[28]

628 33 0
                                    

Alex mi guardava, forse pensando che fosse un sogno. Si spostò di lato per farmi passare, lo sorpassai e guardai quell'appartamento che una volta consideravo un rifugio, la mia casa.

Non era cambiata molta, sempre gli abiti a terra, stesse fotografie e stessi mobili. Lui andò in cucina e lo seguì.

-A cosa devo questa visita?- chiese con quel suo tono di voce che un tempo amavo o credevo di amare così tanto.

Mi seddetti su uno degli sgabelli della penisola e lui fece lo stesso, mettendosi difronte e porgendomi un tazza di caffè.

Osservai la cucina cercando qualcosa, qualche vero motivo per cui ero lì e non tra le braccia del mio ragazzo o almeno di quello che pensavo tale.

Poi ricordai, Brian si era comportato come lui. I miei occhi si fermarono sul figrorifero. C'erano le foto e le cartoline che avevo attaccato insieme a lui e i bigliettini che gli scrivevo.

-Perché? - chiesi guardando sempre in quel punto.

Lui seguì il mio sguardo e poi lo riportò sulla tazza. Sorrise, ma poi il suo sorriso si spense.

-Sei una dipendenza da cui non si può scappare. - disse come la risposta fosse ovvia.

-Allora perché?- chiesi guardandolo negli occhi.

-Perché l'hai fatto..-

Lui si passò una mano tra i capelli che un tempo adoravo, mentre ora volevo solo toccare quei meravigliosi capelli biondi delle persona che amavo.

-Cosa vuoi che ti dica, che sono stato stupido? Si. Che se tornassi indietro lo rifarei? No,perché nonostante tutto vederti piangere e vedere la delusione nei tuoi occhi era niente in confronto a una ragazza da farsi una sera.- chiuse gli occhi e poi mi guardò, aveva gli occhi pieni di lacrime, di promesse e scuse che voleva dirmi ma sapeva che io non avrei accettato.

Per questo per una volta non scappai, allungai la mano e lui l'afferrò come un sostegno.

-Forse doveva andare così Alex-

Parlare con Alex mi aveva fatto capire che il vero problema ero io, con le mie insicurezze e le mille incertezze. Ero davanti alla seconda porta. Storsi il naso, mi avrebbe ucciso.

Suonai.

-Ciao mamma.- dissi.

Mia madre mi guardò come se fossi una illusione ma poi mi abbracciò e io ricambiai il suo abbraccio.

-Mi sei mancata tanto- sussurrò e io ricambai il suo abbraccio.

-ELENA.- urlarono i miei fratelli.

Mi scolsi dall'abbraccio con mamma e abbracciai quelle che consideravo le mie felicità.

-Ha chiamato Aurora, ha detto che ci sono dei problemi, io ero preoccupata perché ha detto che eri sparita.-

Problemi. Brian? Annuii. Presi il telefono di mamma e chiamai Aurora.

-Signora.- disse Aurora tra le lacrime.

-Ciao mamma.- dissi mentre una lacrima mi ricopriva il viso.

-Elena.- disse sottovoce, quasi come se non credesse alle sue parole.

Poi urlò il mio nome più volte, mentre i singhiozzi la interrompevano più volte.

-Aurora, che succede?- chiesi dopo poco.

-Brian- sospirò.

-Ha dato di matto, ma alla fine ha scoperto dov'eri e sta venendo.-

-Cosa?- urlai alzandomi dal letto.

-Già, sta arrivando. Ha fatto rintracciare il tuo telefono, ha chiamato tutte le compagnie aeree e alla fine ti ha trovato.-

Chiusi gli occhi e sospirai.

-Non sospirare brutta stronza, anch'io se avessi le sue conoscenze l'avrei fatto.-disse Aurora.

Risi.

-E che conoscenze ha?- chiesi.

Suonarono alla porta e mi alzai.

-Vado io.- dissi, mentre il cuore mi batteva all'impazzata.

-Oh Ell meglio non conoscerle.- disse Aurora.

Risi e aprii la porta ma poi il mio sorriso si spense.

-Oh è lì. Buona  fortuna.- disse Aurora e chiuse la chiamata.

-Ell. - disse Brian guardandomi fino negli occhi.

Erano pieni di varie emozioni indecifrabili. Mandai giù il groppo che avevo in gola, lui era qui per me e io dovevo affrontarlo.

-Brian.-

NOTA AUTRICE

Vi sono mancata?

Scusate il ritardo ma non ho avuto tempo.

In ogni caso mi auguro che vi sia piaciuto, lasciatemi un voto e un commento, ne sarei felice.

Baci♡

New life - dreams come trueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora