Cap. 18 - Sott'occhio

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Reame Oscuro, residenza reale - Data Terrestre 19 Ottobre 10247. Lue cercava di colpire i punti scoperti che vedeva in Elior il quale ora impugnava una grezza spada di legno d'allenamento. Nerine li osservava e ricordava lui che l'obbiettivo di quell'allenamento era di riuscire a farla diventare capace di leggere il corpo dell'avversario per poter mettere a segno anche un solo colpo, che quindi l'unica cosa che doveva fare era parare o schivare. Elior, nonostante gli desse fastidio che lei ripetesse le stesse cose da più di mezz'ora, rimase in silenzio e continuò a parare gli attacchi di Lue, che nonostante fosse ancora una bambina e novellina nel combattimento ad arma bianca, colpiva abbastanza velocemente e con una certa forza. Si distrasse guardando il suo volto sorridente, giovane e liscio e i suoi capelli neri con le punte tendenti al violaceo che si muovevano insieme al suo corpo. Tornò tra i vivi quando sentì una forte botta sul fianco. Scosse la testa dopo essersi portato una mano dove era stato colpito, senza sentire particolarmente dolore però. Vide Lue che sorrideva più di prima, contenta di aver passato per la prima volta la prima fase, Nerine però non era d'accordo. Le disse che non aveva passato la prima fase ed entrambi i ragazzi la guardarono, Lue confusa mentre Elior innervosito, chiedendo cosa intendeva con quello, esclamando che Lue l'aveva colpito. Nerine con la solita freddezza lo guardò, dicendogli che lui si era distratto. Indicò i suoi stessi occhi, spiegandogli che quelli potevano dire molte cose delle persone. Invitò entrambi a riprovare. Lue riprese a colpire ma questa volta aveva uno sguardo leggermente triste e demoralizzato, pensando che Elior non avesse veramente voglia di allenarsi con lei, o che si stesse annoiando, che si sia fatto colpire apposta o ancora peggio che la ritenesse un peso da portare. I suoi colpi erano più deboli, muoveva il bastone con meno entusiasmo e velocità e per Elior divenne molto semplice parare o schivare i colpi di Lue. Nel tentativo di colpirlo, la sua presa divenne troppo debole e il bastone cadde a terra. Si piegò per raccoglierlo e mentre rialzava lo sguardo, esso si incrociò con quello della madre. La vide sorriderle di un sorriso sincero, come per dirle che andava tutto bene e che poteva farcela. Lue tornò felice, e tornò ad attaccare con foga inaspettata e riuscì a colpire Elior alla spalla, notando che era la parte del corpo che teneva più scoperta. Sua madre le applaudì, dicendole che aveva fatto un ottimo lavoro mentre Elior le sorrise. Lue si sentiva onorata, e felice, nonostante ci avesse messo tanto tempo per colpire per la prima volta qualcuno. Chiese però se si poteva riprovare, e che voleva diventare più brava nel farlo. Era una domanda dalla risposta ovvia, Nerine infatti le rispose che doveva rifarlo, più e più volte, fino a quando non sarebbe diventata bravissima ed Elior, per la prima volta, era d'accordo con Nerine, nonostante non apprezzasse molto l'idea di venir colpito ripetutamente da un bastone, impugnato da una sua grande amica.

Passarono diverse ore dalla prima volta che Lue mise a segno un colpo, ma da lì in poi riuscì a farcela solo poche altre volte, che erano comunque molto significative e iniziava quasi a divertirsi, ma, con grande dispiacere per lei, era giunta l'ora per Elior di tornare al suo Reame, Lue avrebbe dovuto trovare un'altra persona o un altro metodo per allenarsi. Il maggiordomo e Nerine accompagnarono Elior all'uscita, dopo che lui e la sua amica si salutarono, augurandosi di stare bene fino alla prossima volta che si sarebbero visti. Prima di lasciar il maggiordomo portare via il ragazzo però, Nerine si avvicinò a lui. Doveva abbassare lo sguardo per incrociare il suo e questo le dava un'aria intimidatoria per chi invece doveva alzarlo, ma quella volta lei si limitò ad appoggiarli un sacchetto in mano, dicendo che le dispiaceva per la sua spada, forse solo per quella in realtà, ma in ogni caso voleva rimediare. L'elsa della spada distrutta era riposta nel fodero, nonostante non avesse altro che pochi centimetri di lama. Il sacchetto era pieno di monete d'oro, la valuta universale di Eudasia. Elior, un po' sconvolto dalla quantità di soldi che aveva in mano, la ringrazio, ma chiese anche se era sicura che non fossero troppi per una spada, ma fece una domanda che per Nerine era sciocca. Consigliò lui di aspettare il nuovo anno, precisamente quello che nel Calendario Terrestre sarebbe stato l'11 Gennaio, per andare a riparare la sua arma. Sarebbe andato insieme a Lue, accompagnati dal maggiordomo, nel Reame dei Mastri Nani, lì avrebbe potuto usare tutte quelle monete per riparare la sua spada al meglio che le grosse mani dei nani potevano.  Senza parole, Elior si limitò ad annuire in segno di ringraziamento e il maggiordomo ne era leggermente divertito. Sempre lui, disse che era ora di portarlo fuori da dove poteva rischiare di essere ucciso, scherzando. Lo prese da una spalla ed entrambi sparirono da davanti Nerine, per ricomparire poco lontano dai confini della colonia. Arrivati con i piedi per terra, Elior guardò il sacchetto, chiedendosi se quello poteva essere un segno di fiducia da parte di Nerine, ma il maggiordomo lo smentì immediatamente, anche lui riusciva a leggere il suo sguardo che per molti era come un libro aperto. Gli disse che la Regina dell'Oscurità probabilmente gli aveva dato quei soldi perché lei e sua madre erano molto legate, non per nulla erano ancora migliori amiche e non voleva fare brutta figura, ma non riusciva a capire perché gli avesse detto di andare insieme a Lue proprio quel giorno in particolare, non sarebbe stato da lei se avesse provato così tanto rancore nei confronti di lui, un piccolo principe. L'unica cosa che però poteva consigliarli, era di non fare altre stronzate davanti a lei o con Lue, altrimenti sarebbero stati guai. Glielo disse accarezzandogli velocemente i capelli per spettinarglieli. Elior se li rimise come prima in fretta, ma afferrò quello che il maggiordomo aveva detto, in fondo voleva bene a Lue e avere la fiducia di quella che sembrava la figura più importante nella sua famiglia, sarebbe stato un ottimo modo per avvicinarsi alla principessa dell'Oscurità. Salutò infine con la mano il maggiordomo, per poi venir travolto da un lampo di luce ascendente. Era sera nel Reame Oscuro, la cena era finita da un pezzo e Lue era ancora nella sala d'addestramento che colpiva i fantocci d'allenamento con il suo bastone, iniziando a trovarsi veramente bene con quello e le tecniche di combattimento che leggeva nel libro. Si ricordò di quello che le disse la madre poco prima, ovvero che avrebbe fatto venire qualcuno ad allenarsi con lei e Lue non vedeva l'ora di sapere chi sarebbe stato, se il maggiordomo, quella che per lei era una zia, o le tante sorelle che aveva. Non passò molto da quel momento quando la porta della sala si aprì. Da lì entrò una delle damigelle, una delle "sorelle" di Lue e lei ne era molto emozionata, nonostante la damigella non sembrava nelle migliori delle condizioni, infatti sembrava zoppicare ogni tanto, mentre si avvicinava alla zona sabbiosa. Erano un po' lontane l'un l'altra, quindi Lue sventolò la mano al vento per salutarla con il sorriso, ma quella che era per lei una sorella non rispose, e dalla manica uscì velocemente un coltello che afferrò con una forte presa. 

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