50. Titoli di coda

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Una Audi V8 bianca corre tra le strade del New Jersey; è l'auto di Tony, che con me, Lukas e Peter sta andando verso l'indirizzo che stringo nella mano. La squadra ci segue in un furgone dello SHIELD.
-Pfft, New Jersey- sbuffa Tony,accennando alla tipica rivalità tra i newyorchesi e gli abitanti di questo luogo -ovviamente qua doveva stare quell'idiota-
Accenno a un sorriso, poi accendo la radio. Un viaggio in macchina non è degno senza la musica preferita di me e mio fratello. Una canzone rock riempie l'ambiente.
-Cosa pensate ci sarà?- chiede Lukas guardando fuori
-Non ne ho idea, siamo sicuri non sia una trappola?- risponde Peter
-Io non mi fido- dico -ho convinto il capitano a chiedere a Fury di tenere reperibili rinforzi-
-Brava, sicurezza prima di  tutto- commenta infine Tony sistemandosi gli occhiali da sole sul naso.
Mi fratello segue il percorso fornito da J.A.R.V.I.S. e nel giro di poco arriviamo a un imponente edificio, sembrerebbe un deposito.
Scendiamo dall'auto e aspettiamo due minuti l'arrivo degli altri, seminativo dalla guida di mio fratello.
Tony tira fuori la sua valigetta rossa e la appoggia a terra, afferrandone poi le maniglie e mettendo sopra un piede. Dalla valigetta inizia a formarsi un'armatura che gli circonda il corpo. Non appena anche l'ultimo pezzo di armatura è pronto si alza in volo per perlustrare l'edificio.
-Non ho molti rilevamenti di fonti di calore- ci dice tramite auricolare -C'è poca gente dentro-
Il capitano inizia a spiegare la strategia, poi entriamo nell'edificio, ognuno con armi alte e poteri all'erta.
Partiamo dal piano più basso verso l'alto.
Il primo piano è libero, e così anche il secondo è il terzo.
Al quarto e ultimo piano c'è solo una stanza di controllo, con telecamere e pulsanti.
Dentro ci sono due uomini che si arrendono subito non appena riconoscono le facce di noi Avengers. Li ammanettiamo e Natasha e Clint li portano al furgone.
-Tutto qui?- dice Thor -È per questi due e basta che ha tanto resistito agli interrogatori?-
Qualcosa non quadra... Ma cosa? Guardo i monitor delle telecamere di sicurezza uno ad uno. Mi concentro su uno di essi che mostra un piano che non riconosco. È completamente sgombro, ma noto qualcosa di strano: in un angolo c'è una macchia causa da una probabile perdita d'acqua, delle gocce sono sul punto di cadere dal soffitto. Le guardo ma la caduta non avviene mai; È come se l'immagine fosse...
-In pausa!- esclamo
I presenti si girano verso di me, uno sguardo interrogativo dipinto sul volto.
-Qua sotto c'è qualcosa che non volevano farci vedere-
-Dov'è questo posto?- chiede il Capitano
-Un attimo solo- dico iniziando a cercare tra i file e i dati, dopo una quindicina di secondi lo scopro -C'è un seminterrato!-
Scendiamo velocemente, e ci troviamo nello stesso posto indicato dalle telecamere. Le luci sono aperte, e si vedono una serie di porte, come dei garage.
Il rumore dei passi di Iron Man si sentono forti. Subito dopo sentiamo una voce
-Aiuto!-
Velocemente apriamo la porta, troviamo una donna con gli occhi completamente neri e capelli lunghi bianchi. Al collo ha un collare nero.
-Chi sei? Che ti è successo?-
-Mi chiamo Helen, Medusa in arte. Sono stata presa dagli uomini che si trovano qui-
-Cosa hai sul collo?-
-Ti bloccano I poteri, sono... una mutante-
-Helen, io sono Sisma. Sono come te. Ora ti aiuto-
-Non toccarlo! Se provo a toglierlo prendo la scossa-
Accompagnata da Thor, mandiamo la donna da Bruce, in modo che capisca come liberarla. Intanto controlliamo ogni porta. Ce ne sono otto, da ognuna di esse liberiamo una persona. Ci sono sia donne che uomini, persino un bambino che avrà circa sette anni. La cosa che hanno tutti in comune sono dei poteri speciali e il collare che li blocca. Natasha intenerita accompagna il bambino fuori prendendolo per mano sorridendo gli un po'
-Hey piccolino, come ti chiami?-
-Liam-
-Sai dove sono la tua mamma e il tuo papà?-
-Non ci sono- dice lui triste -Non ci sono mai stati-
-Non ti preoccupare Liam, ora ti aiutiamo noi-
Quando anche l'ultima stanza è libera siamo pronti ad andare.
-Aspetta- mi dice Tony -rilevo una forte fonte di calore qua-
Si avvicina alla parete e scorre le dita sulle fessure dei mattoni
-Sii una porta segreta, ti prego- dice premendo un mattone, subito dopo la parete si sposta -Yay!-
Cauti passiamo oltre la porta, a incontrare un'altra stanza, dietro un'altra porta troviamo un'altra persona. È un ragazzo rannicchiato contro un angolo.
-Vi prego basta, non datemi male- supplica
Al sentire la voce mi blocco
-Vogliamo liberarti- dice Tony
Lui si gira, e io e mio fratello ci guardiamo sconvolti
-Brian?!- dico con gli occhi lucidi prima di iniziare ad avanzare -Ma tu eri morto!-
-No! Basta!- dice lui prima di prendere fuoco -Non voglio più soffrire!-
-B! Sono io, Meredith-
-Ti odio Pembroke!-
Sono confusa, cosa gli hanno fatto?
-Non ci riconosce, ci vede come se fossimo altri- dice Tony -gli hanno fatto una specie di lavaggio del cervello-
-Brian- dico piangendo -ti prego-
-NON SUBIRÒ PIÙ!-
Lui ancora in fiamme spinge Tony a terra e poi attacca me, che mi spingo contro il muro indietreggiando
-BRIAN!- provo a risvegliarlo
Lui continua ad avanzare verso di me, e prepara una palla di fuoco pronto a scagliarmela addosso
Io sono ormai disperata, il volto bagnato di lacrime. Non lo controattaccherò mai. È Brian, il mio surfista, il mio ragazzo...
-Non ti farò del male- dico accettando ciò che sta per succedere -Ti amo hot stuff-
Inizio a canticchiare con voce tremolante "Treasure", la nostra canzone.
La palla di fioca nella mano di Brian si fa più vicina...

--15 anni dopo--
*POV in terza persona*
Brian O'Conner non è più stato lo stesso dopo ciò che gli era accaduto ai suoi 17/18 anni. La terapia aveva aiutato, certo. Riconosce tutte le persone della sua vita, e davanti a loro scherza come aveva sempre fatto sin da bambino. Però c'è un senso di vuoto in lui, e quando è solo, il solito luccichio allegro che ha nei suoi occhi azzurri svanisce.
Perso nei suoi pensieri è davanti allo specchio, sistemandosi la cravatta prima di andare al lavoro.
Mentre è concentrato sul nodo Windsor sente delle braccia avvolgersi intorno al suo torace. Il suo luccichio riappare mentre su gira verso la compagna, che ben sa di ciò che lui prova.
-Hey- dice Brian baciando la donna che da cinque anni è sua moglie.
-Sei pronto tutto in tiro per il lavoro eh?-
Raggiante come sempre, lei sorride prima che lui le lasci le mani e inizi a uscire dal bagno.
-Dove credi di andare... Hot Stuff?- dice lei maliziosa attirando la sua attenzione.
Lui torna subito a metterle le braccia attorno la vita e dandole un lungo bacio
-Se Scossa vuole, Scossa avrà- mormora appoggiando la fronte alla sua.
Brian la ama proprio Meredith Stark, ora O'Conner. La coppia resta unita in quel caldo abbraccio finché non si sentono delle urla dal piano di sotto.
-Mai tranquilli...-
-Mi sa che i miei fratelli sono arrivati- ride lei prendendo il braccio del marito e portandolo con lei
-TONY STARK IS IN THE HOUSE!- sentono gridare, vedendo il famoso miliardario accompagnato dalla figlia Morgan ormai adolescente e Lukas che alza gli occhi al cielo. Subito dietro anche Bruce e Natasha con Liam, il ragazzino che avevano preso con loro dopo averlo trovato nelle celle del New Jersey.
-Qualcuno sta andando a fuoco spero, oppure questo chiasso non si spiega- dice Meredith arrivando sul piano e subito guardando alle tre persone davanti agli ospiti
-Levi, Tess, Alex, volete spiegare?-
I tre bambini ridono prima di esclamare "Zii" e correre verso la combriccola appena arrivata.
Meredith e Brian non avevano perso tempo, e nel giro di quattro anni avevano avuto tre figli. Il primogenito, Levi Anthony (come lo zio) O'Conner; la seconda, Tessa May (in onore della zia di Peter, persa troppo presto) O'Conner; e infine il piccolino di casa, Alexei Jacob (in segno di ringraziamento a Jake, che aveva tanto aiutato la famiglia Stark) O'Conner. I tre piccoli sono la gioia di mamma e papà. Se abbiano ereditato dei poteri dai genitori si saprà quando saranno un po' più grandi, ma a Meredith e Brian non interessa. La loro vita è perfetta così!




ANGOLO AUTRICE
Eccoci arrivati ai titoli di coda. Piccolo spoiler: come in ogni film Marvel che si rispetti, ci sarà la scena post credit.
Purtroppo però non comparirà la scritta "Sisma will return", non ci sarà un sequel.
Ringrazio tutti voi che avete seguito, commentato, votato, ma soprattutto apprezzato questa storia. Vi adoro!
Alla prossima!
~AgentShepherd 🌸

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