-Mi sei mancata tanto- sussurrò e io ricambai il suo abbraccio.
-ELENA.- urlarono i miei fratelli.
Mi scolsi dall'abbraccio con mamma e abbracciai quelle che consideravo le mie felicità.
-Ha chiamato Aurora, ha detto che ci sono dei problemi, io ero preoccupata perché ha detto che eri sparita.-
Problemi. Brian? Annuii. Presi il telefono di mamma e chiamai Aurora.
-Signora.- disse Aurora tra le lacrime.
-Ciao mamma.- dissi mentre una lacrima mi ricopriva il viso.
-Elena.- disse sottovoce, quasi come se non credesse alle sue parole.
Poi urlò il mio nome più volte, mentre i singhiozzi la interrompevano più volte.
-Aurora, che succede?- chiesi dopo poco.
-Brian- sospirò.
-Ha dato di matto, ma alla fine ha scoperto dov'eri e sta venendo.-
-Cosa?- urlai alzandomi dal letto.
-Già, sta arrivando. Ha fatto rintracciare il tuo telefono, ha chiamato tutte le compagnie aeree e alla fine ti ha trovato.-
Chiusi gli occhi e sospirai.
-Non sospirare brutta stronza, anch'io se avessi le sue conoscenze l'avrei fatto.-disse Aurora.
Risi.
-E che conoscenze ha?- chiesi.
Suonarono alla porta e mi alzai.
-Vado io.- dissi, mentre il cuore mi batteva all'impazzata.
-Oh Ell meglio non conoscerle.- disse Aurora.
Risi e aprii la porta ma poi il mio sorriso si spense.
-Oh è lì. Buona fortuna.- disse Aurora e chiuse la chiamata.
-Ell. - disse Brian guardandomi fino negli occhi.
Erano pieni di varie emozioni indecifrabili. Mandai giù il groppo che avevo in gola, lui era qui per me e io dovevo affrontarlo.
-Brian.-
NOTA AUTRICE
Vi sono mancata?
Scusate il ritardo ma non ho avuto tempo.
In ogni caso mi auguro che vi sia piaciuto, lasciatemi un voto e un commento, ne sarei felice.
Baci♡
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New life - dreams come true
ChickLitElena: ragazza con un amore molto tormentato, la quale pensa che scappando possa stare maglio. Ma la felicità è a due passi da lei, solo che la pura la spingerà sempre a scappare. Brian: ragazzo con un passato tormentato. I problemi che ha con tutto...