Cap. 23 - Cancellata

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Campi Esterni -  Data terrestre 22 Marzo 10249. Elendira intravide dall'alto dei cieli una collina rocciosa a qualche chilometro di distanza da lei ed Elior. Atterrando gli disse di non aver visto niente se non un'insolita collina, al centro del nulla parrebbe; nessun villaggio, nessuna città, neanche un singolo albero o animale. Era sia un buon segno che qualcosa di preoccupante, soprattutto quando alla domanda di quanto fosse distante, Elendira rispose che avrebbe dovuto camminare ancora un po' e il fatto che Elior non riuscisse a vedere niente da dove si trovavano in quel momento, lo fece preoccupare anche di più. Si munì tutta via di pazienza e coraggio e insieme ad Elendira iniziò a muoversi verso la direzione da lei indicata, fidandosi di quello che aveva visto, nonostante potesseanche essere una semplice collina. Il sole era ancora abbastanza alto ma tendente al tramonto, non avrebbero però potuto fermarsi a dormire visto che erano vicini all'obbiettivo. Solo in quel momento Elior si ricordò di chiederle che cosa le avesse detto quello strano samurai apparso dal niente e scomparso alla stessa maniera, ed esattamente come Elendira sembrava intendere, non credeva proprio che il loro Maestro abbia cercato di boicottarli, sfruttarli e poi mandati a morire, non sarebbe mai stato da lui; lui aveva allenato re e regine da anni e a nessuno di loro successe mai niente, conosceva anche due di questi re che furono sotto gli allenamenti  del Maestro e provava per loro molta ammirazione. Elior si limitò ad annuire, non interessandosi veramente molto al suo tipo di aspirazione. Tuttavia si ricordò di un dettaglio importante, quello di non distruggere le catene di ciò che li aspetterà. Si continuava a chiedere il perché, quali catene e perché se non fosse stato niente di pericoloso, non avrebbero dovuto spezzarle. Lasciò da parte questi pensieri mentre continuò la lunga camminata che li portò infine davanti questa collina, a prima vista banale, ma facendo il giro di essa, Elendira vide che non era una collina, ma l'entrata di una grotta che sembrava proseguire abbastanza in profondità, con un percorso verso il basso molto ampio ed illuminato da delle torce, quindi forse al suo interno vi erano più di una semplice ragazza o donna, magari un insieme di persone. Entrambi iniziarono a prendere il percorso chiedendosi fin dall'entrata se ci fosse qualcuno al suo interno. L'eco che sentivano non prometteva una piccola grotta, infatti servì loro all'incirca una decina di minuti per arrivare al motivo per cui erano lì. Alla fine di quel sentiero trovarono una grande zona scavata con cura, con una cascata di caverna all'estrema destra, un torrente più piccolo dal lato opposto e altre torce con infine un piccolo rialzo dalla parte opposta alla loro, con una persona seduta che li osservava, sveglia da quando sentì le loro voci. Supponendo fosse la persona di cui si dovevano occupare, Elendira si avvicinò mentre Elior rimase ad aspettare, mentre lei però si avvicinava notò con dispiacere che le condizioni di quella che sembrava essere una giovane ragazza erano terribili: aveva solo un vestito che arrivava a metà delle gambe, pieno di tagli e squarci, esattamente come il corpo della ragazza. Aveva ferite ovunque sul suo corpo, e molte sembravano profonde e fatali, era un miracolo per quella ragazzina essere in vita. Nonostante la sua situazione, non sembrava spaventata o preoccupata, ma aveva uno sguardo quasi vuoto. Vide delle catene che le bloccavano le mani e le caviglie. Elendira arrivò davanti alla ragazza chiedendole chi possa averle fatto questo e ignorando le parole del Maestro le disse che avrebbe trovato un modo per spezzare quelle catene, poi dicendole che sarebbe andato tutto bene la prese per la spalla senza stare attenta e premendo su una delle ferite che le avevano procurato, facendole del male. L'esploratrice si scusò immediatamente, ma la ragazza sembrava... diversa. Lentamente si alzò in piedi, il suo sguardo sembrava ora severo, i suoi capelli si alzarono leggermente ed iniziò a levitare, guardando con disprezzo Elendira la quale si stava chiedendo cosa stesse accadendo. Provò a ritoccare la ragazza che stava a pochi centimetri da terra dicendole di non essere spaventata, ma immediatamente una forza mostruosa e invisibile la colpì con molta potenza lanciandola via e facendola schiantare a terra. Solo in quel momento Elior si allertò, decidendo di correre verso Elendira per fornirle supporto, avvertì però un rumore di braci alla sua destra e guardando verso quella direzione vide una scia di fuoco che partiva da una delle candele, dirigersi verso di lui ad alta velocità. Fortunatamente per lui, bastò una parata di spada per proteggersi e recarsi dalla sua compagna ferita. La vide rigettare sangue a terra a causa della forte botta che prese inaspettatamente, convinto quindi di poterla vendicare, si gettò contro quella giovane ragazza con la spada impugnata in entrambe le mani. Tuttavia quest'ultima saltò via ed Elior sentì un forte schiocco nelle sue mani. Poco dopo venne colpito ripetutamente anche lui da una forza invisibile, che finì per scagliarlo vicino alla sua amica. Dopodiché, entrambi sentirono una forte corrente che li spinse nuovamente infondo alla stanza e per poco Elior non venne trafitto dalla sua spada che volò da sola verso di lui. Dopodiché, con la poca forza che gli rimaneva, dovuta anche alle forte botte che aveva preso, cercò di sollevare Elendira per scappare via, capendo che la loro vita non sarebbe durata molto se fossero rimasti lì. Una luce molto intensa però stava avanzando nel percorso dal quale scesero prima, un forte rumore di fiamme stava avanzando molto velocemente verso di loro, dall'entrata della caverna. Erano probabilmente le fiamme delle torce che la illuminavano. Il giovane principe usò la sua energia quindi per creare un grande scudo di luce che proteggesse lui e la sua amica e che riuscì a deviare le fiamme, le quali si sparsero sul tetto e sul pavimento. Tuttavia, lo scudo di luce di Elior sparì, la luce che lo componeva si plasmò, trasformandosi in quello che sembrava un cerchio il quale velocemente si mise intorno al collo del cavaliere, lo alzò, e lentamente si stringeva sempre di più, rischiando di farlo morire soffocato. Elendira non poteva rimanere a guardare, e ipotizzando che quelle cose stessero accadendo per colpa di quella ragazza, decise di attaccarla, alzandosi in aria e usando la spinta delle sue arti del vento per fiondarsi contro di lei con le sue tonfa pronte a trafiggerla. Il fatto che poteva modellare la luce di Elior la preoccupava, ma non sarebbe stato un problema per lei. Aveva già dato prova di essere una bastarda del regno della Luce e del Fuoco messi insieme. Poco prima di arrivare da lei però, sentì il vento svanire da dietro di lei, per concentrarsi su tutto il suo corpo e costringerla a rimanere in aria in posizione inerme. Si stava avvicinando a quella ragazza che la guardò negli occhi e poco dopo la vista di Elendira si offuscò, la sua mente diventò vuota e sentiva solo una voce chiederle se sapeva quanto facesse soffrire essere dimenticate di continuo, da tutti, di non potersi far riconoscere per le cose che aveva fatto. Poi davanti gli occhi di Elendira passarono visioni di quella che sembrava essere quella ragazza: la vide venir incatenata da nessuno, come se quelle catene si muovessero da sole, vide diverse persone avvicinarsi a lei, nonostante chiedesse di allontanarsi da quel posto. La sua volontà rifiutata, e il suo corpo abusato. C'era chi andava lì per ferirla, chi per usarla come giocattolo, ma l'esito era sempre lo stesso. Morivano tutti. Chi veniva bruciato vivo, chi decapitato, chi affogato nell'acqua, ed erano veramente tante, tante le persone che morirono lì, ma nessuna di quelle apparentemente veniva ricordata e tutto questo nell'arco di pochi secondi, mentre lentamente le fiamme di prima stavano ustionando Elendira partendo dagli arti ed Elior stava morendo soffocato.  All'improvviso, un'assordante suono di vento, tuoni e tempesta viaggiò lungo la stanza ad alta velocità, e con altrettanta velocità Yuiko apparve a pochi passi dalla ragazza. Sfoderò velocemente la sua katana, colpì altrettanto velocemente e un filo d'aria partì dalla spada, che colpì la ragazzina sul petto, tagliandole ancora il vestito e provocandole un lungo taglio. Il colpo inaspettato la destabilizzò, sia Elendira che Elior caddero a terra e Yuiko ne approfittò per scappare insieme a loro esattamente come arrivò, portando in salvo i due ragazzi.

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