Cap. 20 - Grande Piccola Festa

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Reame dell'Oscurità, residenza reale - Data terrestre 9 Gennaio 10248. Il nuovo anno era arrivato da pochi giorni, non veniva festeggiato da una grande parte delle persone e anche per questo non c'era più aria di festa nell'aria se non per una persona. Lue era molto vicina al suo compleanno per i dieci anni, precisamente l'11 Gennaio. Nel mese di Novembre fece grandi miglioramenti con i suoi allenamenti e anche per questo sua madre decise di farle un regalo senza che lei sapesse niente. Aveva mandato pochi giorni prima il maggiordomo nel Reame Nanico, dove per una grande somma di denaro, uno dei migliori mastri nani avrebbe creato un'arma della stessa categoria preferita di Lue nel miglior modo possibile. Sarebbero andati a ritirarla il giorno del compleanno della Principessa dell'Oscurità ma lei, come detto prima, non ne era a conoscenza e passava le sue giornate con la sola impazienza dell'arrivo del suo compleanno e la convinzione che sarebbe stato un giorno poco più speciale degli altri, come tutti i suoi compleanni in memoria. Elior invece era in ansia, ma anche lui impaziente di vedere Lue e di farle gli auguri e in secondo luogo era contento di poter riparare la sua spada ma non era importante quanto vedere la sua amica. Arrivò il grande giorno, Lue si alzò dal letto di fretta e corse nel salotto per vedere sua madre ma non la trovò. Cercò nel suo studio, e non era neanche lì. Così tentò nella sala d'addestramento ma non era presente neanche lì. Decise quindi di cercare il maggiordomo ma ovunque girasse non ne vedeva traccia ma incrociò casualmente una delle damigelle alla quale chiese se sapeva dove fossero Nerine o la damigella superiore, ma neanche lei sapeva darle una risposta. Lue si recò quindi nell'ufficio del padre dove lo vide seduto sulla sua sedia. Era un po' spaventata ma comunque gli diede il buon giorno, tuttavia il padre non rispose, prevedibile da parte sua. Lue uscì dal suo ufficio senza una particolare reazione, era abituata al comportamento del padre. Continuò la ricerca della madre nella sala da bagno ma non trovo nessuno, si convinse quindi che si trovavano tutti in cucina e si diresse lì. Non aveva torto, aprendo la porta vide sua madre, la damigella e il maggiordomo lavorare sul piano cottura ma non riuscì a vedere niente di quello che stavano preparando poiché appena sentirono la porta aprirsi si girarono per coprire il tutto. Lue nonostante questo diede il buongiorno a tutti e tre, aggiungendo che li stava cercando da diverso tempo ormai. Sua madre disse che stavano lì da notte fonda. Diede una gomitata al maggiordomo per fargli capire di fare qualcosa in merito alla situazione, così lui disse balbettando di prepararsi per uscire e che sarebbero andati a fare un giro loro due insieme. Lue con il suo sorriso annuì e torno immediatamente in camera sua. In sua assenza, Nerine rimproverò il maggiordomo, dicendogli che si poteva inventare una qualsiasi altra scusa e che sarebbe andata molto meglio di quella che aveva usato, ricordando che Elior sarebbe arrivato nel tardo pomeriggio e che il regalo di Lue sarebbe stato pronto in serata, ma il maggiordomo non sapeva cosa fare in quel momento, pensò che forse farla uscire avrebbe potuto farla felice e si scusò. Non era un grande problema, disse Nerine, ma ora avrebbe dovuto trovare un modo per intrattenerla per gran parte della giornata. Lui annuì e aggiunse che sarebbe stato un onore per lui. Uscì dalla cucina, andò nella sua stanza dove mise degli abiti nuovi e cambiò il suo papillon. Si diresse poi all'entrata del palazzo per aspettare Lue ma lei era già lì che lo aspettava sorridendo, pronta per andare ovunque lui la volesse portare, uscirono quindi dal grande portone aperto del palazzo, Lue salutò le guardie che per via del loro ruolo non potevano risponderle.- Insieme al maggiordomo scese la grande scalinata che portava dalla zona del palazzo reale alla piazza principale, dove si tenevano spesso eventi di festa e dove era vietato allestire bancarelle addette al commercio o alla vendita, in quanto erano già presenti diverse taverne, ristoranti e negozi di vario genere. A proposito di questo, il maggiordomo le chiese se voleva qualcosa da quei negozi ma Lue non voleva prendere nulla da lì, non voleva far spendere soldi a lui o usare quelli della madre e soprattutto riteneva che se avesse comprato qualcosa, il divertimento dell'uscita sarebbe diminuito rispetto alla gioia della novità. Con questa risposta inaspettate da parte di Lue, il maggiordomo rimase in silenzio, non sapendo cosa risponderlo e non avendo una risposta pronta. Girarono comunque davanti ai negozi per guardare dentro le vetrine, c'erano oggetti di diverse epoche e stili, così anche come i vestiti che attiravano maggiormente l'attenzione di Lue che si promise che prima o poi li avrebbe comprati quando sarebbe cresciuta. Quello che riuscì a notare girando per l'isola principale del Reame, è che ognuno la salutava e le sorrideva, ognuno cercava di offrirle qualcosa in dono e le faceva i complimenti ed era una cosa molto carina, ma lo facevano perché lei era la principessa, ma nessuno la conosceva per come era veramente e avrebbe voluto vedere come si sarebbero comportati in un altro Reame, ma forse era troppo piccola per andare da sola e l'idea la spaventata un po' ma pensò che lo avrebbe sicuramente fatto quando sarebbe cresciuta. Nonostante il giro fosse durato poco, il maggiordomo non voleva portare Lue nelle zone inferiori dell'isola, in quanto aveva paura della sua incolumità, nonostante fosse la Principessa, molte persone dello stesso reame avrebbero potuto volerla morta per diverse ragioni, e se non morta, le avrebbero fatto anche di peggio. Così il giro finì in fretta, tornarono al palazzo reale dove Lue salutò nuovamente le guardie che nuovamente non le risposero. Non era neanche mezzogiorno quando la Principessa dell'Oscurità tornò insieme al maggiordomo il quale sapeva che sarebbe stato ripreso da Nerine, ma non sapeva cos'altro fare, fino a quando non gli si accese una lampadina in mente. Tocco velocemente la spalla di Lue ed eseguì un teletrasporto, portandola vicino all'albero circondata da gigli bianchi. Arrivati sulla terra ferma, Lue iniziò a riprendere fiato essendosi spaventata per il movimento improvviso che avevano fatto, ma quando si rese conto di dove si trovavano iniziò a calmarsi e a sorridere di nuovo. Riusciva a sentire un leggero vento che faceva muovere i gigli in sincronia con le foglie dell'albero e si sedette vicino al tronco di quest'ultimo e il maggiordomo la guardava senza una specifica espressione in volto, ma sembrava soddisfatto. Lue chiuse gli occhi, lasciandosi accarezzare dal vento che era l'unica cosa che portava suono in quel momento. Il sole passava attraverso la chioma dell'albero e finiva sul volto di Lue ma non le dava fastidio, lo trovava confortevole. Stava quasi per addormentarsi quando il maggiordomo la scosse lentamente e dicendole che se era stanca sarebbe dovuta andare a dormire in camera sua e non all'aperto, dove era pericoloso. Tornarono così nuovamente al palazzo reale ma Lue non aveva bisogno di dormire, era solo il momento in cui si trovava che l'aveva tranquillizzata anche troppo. La giornata in fondo era ancora lunga e piena di cose da fare anche se per lei si limitavano ad allenarsi ma nonostante lei volesse farlo, la madre le disse che non era anche il momento e di risparmiare le forze per la stessa sera dove avrebbero fatto un allenamento speciale solo loro due. Così Lue andò nella sua camera dopo aver preso un libro da leggere, ovviamente riguardante il combattimento e precisamente la magia e mentre leggeva prendeva appunti su un foglio di carta, appunti che andavano da dei semplici consigli che trovava sul libro a dei disegni che l'avrebbero aiutata a capire cosa fare durante quelle magie. Non le voleva provare quel giorno o in quelli successivi, ma almeno avrebbe avuto qualcosa da guardare per capire meglio se sarebbe servito. Non si accorse di quanto tempo passò nella sua camera per quanto era concentrata nella lettura e nel prendere appunti, arrivò però la madre a bussare alla sua porta che poi aprì, chiedendole se andava tutto bene e che sentiva troppo silenzio e non era neanche scesa a pranzare. Erano passate ore ormai dall'ora di pranzo senza che Lue se ne accorgesse, rispose però che stava bene e che era solo concentrata a "studiare" e a prendere appunti. Tuttavia il pranzo era importante, le ricordò la madre, quindi la invitò ad andare in cucina a pranzare con lei. Arrivate lì non c'era nessuno tranne loro, così pranzarono insieme nonostante non fosse l'ora adatta e durante il pranzo Nerine, guardando Lue, le chiese se era stressata, se si sentisse bene e che la vedeva un po' giù di morale o preoccupata anche se lei in realtà stava benissimo, non sentiva nessun dolore ed era in realtà abbastanza contenta ma nonostante questo Nerine le disse che forse avrebbe dovuto fare un bagno caldo per rilassarsi e questa idea allettava molto Lue, che nonostante non fosse veramente stressata, decise di farsene uno poco dopo pranzo e quando ne uscì si sentiva ancora più rilassata di prima. Era in camera sua ad asciugarsi i capelli quando il maggiordomo entrò in camera sua. Si scusò per il disturbo, ma disse che c'era qualcuno che voleva vederla. Così dopo aver finito di asciugare i suoi lunghi capelli scuri, scese le scale del palazzo e arrivata in cima a quelle che conducevano al pian terreno vide all'entrata Elior insieme a sua madre. Sorridendo scese le scale velocemente mentre il maggiordomo le stava dietro. Arrivò anche lei all'entrata e chiese immediatamente ad Elior che cosa ci faceva lì felice di vederlo. Nerine rispose che visto che era il suo compleanno, avevano deciso di farle una sorpresa. Lei ne era molto contenta, chiese però che cosa avrebbero potuto fare nel castello. Era molto grande ma non c'erano molte cose divertenti da fare, ma il maggiordomo intervenne spiegandole che non sarebbero rimasti lì e che sarebbe andati insieme in un Reame diverso ovviamente accompagnati da lui. A Lue si illuminarono gli occhi di gioia, contenta di poter andare a vedere un altro Reame e rimase anche più stupefatta quando alla domanda di quale Reame sarebbero andati a visitare il maggiordomo rispose che era quello Nanico. Lue sapeva che era un Reame dall'aspetto molto particolare e che la maggior parte delle persone era molto gentile e simpatica e ne era molto entusiasta a differenza di Elior che era solo felice di stare con lei e di poter riparare la sua spada. Nerine chiese infine sorridendo se era contenta e pronta di andare così lontano da casa e Lue era carica e pronta a divertirsi, allora la madre le diede il buon divertimento. Il maggiordomo mise una mano sulle spalle di entrambi ed eseguì il teletrasporto da lì ad un sentiero. Inizialmente non si vedeva molto ma guardando la direzione dove il sentiero portava, si poteva vedere lontano una grande ma bassa collina piena di alberi di conifere, strane da vedere in un ambiente caldo. Si riuscivano a vedere alcune strutture in mezzo agli alberi e così Lue capì che quello doveva essere il Reame Nanico. Non vedeva l'ora di andare a visitare il Reame all'interno ma prima il maggiordomo dovette farle fare una promessa, quella di non allontanarsi troppo da lui e ovviamente Lue gliela fece, dicendo che non si sarebbe allontanata a più di dieci metri da lui. Arrivarono in pochi minuti all'interno del Reame dove sentirono la voce di un vecchio nano dargli il benvenuto. Lue si era già innamorata del posto anche se non sembrava molto grande, tuttavia però notò che c'era una mappa vicina all'entrata che mostrava perfettamente la parte dove si trovavano in quel momento e poi una zona sotterranea enormemente più grande. Guardò a terra e chiese al maggiordomo se tutto quello che c'era in quella mappa era sotto i loro piedi e lui ridendo in modo un po' goffo disse di sì e che era una delle ragione per cui quel Reame era uno dei suoi preferiti. Le disse di tenergli la mano e che l'avrebbe portata prima ad esplorare la parte superiore e che la parte sotterranea l'avrebbero vista per ultima se fosse rimasto del tempo, altrimenti ci sarebbero andati un altro giorno. Stretta la mano del maggiordomo, Elior iniziò ad osservarli con gelosia. In quel periodo di tempo visitarono la fornace, dove venivano smaltiti tutti i minerali che arrivavano. C'erano diversi getti di lava a diverse temperature per ogni materiale, ordinate prima per il valore e poi per temperatura richiesta per scioglierli per poi comprimerli in lingotti. Faceva ovviamente molto caldo lì ma il posto dove veniva scaldati i minerali era ovviamente separato dal nastro trasportante dove i lingotti passavano, così da permettere ai visitatori di osservarli senza rischiare di essere schizzati di lava. I minerali venivano trasportati dopo nel secondo luogo che il maggiordomo mostrò a Lue il luogo nel quale i lingotti veniva scaldati di nuovo per renderli malleabili e pronti alla lavorazione che poteva essere automatizzata da parte di alcune macchine che li trasformavano in lame, o potevano essere trasportati nell'ultima struttura superiore che le voleva mostrare ancora prima di venir riscaldati. Dopo le mostrò il punto nel quale diversi mastri nani meno esperti forgiavano le spade, asce, martelli e così via semplicemente unendo le lame o le teste con i manici. L'altra parte dei minerali andava in un altro comparto, dove si trovavano i mastri nani migliori. Lì venivano forgiate armi su richiesta e per volontà propria ed era possibile trovarne di molto particolari. Svolgevano anche riparazioni e miglioramenti. Una volta entrati un nano dalla barba nera e con un occhio coperto da un taglio salutò amichevolmente il maggiordomo chiamandolo amico. Lui ricambiò il saluto e il nano gli chiese se è arrivato per quella cosa che gli aveva chiesto, il maggiordomo annuì mentre Lue osservava le armi in esposizione sul muro con alcuni mastri nani che chiedevano di darle dei voti su alcune loro creazioni. La trattavano in modo amichevole nonostante sapessero fosse la principessa del Reame dell'Oscurità, questo perché non li vedevano come mostri e anzi si ritenevano loro alleati. Insieme a lei c'era ovviamente Elior che non parlava ma era infastidito dal comportamento così amichevole dei nani nei suoi confronti. Poi sentì il suo nome venir chiamato dal maggiordomo, il quale gli fece segno di venire e di mostrare la sua spada al mastro con cui stava parlando. Lui posò l'elsa con la lama spezzata sul bancone e il mastro la osservò, disse poco dopo che non era un grande danno e che poteva sistemarlo. Chiese poi quanti soldi aveva portato. Elior mise il sacchetto di monete che Nerine gli diede mesi prima, il nano li prese e disse che avrebbe fatto del suo meglio, c'erano prima cosa più importanti però. Il principe si innervosì, chiedendo cosa poteva essere più importante in quel momento, che lo aveva pagato e che aveva portato la sua spada lì per la riparazione che desiderava. Sia il maggiordomo che il mastro nano lo osservavano con sguardo scocciato, quest'ultimo poi indicò con il pollice Lue che stava ancora parlando con gli altri nani. Elior sospirò e imbarazzato si calmò immediatamente. Il maggiordomo quindi chiamò Lue mentre il mastro nano si avvicinò al suo fianco. Lue andò immediatamente dal suo maggiordomo il quale fece una presentazione. Presentò Lue al nano, e poi Lue al nano chiamandolo capo dei mastri nani, chiamato anche Yordin. Disse che non le stringeva la mano perché era sporco di olio e polvere ma altrimenti lo avrebbe fatto ma per Lue non era un problema e gli sorrise dicendo che non doveva preoccuparsi. Il maggiordomo riprese la parola dicendo che adesso le avrebbe mostrato qualcosa che le sarebbe piaciuto. Insieme a Yordin si spostarono in una stanza vicina a quella dove si trovavano mentre lui faceva strada. Lì c'erano un sacco di armi, alcune poggiate sul muro, alcune pendevano dall'alto tetto mentre altre erano sugli espositori e coperte da un telo. Arrivarono però davanti un muro dove si trovava un'arma ben esposta e con una luce che batteva su di essa. Era un bastone di colore nero scuro con la stessa bellezza e tatto del legno ma resistente come il più forte dei metalli. Degli ornamenti dai dettagli dorati e luccicanti si trovavano sulle estremità del corpo, erano di metallo non luccicante e non troppo pesante ma che secondo la parola di Yordin avrebbe fatto molta differenza in combattimento e disse infine insieme al maggiordomo che quel bastone era suo, e l'ultimo aggiunse che era il suo regalo di buon compleanno sorridendo. Lue era incredula e senza parole, non sapeva veramente cosa dire e come ringraziare e le sue guance erano diventate rosse, riusciva malapena a parlare e balbettava molto. Yordin sorrise, dicendo che ci aveva messo tutto se stesso per crearlo, quasi tutto l'impegno che aveva impiegato per creare le pistole di sua madre. La accompagnò tenendola per la spalla vicino al bastone e le disse di prenderlo pure e così fece. Era leggero, al tatto era comodo, non si sentiva che era di legno e non era neanche difficile da impugnare. Era abbastanza grande ma non troppo, poi Yordin le chiese se riusciva a far sparire l'arma come sua madre ma Lue rispose che non ne era ancora in grado un po' imbarazzata, quindi il maggiordomo disse che allora doveva imparare a farlo, ma tutto a suo tempo e lei annuì, guardò nuovamente il bastone sorridendo, ma la sua espressione divenne seria dopo poco. Non riusciva più a sentire niente, il suo pensiero di era fermato per un secondo e sentiva qualcosa dentro di se al tatto di quel bastone, tornò normale in fretta però e nessuno si era accorto di niente. Il maggiordomo le chiese infine se le piaceva il suo regalo e il suo compleanno in generale e Lue ovviamente rispose di sì, che era felicissima di tutto, anche se non serviva che facessero così tanto per lei. Per questo però si sarebbe dovuta lamentare con la madre, ridacchiò Yordin, dicendole che è stata tutta una sua idea. Parlano per un altro po', e rimasero ancora per qualche ora in quel Reame. Tutti e tre erano andati in un campo d'addestramento vicino per vedere come si comportava quel bastone in movimento in attesa che la spada di Elior venisse riparato, ed era semplicemente perfetto per Lue, era leggero, gli ornamenti le permettevano di usarlo come appoggio e non era troppo lungo da sbattere per terra durante gli attacchi. Ma qualcosa non andava secondo il maggiordomo, non riguardo il bastone, ma sentiva un odore strano per quel posto, era troppo fresco. Lui ed Elior si erano appoggiati alle staccionate che contenevano il punto di prova o addestramento e guardandosi intorno, il maggiordomo capì di non essere gli unici. Vide sulla loro sinistra, abbastanza lontani, un ragazzo e una ragazza rispettivamente vestiti di bianco e contorni verdi chiaro e un vestito lungo verde con dettagli di colore nero. Lei sembrava interessata da Lue. Aveva poggiato il gomito sulla staccionata e usava la mano per reggersi il volto sorridendo e diceva al suo ragazzo che quella ragazzina sembrava veramente brava, ma era così giovane. Lui si limitava a fare dei versi affermativi mentre guardava la principessa dell'Oscurità con uno sguardo serio. La ragazza gli chiese di nuovo di che Reame poteva essere e che non era in grado di dirlo e neanche quel ragazzo alto. La ragazza sospirò sempre sorridendo e con gli occhi chiusi, disse poi di andare via. Iniziarono quindi a spostarsi da lì e andare verso una delle uscite. Quando la spada di Elior finì di essere riparata, i tre decisero di tornare al Reame dell'Oscurità ma prima di farli andare via, Yordin si ricordò di una cosa importante. Chiamò quindi Lue che si girò verso di lui e gli disse che aveva inserito qualcosa di speciale in quell'arma, che l'avrebbe aiutata nei momenti di difficoltà e lei lo ringraziò dicendo che se ne sarebbe ricordata, poi lo salutò muovendo la mano all'aria. I tre si allontanarono dal Reame Nanico, per poi sparire nell'Oscurità del maggiordomo. Tuttavia, non andarono direttamente nel Reame stesso, ma come sempre, fuori dai confini della colonia dove Elior e Lue si dovettero salutare. Si abbracciarono e questo rese molto felice il principe che poi però dovette tornare immediatamente a casa utilizzando la luce. Dopodiché, il maggiordomo e Lue tornarono nel palazzo reale precisamente all'ora di cena. Si sedettero a tavola tutti quanti, tranne il maggiordomo che come sempre mangiava fuori dalla cucina. Per tutti si intendono ovviamente Lue, Nerine, Blell e la damigella superiora, che mangiava comunque lontana da loro e finita la cena, il padre se ne tornò nel suo ufficio. Invece le ragazze rimasero lì a parlare della giornata di Lue e del suo divertimento e quando arrivò anche il maggiordomo, Nerine le disse che c'era un'ultima cosa da fare e le chiese di chiudere gli occhi. Lue sentiva solo movimento intorno a lei e poi il rumore di qualcosa che si posava sul tavolo e quando aprì gli occhi vide una torta, una torta con la panna che la ricopriva e che la rendeva completamente bianca, tranne per dei piccoli dettagli. Dei fiori di cioccolato, dei gigli, i fiori preferiti di Lue e delle candele su di essa. Lue la osservava, letteralmente senza parole, non sapeva come reagire e non sapeva cosa dire, esattamente come il bastone. L'unica cosa che fece, è soffiare sulle dieci candele che c'erano su di essa dopo che la madre glielo chiese. Lue prese un bel respiro e poi soffiò su di esse, spegnendole tutte quante con un grazioso soffio, confermando così la sua nuova età e chiudendo il miglior compleanno fino a quel giorno.

EudasiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora