Cap. 4 - Apprendimento.

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Era notte fonda, Lue si trovava nel campo d'addestramento del castello, insieme a sua madre Nerine, la quale cercava di insegnare a Lue l'utilizzo della sua energia come forma d'attacco. Nerine usò una delle magie d'attacco base che qualsiasi maga dell'oscurità dovrebbe saper fare, creando un oggetto di un materiale metallico a forma di aureola, ricoperto di energia oscura, che lo rendeva luminoso di una luce violacea. La creazione fu praticamente istantanea, dimostrando la bravura della Regina Oscura nell'utilizzo della magia. Prese quel nimbo, dicendo a Lue che quella magia era di livello base, ma molto letale contro i nemici e in parte anche contro la loro gente, infatti, l'energia oscura che circondava l'oggetto, era in grado di fare tagli perfetti solo avvicinandola ad un nemico, ma nel caso in cui il nimbo fosse stato avvicinato ad un cittadino colmo di energia oscura, quindi esclusi gli schiavi, l'oscurità sarebbe in parte sparita, mostrando come lei possa impugnare quell'affare tranquillamente, visto che l'energia oscura scompariva dove veniva toccato. Era simile al concetto della repulsione magnetica. Ciononostante, anche il semplice metallo di cui era composto l'oggetto avrebbe potuto uccidere chiunque, se lanciato con abbastanza forza. Nerine si avvicinò ad un manichino mentre Lue la seguiva e vide come l'effetto tagliente dell'energia che ricopriva il nimbo, si applicava molto efficientemente anche solo avvicinandolo molto lentamente al bersaglio. Nerine aggiunse infine che la magia, ovvero l'oggetto a forma di nimbo e ricoperto di oscurità, poteva essere lanciato con la forza fisica, o con la magia, ma nel secondo caso si sarebbe dovuta usare un po' di energia in più ma che sarebbe stata poco e niente per i maghi più esperti, sia nel usare la magia che nel lanciarla. Quindi, disse a Lue di provare lei stessa ad usare questa magia, dicendole che non ci saranno effetti collaterali nel caso in cui lei sbagliasse come è successo con il teletrasporto, rendendo chiaro che era a conoscenza dell'accaduto. Effettivamente, questa magia non avrebbe avuto nessuna ripercussione su Lue o su Nerine, nel caso avesse sbagliato ad usarla, ma a differenza della magia del teletrasporto, questa volta avrebbe estratto dell'energia dal suo corpo, facendole sentire stanchezza, e debolezza. A conoscenza di queste cose, Lue disse che era pronta a provare. Si allontanò dai manichini e Nerine si avvicinò a lei, quindi le disse di chiudere gli occhi per aumentare la concentrazione, e di pensare alla forma del nimbo prima di tutto e una volta localizzata l'immagine nella sua testa, avrebbe dovuto pronunciare delle specifiche parole nel classico oscuro dialetto antico delle loro terre, in modo da lanciare la magia. Lue annuì, e fece ciò che gli è stato detto, ma nessuna magia venne lanciata, non apparve niente di simile ad un'aureola, non apparve nulla di nulla:                                                                                                     "Non ti preoccupare Lue, è normalissimo, basta fare pratica, ora riprovaci." disse Nerine, cercando di rassicuarla. Lue annuì sorridendo, ripeté la serie di azioni ma ancora niente. Fortunatamente nessuna quantità di energia venne usata in entrambe le situazioni, permettendo a Lue di riprovare ancora e ancora. Nonostante i vari tentativi però, Lue non riuscì a creare nemmeno una volta niente di simile alla magia che doveva creare. Entrò nella sala il maggiordomo con un vassoio, il quale portava acqua, vino e diversi bicchieri e Nerine ne approfittò per versarsi un bicchiere del miglior vino trovabile nel Reame dell'Oscurità, mentre Lue continuava a provare a lanciare la sua prima magia d'attacco, riuscendo a creare finalmente un corpo fisico, ma non aveva la forma desiderata, era come se Lue avesse disegnato un cerchio a mano, senza l'utilizzo di un compasso. Nonostante questo, lei afferrò quello che aveva creato mostrandolo alla madre, la quale la guardò con mezzo sorriso sul volto, dicendole che sicuramente non era quello che volevano, ma era sempre un inizio. Lue sorrise, sentiva di aver fatto un buon lavoro, non perfetto certo, ma era qualcosa per lei e per sua madre. Nerine le disse poi che non potevano però passare allo step successivo, ovvero quello di ricoprire di energia oscura quella sottospecie di cerchio, in quanto la trasformazione in semplice corpo metallico in arma magica di un corpo deforme, avrebbe potuto far abituare Lue ad utilizzare la magia in se in modo non preciso, rendendola così inefficace. Invece, avrebbe dovuto allenarsi per perfezionare la forma del nimbo anche se non era una cosa facile, e continuando, Nerine disse che lei non poteva suggerirle alcun modo per perfezionare la tecnica, in quanto doveva essere una cosa personale che avrebbe potuto, e in alcuni casi dovuto, applicare anche ad altre magie,  le chiese poi se si sentisse bene dopo aver usato in parte la magia. Lue annuì dicendo che stava bene, ma chiese comunque a sua madre come fece lei a imparare l'utilizzo di quella o di altre magie. Rimase a pensarci, ma Nerine rispose dicendo che ha sempre tentato e ritentato fin a quando non le riuscivano le cose che voleva fare, usando malgrado un sacco di energia e tempo, ma ne era comunque fiera e felice, in quanto era diventata la maga in vita più potente del Reame dell'Oscurità, se non di tutto il pianeta. Lue guardava sua madre con ammirazione, e le disse che voleva diventare come lei, quindi Nerine le rispose sorridendo di mettercela tutta e di allenarsi. Lue annuì, poi rendendosi conto di avere anche il nimbo deforme tra le mani, chiese a sua madre cosa farci. Lei le rispose di lasciarlo cadere a terra, e una volta fatto, esso si dissolse in un insieme di particelle violacee non appena toccato terra.  Lue tornò ad allenarsi mentre il maggiordomo e Nerine la osservavano in silenzio, nonostante i vari tentativi però, nulla migliorò. Lue iniziò a sentire la stanchezza, dovuta alla creazione di quelli che ora chiameremo dischi, ma non smise di provarci, continuò, ma ogni volta a causa della stanchezza il disco che creava era sempre meno preciso e col tempo iniziava anche a non costruirsi completamente, rimanendo molte volte a metà. Il maggiordomo avvertì Nerine, dicendole che la principessa non dovrebbe stancarsi così tanto durante la sua prima sessione di allenamento, altrimenti avrebbe potuto rimanere a letto per più tempo di quanto ne sarebbe servito per farle imparare quella magia. Un sospiro fu l'unica cosa che la regina fece, prima di consigliare a sua figlia di non continuare ad usare energia, altrimenti sarebbe stata male, e proprio come nello sport, farne troppo, stancarsi troppo, non porta a niente se non alla rovina. Lue appoggiò le mani sulle ginocchia cercando di riprendere fiato, ma sorridendo, pensando di essere stata brava. Proprio in quel momento la porta della sala d'addestramento si aprì di colpo, facendo un rumore molto forte. Il re dell'Oscurità, padre di Lue, entrò nella stanza per vedere l'allenamento di sua figlia:       "Sei arrivato tardi tesoro, abbiamo appena finito." disse Nerine, spiegando che il motivo dell'interruzione era la stanchezza di Lue.                                                                                                                  "Capisco. Voglio comunque vedere cosa mia figlia ha imparato." Nerine sospirò e, nonostante conoscesse il carattere di suo marito, chiese cortesemente a Lue di usare la magia un'altra volta. Il sorriso non lasciò il volto di Lue, pensando di fare una bella figura davanti al padre. Si concentrò, e lanciò la magia, anche sapendo che sarebbe andata male ma voleva mostrare a suo padre di essere stata capace a praticare magia nonostante la sua stanchezza e di aver almeno imparato a creare un disco, anche se non perfetto o completo. Blell, padre di Lue, re dell'Oscurità, le urlò contro, dicendole che era inaccettabile. Dopo ore di allenamento, quello che riesce a fare è solo fallire miseramente e ciò era inaccettabile e avrebbe dovuto continuare a usare quella magia davanti a lui fino a quando lei non fosse riuscita ad usarla perfettamente. La dolce voce di Nerine cercò di calmare Blell, dicendogli che era sicuramente la stanchezza e che prima lei aveva fatto un buon lavoro ma prima di finire la frase, lui le diede uno schiaffo per farla tacere, non volendo che la sua parola venga negata da lei, pensando di essere l'unico a poter parlare in quella situazione. Le lacrime di Lue colavano sulla sua guancia, si sentiva inutile, impotente e soffriva per il dolore della madre ma nonostante quello, cercò di usare la magia di nuovo, e di nuovo, e di nuovo, ma ogni volta riusciva a fare sempre meno, per la stanchezza, per il suo stato emotivo, e sentendosi osservata da qualcosa che lei riteneva una minaccia. Blell la guardava sempre con più ira in corpo. Passarono decine di minuti, Nerine si era addormentata, Blell osservava Lue che era ormai sull'orlo della stanchezza mentre il maggiordomo rimase fermo nella sua posizione per tutto il tempo, osservando la sprezzante scena della sua principessa sofferente la quale ormai non riusciva nemmeno a creare un quarto di un disco, a significare che la sua energia stava finendo. Provò un'altra volta, un'altra ancora, nuovamente, e una quarta volta, ma non accede niente. Lue vedeva tutto sfocato, sentiva gli occhi pesanti e vedeva tutto muoversi, come se avesse la nausea, ed infine, chiuse gli occhi e cadde a terra. Il tonfo svegliò Nerine che vide Lue a terra ma non poté fare nulla a causa di Blell:   "Che spreco di tempo e risorse." disse in tono aggressivo Blell a Nerine, dicendole che è stata una sua idea adottare una bambina come lei e che si pente di averla assecondata. Non ci fu risposta, Blell quindi si alzò e uscì dalla sala sbattendo la porta dietro di se. Nerine guardò Lue, chiedendosi se avesse fatto veramente la scelta giusta, portandosi una mano sul ventre. Rispondendosi da sola, disse di sì, che era la scelta giusta, con un tono di voce tremolante e un po' malinconico. Si alzò anche lei e guardando il maggiordomo gli chiese gentilmente di portare Lue nella sua stanza e di rimanere con lei per la notte. Lui annuì, e andò a prendere Lue da terra prendendola in braccio. Nerine uscì dalla sala ringraziando il maggiordomo e dirigendosi verso la sua camera da letto mentre il maggiordomo portò nella sua stanza la principessa Lue, mettendola nel suo letto e imboccandole le coperte. Poi, prese una sedia, la mise vicino a lei e si sedette in quanto avrebbe dovuto passare la nottata con lei per ordini della regina, non che non lo avrebbe fatto in ogni caso. Si appoggiò allo schienale guardando il tetto, chiedendosi quanto ci avrebbe messo Lue a risvegliarsi, pensando a tutto quello che aveva visto nella sua vita. Gente che dopo aver usato tutta la propria energia, si risvegliò chi in poche ore, chi dopo giorni, e chi non si risvegliò mai più. Strinse la mano alla addormentata Lue, per poi toccarle la fronte, notando una forte febbre, ma era una cosa normale vista la situazione. Sospirò e si disse tra se e se che non poteva andare a finire bene. Chiuse gli occhi, con la testa rivolta verso il tetto e in poco tempo si addormentò, avvolto non solo dai pensieri, ma anche dai ricordi di un passato lontano.

EudasiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora