48. Vendetta

189 13 2
                                    

I miei pensieri sono intorpiditi, il silenzio è assordante e causa il suono di un fischio nella mia testa.
Stringo la coperta alzandola fino al mento, nonostante la temperatura sia molto calda. La mia faccia è rivolta verso il muro, che sto fissando da interminabile tempo.
Il cigolio della porta che si apre si diffonde nella stanza.
-Sorellina, ti ho portato qualche biscotto. Dovresti avere fame ormai- mi dice mio fratello Tony -Se mi cerchi io sono giù con la squadra, per qualsiasi cosa vieni da me,ok?-
Dopo un paio di secondi sospira e chiude la porta.

*il giorno prima*
-Che succede? Ragazzi?- chiedo
Tony si fa avanti e appoggia la mano sulla mia spalla
-Vieni-
Mi porta nella sala riunioni, e fa cenno agli altri di uscire
-Tony non ho tempo, devo trovare dove tengono prigioniero Brian-
-Meredith, si tratta di quello...
Brian è stato preso già qualche giorno fa, l'abbiamo appena scoperto anche noi-
-Come qualche giorno? L'ho sentito poco al telefono del tizio che lha rapito, stava gridando...-
-Quella telefonata è stata preregistrata sorellina, quello è successo già tre giorni fa. Immagino infatti che è da un po' che non senti Brian-
Quel pensiero mi colpì solo in quell'istante, effettivamente Brian non aveva risposto a una chiamata ieri, ma avevo pensato avesse altro da fare.
-E tu come lo sai?-
-Mi è arrivato un altro messaggio. E i-io non so come dirt...- Non riesce a finire la frase perché lo interrompo
-Mostramelo-
-Mer, io non voglio...-
Apro il messaggio senza ascoltare mio fratello. Un video.
In una stanza con poca luce un uomo sta davanti a Brian, legato a una sedia con un bavaglio che gli impedisce di parlare. Si dimena, cerca di urlare qualcosa. Poi il video si velocizza a mostrare l'uomo avvicinarsi a Brian e...
-C-cos'è questa cosa? Tony è uno scherzo questo ti prego dimmi che lo è-
L'uomo aveva messo le mani intorno al suo collo, ed era rimasto così finché il corpo di Brian non si era accasciato. Poi l'uomo aveva controllato i battiti sul polso, e fatto un cenno al compare dall'altra parte della stanza. Poi nero, il video si spegne.
-Meredith-
Mi alzo dalla sedia su cui stavo e vado in piedi davanti al muro, la lacrime che iniziano a formarsi.
Tony si avvicina Titubante, per poi aprire le braccia e stringer mi a sé, mentre come una diga che si rompe dai miei occhi iniziano a sgorgare lacrime.
Il resto della giornata corrisponde a un unico ricordo, il vuoto, che si protrae fino al giorno dopo.
Sono stesa qua da troppo tempo, e non mangio da altrettante ore. Non sento la forza nel mio corpo.
Dopo una mezz'ora i biscotti sono ancora appoggiati, non toccati da me. La porta si apre nuovamente, stavolta a mostrare Peter. Si siede accanto a me e inizia a parlarmi della sua giornata,nella speranza di donarmi un po' di normalità. La mia mente si schiarisce a poco a poco, e le parole di Pete da confuse vengono riconosciute dal mio cervello.
In qualche modo il piano del mio migliore amico mi sta risvegliando. il piatto di biscotti viene trasportato accanto a me, e senza accorgermene la mia mano con la protesi si è allungata a prenderne uno.
-Ottima scelta, questi sono i nostri preferiti- ora le parole di Peter sono chiare. Ma con la chiarezza ritornano le lacrime, bloccate dal senso di intorpidimento.
Il mio migliore amico mi stringe l'altra mano
-Tra poco arriva Luk, ora non serve più che viviate lontani da qui. Jake e Amy ti salutano sai? Poi anche Morgan è curiosa di saper come sta la zietta-
Per un breve secondo mi sento meglio. Peter resta ancora un po', poi esce lasciandomi riposare. Tutto ciò che succede fino al giorno dopo è la crescita della rabbia dentro di me, senza limiti.
Il giorno dopo dopo essermi vestita, come una statua fredda di pietra faccio il mio ingresso in cucina, dove bevo un po' d'acqua e mi dirigo verso la sala riunioni degli Avengers.
La mia entrata è seguita dagli occhi di tutti, che mi disturba
-Se fate una foto dura di più-
Mi siedo, sentendo i però in colpa per il mio atteggiamento
-Scusate, qualsiasi cosa dico è senza filtri. Ignoratemi-
Nessuno dice niente, ma perlomeno nessuno mi fissa. Tony mi accarezza la testa sedendosi vicino a me,ma non reagisco.
-Avete già pensato a trovare dove si trova lo stronzo?- e per una volta il capitano non si preoccupa a censurare il mio linguaggio, anzi, si unisce a me
-Si, e siamo pronti a fargli il culo non appena lo troviamo-
Alzo un sopracciglio al sentirlo parlare così.
Tra le abilità di Tony con la tecnologia e le mie, in un paio d'ore troviamo una posizione che potrebbe coincidere con il luogo che cerchiamo.
Il Quinjet è già pronto a partire, in prima fila ci sono io.
La squadra entra, e così anche Peter,chiamato dal padre. Un secondo prima di chiudere il portellone compare correndo Lukas.
-Aspettatemi! Non resto qua. Io e Meredith siamo un duo, non resterò qua mentre lei combatte-
Entra senza aspettare il permesso, e Tony fa partire l'aereo anche se leggermente contrariato.
Atterriamo nel mezzo di un vecchio aeroporto abbandonato a qualche ora da New York. c'è un gigante edificio, a cui puntiamo subito.
Faccio scontare gli anelli per indossare il mio costume, Lukas rinforza I suoi pugni con uno strato di duro ghiaccio. Camminiamo per primi verso l'edificio, senza aspettare gli altri che però subito ci seguono.
La porta chiusa viene subito aperta da me e Lukas che combinando i nostri poteri la distruggiamo.
Delle sentinelle si avvicinano ad armi cariche e ci intimano di stare fermi. I miei terremoti li spingono a terra e il ghiaccio di mio fratello blocca loro le mani.
-Cavolo! Avete fatto allenamento vedo!- esclama Tony, non più così preoccupato a difenderci. Il capitano fa dividere la squadra nei vari corridoi: Io e Lukas, Tony e Peter, Clint e Nat, e Cap e Bruce.
Il mio gemello e io procediamo rapidamente, con sicurezza, e a battiamo facilmente chiunque cerchi di fermarci. Arriviamo al nucleo dell'edificio, Lukas sbircia da dietro il muro,poi mi indica una stanza, dentro c'è l'ex dipendente di Tony. La mia rabbia sale ancora un po'.
-Luk, che ne dici di un po' di privacy?-
Lui annuisce e blocca tutti i corridoi con pareti di ghiaccio. Lasciando noi e la stanza all'interno di esse.
Come allentr scardiniamo la porta e ci avviciniamo all'uomo. Lukas tiene le mani pronte a colpirlo e io tendo un braccio verso lo stronzo.
-CHE DIAMINE!- esclama lui
-Ciao caro, incredibile come due ragazzini possano fare così tanto casino vero? Eppure eccoci qua. Ora ti conviene stare zitto- dico iniziando a attivare il mio potere -perché mi basta aumentare il mio potere un po' e la tua spina dorsale diventerà polvere. E immagino tu non lo voglia vero?-
Lui deglutisce e scuote la testa dicendo no
-Bravo bimbo- dico con un ghigno






ANGOLO AUTRICE
Heilà molto dark vero? Però mi piace. Scoprirete il seguito con il tempo. La fine di questa storia è vicina...
Alla prossima!
~AgentShepherd 🌸

Another StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora