Willow entrò in camera ed era così pulita e le lenzuola profumavano così di buono che pensò fosse un peccato aspettare la mattina dopo per fare la doccia, e rischiare di sporcare tutto nel frattempo. Così andò a lavarsi, e giocando con i rubinetti scoprì che c'era anche l'acqua calda.
Willow sapeva che ai suoi fratellini facevano il bagno sempre con l'acqua calda, ma a lei non era permesso usarla, per questo si lavava solo d'estate, perché più di una volta si era presa un raffreddore, ma poi non veniva nessuno a portare medicine e doveva passare l'inferno lasciata sola a superare la febbre.
Willow si lavò bene e indossò degli indumenti intimi che aveva trovato nell'armadio, poi andò a dormire, ma prima usò un incantesimo per fare asciugare i capelli, le era arrivato così mentre faceva il bagno, il vecchio benefattore lo usava sui capelli e la barba lunghi.
Il letto era così morbido e confortevole che il sonno la colse di sorpresa addormentandosi subito.
La mattina dopo Willow fu svegliata da qualcuno che bussava alla porta, era ancora presto, ma dovette alzarsi e controllare chi fosse.
«Willow il preside vuole vederti, c'è una delegazione dal palazzo reale che arriverà tra un'ora. Per favore mettiti la divisa della nostra scuola di magia, la trovi dentro l'armadio, puoi scegliere pantaloni o gonna come preferisci, non ti preoccupare della taglia, i vestiti si adatteranno al tuo corpo una volta che li avrai messi. Ti aspetto qui fuori.» Disse John il tutto fare.
La bambina fu felice di aver fatto il bagno la sera prima e di non aver dovuto aspettare perché altrimenti non avrebbe fatto in tempo a vestirsi, nell'armadio trovò una camicia nera, cravatta, giacca, gonna e pantaloni bianchi, si vestì con cura e usò un incantesimo per pettinare i capelli visto che non aveva nulla in camera per poterlo fare, alla fine aveva scelto di indossare la gonna ai pantaloni, visto che per una volta poteva essere carina scelse di apparire più femminile.
«Ho fatto.» Disse Willow uscendo dalla stanza.
«Bene seguimi.» Disse John alla bambina.
Willow andò dietro al tutto fare cercando di tenere il suo passo spedito, alla fine arrivarono all'ufficio del preside della scuola e il custode busso.
«Avanti.» Disse il preside.
«Willow tu entra, io devo andare.»
Willow entrò nell'ufficio del preside e salutò con un buongiorno per annunciare la sua presenza, visto che il preside era concentrato su qualche documento che stava visionando.
«Devi essere Willow, giusto?»
«Sì preside.»
«Vieni avanti e siediti, tra poco arriveranno i tuoi nonni, vogliono conoscerti.»
«Nonni? Quali nonni?» Chiese confusa la bambina.
«So che non sei stata informata, ma ti ricordi che uno dei maghi che venne a selezionare i bambini nella capitale del tuo Regno fece una copia di tutti i tuoi ricordi?»
«Sì.»
«Quella copia è stata portata al re, il re ha riconosciuto tua madre dalla visione dei tuoi ricordi, tua madre era la principessa di questo regno, il Regno di Lestiabe, si chiamava Berenice. Tuo padre è stato punito per i maltrattamenti che ti sono stati inflitti ha perso il lavoro e la casa, la tua matrigna è stata giustiziata insieme a tutti i servi che ti hanno maltrattata.»
«Ma cosa ci faceva mia madre a fare la serva in un altro Regno?»
«Tua madre fu rapita e gli furono fatti indossare degli abiti da serva, poi i suoi vestiti furono dati ad un'altra donna per depistare gli inseguitori, tua madre deve aver cercato di fuggire ai rapitori, probabilmente ha battuto la testa e dimenticato chi fosse. I rapitori non chiesero mai il riscatto per il rapimento di tua madre, ora sappiamo che la ragazza riuscì a fuggire, poi ha incontrato tuo padre e si sono sposati e sei nata tu.»
STAI LEGGENDO
LA LAMA SPEZZATA
FantasyEstratto: Quando il Sommo Mago arrivò a corte tutte le attività furono interrotte per poterlo servire, il primo ministro fu chiamato davanti al re e la sfera con i ricordi di sua figlia scansionati davanti a tutti i dignitari di corte. L'uomo era ro...