Eudasia, un mondo dal tempo confuso, creato da delle persone ai suoi abitanti sconosciute. Un mondo diviso in diverse parti dai regni che lo abitano, dominato dalla pace. Qui accadono le avventure di una piccola bambina e delle persone che vengono i...
Reame del Fuoco - Data Terrestre 20 Settembre 10247. Era tramonto e nell'abitazione di Mung gli animi si stavano riscaldando, parlando della questione dell'incantatrice di bestie. Nessuno della famiglia aveva intenzione di intromettersi nei problemi dello stato, tranne Mung, lui era l'unico che voleva risolvere la questione il prima possibile. Teneva alla gente del suo Reame, nonostante fossero contadini o gente di poco conto, che erano i bersagli principali dell'incantatrice. Mung uscì di casa velocemente con tutto l'intento di scovare e uccidere quella vecchia decrepita. Prese con se la sua spada, i suoi tirapugni e tutta la sua rabbia e si diresse a piedi verso i borghi malridotti di contadini e allevatori. Si sarebbe accorto della presenza dell'incantatrice, quando avrebbe iniziato ad intonare una melodia con la sua vecchia voce, o grazie ai versi delle sue belve demoniache. Quella zona del suo reame era per molti un posto spaventoso, c'erano poche abitazioni, tutte lontane l'una dall'altra, qualche albero qua e là e c'era spesso nebbia. Ora che era notte, solo della lanterne sugli alberi illuminavano il posto. Dove una lunga ricerca, Mung non trovò nessuno ed era intento ad andare via, quando non sentì canticchiare da lontano, nella nebbia. Riusciva a distinguere la forma di una donna ingobbita che camminava in cerca di qualcosa.. o qualcuno. Pensando di averla trovata, Mung si avvicinò correndo verso di lei pronto a colpirla. Quando era abbastanza vicina, fece un salto lasciando dietro di se una scia infuocata, i suoi tirapugni presero fuoco insieme al suo pugno ma lei si girò velocemente, come se sapesse tutto in anticipo. Cercò di usare la mannaia per proteggersi dal colpo, nel tentativo di tagliare anche la mano di Mung, ma lui se ne rese conto e interruppe la sua azione cadendo però a pochi passi da lei. Si rialzò velocemente pronto ad attaccare nuovamente, quando però sentì il fischio dell'incantatrice rimase immobile, non riusciva a muoversi, era come pietrificato ma non sentiva dolore. Vicino a lei, da sottoterra, iniziavano ad uscire delle figure bestiali, delle sorta di cani infernali, molto più grandi del normale e con un aspetto terribilmente terrificante. L'incantatrice riusciva a chiamare le bestie dal qualche macabra dimensione e probabilmente riusciva anche a comandarle, tutto questo solo fischiettando in modo tremendo.
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Mung si sentì nuovamente in grado di muoversi, forse la pietrificazione persisteva solo durante l'evocazione di quei mostri, per non interromperla in qualche modo. Ora si trovava in inferiorità numerica e senza un piano se non quello di picchiare tutto come al solito, ma doveva usare più cervello per poter superare il combattimento, tuttavia tutto quello che gli venne in mente era di sfoderare la sua spada. L'incantrice gli puntò la mannaia contro, come per dare un ordine ai suoi cani demoniaci che immediatamente iniziarono a correre verso Mung con l'aria di volerselo mangiare. Erano molto grandi, e se si fossero messi su due zampe, lo avrebbero sicuramente superato in altezza e come se non bastasse erano anche molto, molto agili e veloci, la giovane fiamma però riuscì a colpire una delle bestie con la spada, direttamente in testa e quella cadde a terra, ma la seconda belva gli saltò addosso, facendogli cadere la spada ma senza far cadere lui, cercando di mordergli la faccia. Mung resistette alla sua forza però e uso la sua per sollevare il cane demoniaco e sbatterlo con forza a terra. Raccolse la sua spada e avanzò contro l'incantatrice armata di mannaia. Seguì uno scontro corpo a corpo, la vecchia aveva molta più forza di quanto Mung si aspettasse, era sicuramente dovuto a qualche rito demoniaco. Lei riuscì a mettere in difficoltà il ragazzo, che ora era piegato sul ginocchio e usava la spada per resistere alla forza che l'incantatrice metteva nella sua mannaia, ma il combattente riuscì a tenere testa e a superare la sua forza, sbilanciandola. Lasciò cadere poi la sua spada, e con tutta la forza che gli era rimasta, diede un pugno infuocato dritto contro di lei, colpendola in pieno e lanciandola via di qualche metro. Decise di non darle neanche un attimo di respiro, così fece di nuovo una corsa verso di lei, saltò e usò la sua Tecnica del Drago: mentre caricava il pugno fiammeggiante da dare all'incantatrice, la sagoma infuocata di un piccolo drago apparve dietro la sua spalla e sparò una palla di fuoco che colpì il bersaglio esattamente nel momento in cui Mung colpì. Si alzò un polverone dal quale uscì Mung indietreggiando velocemente. La sua pelle ora era di un colore rosso, come se si fosse bruciato sotto al sole, ma non sentiva niente, era tutta tempra per lui. Era sicuro di aver ucciso quella che era una delle minacce più pericolose di quei tempi e girandosi vide che anche i cani demoniaci erano spariti, lasciando delle macchie di sangue a terra. Aveva vinto quello scontro, come la maggior parte di quelli che iniziava. Iniziò lentamente ad andarsene dal posto per tornare a casa e raccontare alla sua famiglia la sua impresa. Dal polverone però uscirono molto velocemente le due bestie demoniache, con uno scatto quasi fulmineo lo buttarono a terra, erano cambiate, erano cresciute ancora di più, gli occhi della prima erano di un blu molto acceso mentre l'altra aveva gli occhi in fiamme e le fauci roventi. Dal polverone uscì anche l'incantatrice che era ancora in vita e non sembrava aver subito alcun danno. I cani facevano pressione sul petto di Mung, non c'era modo per il quale lui si sarebbe riuscito a liberare, era già nelle mani del diavolo.. ma esattamente come lui rimase sorpreso dalla sopravvivenza della vecchia, anche lei rimase sorpresa quando vide due ombre muoversi velocemente nella nebbia. Delle piume e coltelli infuocati a forma di zampa di gru volarono verso i due cani infernali, ferendoli e facendoli allontanare da Mung. L'incantatrice indietreggiò e richiamò le belve al suo fianco per farsi difendere ma vennero entrambe colpite dalle stesse piume e strani coltelli, prima uno e poi l'altra ma non si decidevano a morire. Finalmente si mostrarono le due persone che atterrarono vicino a Mung, erano suo fratello Todol e la sua ragazza Kym accompagnata dalla sua perennemente presente tecnica, la sua Gru di fuoco. Il fratello maggiore guardò Mung e gli disse che era ora di vincere una volta per tutte lo scontro, ma dopo avrebbe dovuto fare una chiaccherata. Allungò la mano per aiutarlo ad alzarsi ed una volta in piedi, Mung disse quello che sapeva dell'incantatrice. Che aveva una mannaia, che era capace di pietrificarli in qualche modo e che nonostante sia stata colpita dalla sua Tecnica del Drago, non sembra aver subito molti danni. Detto questo, Todol e Kym avanzarono e le beste fecero lo stesso sotto comando della vecchia. Quella con gli occhi blu attaccò Kym che era però armata delle sue particolari tonfa affilate e infuocate, riuscì a bloccare il mostro conficcando una delle due sotto la sua testa, nel mento e perforandolo con l'altra decide di volte e molto velocemente mentre Todol che aveva a che fare con la seconda belva, che sputava fuoco dalla sua bocca, la prese dal collo in modo che non potesse morderlo o bruciarlo in nessuno modo, fece pressione su di esso per sopprimerla e morì nell'arco di qualche minuto. Mung nel mentre stava combattendo ad arma bianca contro l'incantatrice la quale però si accorse che era rimasta da sola, i suoi cani erano morti, quindi dovette ricorrere di nuovo ad un rito. Spinse via Mung con un calcio e indietreggiando fischiò nuovamente, pietrificando tutti e tre i combattenti infuocati. La sua mannaia divenne più grande, più affilata e raggiunse la grandezza di una spada e approfittò di quell'attimo in cui Mung era pietrificato per attaccarlo. Lui riuscì a schivare, ma per poco non venne ucciso, la mannaia lo colpì solo di striscio, ma esattamente sul viso, facendo un taglio obliquo che passava in mezzo al volto. Non faceva male ma sanguinava e da un occhio era difficile vedere con il sangue che colava su di esso. Senza perdere tempo però, tutti e tre andarono contro l'incantatrice che nonostante fosse ora con un'arma enorme, non riuscì a fare molto da sola, usò quindi il suo ultimo asso nella manica, il suo ultimo fischio. Usando quello, immobilizzò nuovamente i tre ragazzi. Le due bestie morte vennero assorbite dal terreno, ma davanti all'incantatrice che si era allontanata leggermente, apparve un demonio enorme, una fusione tra i due cani demoniaci. Era più del doppio della loro grandezza precedente sommata, le mani dell'incantatrice vennero ricoperte di una strana aura bordò tendente al rosa. La nuova bestia demoniaca evocata, fece un ruggito potentissimo che arrivò anche alla città più vicina al borgo di contadini e Mung e gli altri, nuovamente liberi, indietreggiarono per prepararsi al meglio, Todol sfoderò la sua claymore e richiamò a se la sua Tecnica, quella della Fenice. Mung purtroppo non era capace di richiamare la sua Tecnica per un tempo lungo, riusciva a farlo solo per qualche secondo, quindi non poteva fare molto. La fenice apparve alle spalle di Todol, organizzarono un piano. Kym avrebbe colpito da lontano il demonio, usando piume e coltelli e grazie al suo spirito sarebbe riuscita a stare in aria per un po' di tempo per colpire meglio, mentre Todol avrebbe attaccato le zampe e occasionalmente anche la testa del cane troppo cresciuto, Mung avrebbe dovuto cercare di colpire il suo muso con le sfere di fuoco per infastidirlo e confonderlo, una volta ucciso lui, forse non avrebbero avuto problemi dopo con l'incantatrice. Ma il fratello minore aveva un dubbio riguardo lei, la sua mano era di colore strano ora, chiese se poteva essere un problema, magari ora avrebbe potuto lanciare magie e sia Todol che Kym dissero che poteva essere così, ma avrebbero solo dovuto fare attenzione. Non fecero in tempo a dirlo che quel enorme demonio aveva già cercato di colpirli, senza successo però. Presero tutti e tre i loro ruoli ma anche l'incantatrice sapeva cosa fare, infatti, mentre Kym era in volo cercò di colpirla con una magia che lanciava sfere di fuoco viola, ma non prese in considerazione la velocità con la quale lei si spostava. Cercò quindi di colpire Todol, con una magia che lanciava dei teschi infuocati lenti ma letali, ma Todol riusciva a schivarli tutti e a colpire la belva allo stesso momento, ma c'era qualcuno che era ancora poco esperto nel combattimento secondo lei, ovvero Mung. Canalizzò tutta la sua energia e sparò un raggio di colore sempre viola contro di lui. Sia Kym che Todol si distrassero e urlarono il nome di Mung per farlo stare attento. Lui vide il raggio andare verso la sua direzione ma era troppo tardi per schivare. Incrociò le braccia davanti a lui, si mise in posa per non scivolare a terra e il raggio colpì nel punto esatto in cui le braccia si incontravano. Mentre Mung però resisteva, Todol e Kym vennero colpiti, uno da una zampata della bestia che lo mandò contro un albero mentre l'altra venne colpita da una codata che la fece cadere a terra. Mung riusciva comunque a resistere all'attacco mentre entrambi i due fidanzati lo guardavano, non capendo se stavano assistendo ad un'illusione o alla realtà e anche l'incantatrice era sorpresa. La giovane fiamma fece un urlo e con un'ultimo sforzo, separò le braccia con forza, distruggendo la magia dell'incantatrice e di conseguenza le ferì anche la mano molto gravemente. Un secondo grido fece tornare la determinazione a Kym e Todol mentre Mung urlava che era giunto il momento per loro di morire, riferendosi all'enorme bestia e all'incantatrice. Era arrivato il momento quindi di rilasciare i loro spiriti. Quando un combattente del Reame del Fuoco rilascia il suo spirito, esso esegue un attacco distruttivo in grado di infliggere enormi danni, prima di tornare nella sua forma invisibile. Kym rilasciò per prima il suo spirito, scatenando una pioggia di piume e coltelli sulla bestia, che venne colpita anche agli occhi oltre a tutto il corpo, accecandola. La pioggia colpì anche l'incantatrice alle spalle e alle gambe. Todol rilasciò il suo spirito per secondo, si mise davanti alla belva, e fece un diritto tondo che rilasciò una scia infuocata e insieme a quella anche la fenice volò in quella traiettoria, perforando da capo a capo la belva che esplose in una pioggia di sangue e fuoco. L'incantatrice osservò il suo mostro esplodere e lasciare fumo davanti ai suoi occhi, poi si accorse di un luce in mezzo a quel fumo. Da lì uscì Mung con mezzo volto coperto di sangue, il pugno fiammeggiante e lo spirito della sua Tecnica dietro di lui che sembrava ora più grande, spaventoso e famelico, pronti ad uccidere una volta per tutte la vecchia. Si fiondò contro di lei e una volta vicino, la colpì dritta sul volto con tutta la sua forza e facendo un urlo molto forte. Riuscì ad alzarla in aria con quel colpo, dritta sulla traiettoria del suo spirito drago, il quale sparò una palla di fuoco enorme prima di sparire, che colpì in pieno l'incantatrice la quale esplose anche lei. La pioggia di sangue continuò ancora per qualche secondo, poi silenzio mentre Todol e Kym si avvicinarono a lui e si complimentarono per l'ottimo lavoro che avevano fatto ma soprattutto per la bravura di Mung. Era stato molto bravo a combattere, ad usare il suo spirito che sembrava essere diventato più forte durante lo scontro, ma doveva fare ancora molta strada per poter tenerlo sveglio come fanno loro. Gli mostrarono due piume, rispettive dei loro spiriti e gli dissero che quando avrebbe ricevuto qualcosa dal suo piccolo drago, sarebbe stato pronto a farlo.
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Tutti e tre tornarono a casa di Mung, dove ovviamente lui venne sgridato sia dal padre che dalla madre, e ovviamente ripreso anche dal fratello, che nonostante tutto, riconosceva in lui lo spirito di un vero guerriero, di un vero uomo, di qualcuno che avrebbe potuto cambiare il destino di molti con le sue scelte.