✯𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓𝐀𝐑𝐘 [𝐉𝐞𝐨𝐧 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤]

✯ 𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝟑𝟑 - 𝐋𝐀𝐖 𝐎𝐅 𝐀𝐓𝐓𝐑𝐀𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍

Il giorno del ricevimento arrivò e Hyejin si sentì abbastanza pronta per affrontare quella serata che sarebbe stata sicuramente piena di sorprese.
Nonostante il suo apparente entusiasmo, internamente sentiva mancare un piccolo pezzo che non le permise di godersi completamente il momento.

Jungkook aveva notato un piccolo cambiamento in lei, ma non si era mai permesso di essere invadente dato che sapeva di non poter pretendere una spiegazione per qualsiasi cosa le succedesse.
Inoltre, quest'ultimo fu costretto a lasciarle la macchina che avevano noleggiato dato che la sera del ricevimento si sarebbe trattenuto più del dovuto con il signor Zhao e automaticamente Hyejin avrebbe avuto bisogno di un mezzo per partecipare all'evento.

Erano le sei di pomeriggio e la ragazza se ne stava chiusa nel bagno della sua stanza per prepararsi: non voleva assolutamente sfigurare e non avrebbe permesso che la sua vita privata influenzasse la sua emozione sfrenata.
Aveva deciso di lasciare i capelli sciolti lungo la schiena e si fece qualche boccolo sulle punte per dare loro una forma diversa dal normale.

Il trucco era abbastanza leggero, ma non troppo da non essere notato: quando andava al lavoro tendeva a mettere solo del correttore e il mascara per rendere il suo volto più presentabile, ma quella sera decise di azzardare un po' di più anche con la matita per gli occhi e l'eyeliner.

Applicò un rossetto nude sulle sue labbra dato che non le erano mai piaciuti i colori accesi sulla bocca e come ciliegina sulla torta, decise di indossare un vestito verde smeraldo: non aveva mai avuto l'occasione di metterlo in mostra, quindi non appena Jungkook le parlò del ricevimento, decise che fosse arrivato il momento di usarlo.

Era molto aderente, arrivava appena sopra le ginocchia ed era presente una scollatura a barchetta che lasciava scoperte le spalle.

Come ultima cosa, Hyejin decise di indossare anche una collana a girocollo come tocco finale.
Si guardò allo specchio ripetutamente, chiedendosi se fosse abbastanza elegante o meno, ma dopo qualche secondo si convinse di ogni decisione presa.