Capitolo 4

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Erano le cinque di mattina, quando Willow sgattaiolò fuori dal maniero, iniziò a percorrere le strade vuote della città in direzione del campanile, dove era la piazza principale della città capitale Valiant del Regno di Elusia.

Aveva impiegato un'ora a percorrere tutto il tragitto, non che fosse lontano ma come bambina aveva le gambe corte, e i suoi passi erano lenti a causa della denutrizione che la rendeva stanca ad ogni passo.

In piazza c'erano già cento persone in fila, la selezione sarebbe iniziata da lì a mezz'ora, fino alle dodici quando sarebbe stata interrotta per il pranzo.

Willow prese il suo numero identificativo e si mise in fila.

Il sole era cocente e la bambina faticava a rimanere in coda, davanti a lei sessanta persone erano già state testate, all'improvviso si senti afferrare per un braccio e strattonare.

«Come ti permetti di essere qui, quando i padroni lo sapranno ti faranno fustigare a morte.» Disse la cuoca con cattiveria.

Willow spaventata le puntò una mano contro per proteggersi dagli schiaffi che la donna le stava dando.

«Lasciami andare.» Urlò la bambina mentre veniva trascinata fuori dalla fila, all'improvviso una fiamma di fuoco uscì dalla mano della bimba che andò a colpire la donna che prese fuoco come una torcia.

Tutti si spaventarono, i sacerdoti spazientiti dalle grida di rimprovero della cuoca e poi da quelle di dolore andarono a vedere.

«Ben ti sta donna, come osi colpire un mago. Puoi bruciare a morte, sarà la tua punizione. Che nessuno l'aiuti. Bambina, tu non c'è bisogno che venga testata per la magia, vieni con me, passi senza fare la prova.»

Willow ancora terrorizzata per quello che aveva fatto seguì il mago fino ad un tendone dove c'erano delle panche e dei ragazzi di otto anni che avevano superato la selezione, a bere e mangiare degli spuntini forniti da alcune cameriere.

«Siediti pure con loro e non preoccuparti per quello che è successo, la legge è dalla tua parte.»

Willow si mise seduta e le vennero messi davanti al viso un piatto con dei pasticcini e un bicchiere di latte freddo.

La bambina prese il piatto e il bicchiere iniziando a magiare, era così affamata che finì tutto in poco tempo.

«Non ti danno da mangiare a casa tua?» Chiese uno dei ragazzi passati alla selezione.

«No, non me lo danno.»

«Devi essere molto povera.»

«Non lo so, mio padre è il primo ministro, ma mia madre era una serva. Non mi è permesso mangiare con il resto della famiglia, e ai cuochi hanno proibito di darmi cibo, qualche giorno fa mi hanno dato trenta frustate e sono quasi morta.»

«La figlia del primo ministro? Ridotta come una stracciona. Questa è bella.» Rise il ragazzo che non ci credeva.

«Bambina, sei davvero la figlia del primo ministro?»

«Sì.»

«Se è così devo fare rapporto al re, la legge è chiara nessuno può toccare un mago, solo un altro mago, e il primo ministro non lo è. Bambina come ti chiami?»

«Willow signor mago.»

«Willow, voglio lanciare un incantesimo su di te, tutte le immagini della tua vita da questo momento a ritroso si proietteranno fuori dal tuo corpo io con una sfera le catturerò. Ho il tuo permesso?»

«Certo, non c'è problema.»

Le immagini iniziarono ad uscire da Willow, quando arrivò il momento in cui lo spirito prese contatto con lei si offuscarono per poi tornare normali poco dopo, ma non compromise la registrazione nella sfera magica che stava riordinando il filmato nell'ordine giusto per essere riviste.

Tutta la vita di Willow fu scansionata dalla magia, e si proiettò fuori dal suo corpo e catturata dalla sfera.

«Bene, abbiamo fatto. Porto la sfera a corte, John prendi il mio posto qui.»

«Sì, Sommo Mago Ubert.»

Quando il Sommo Mago arrivò a corte tutte le attività furono interrotte per poterlo servire, il primo ministro fu chiamato davanti al re e la sfera con i ricordi di sua figlia scansionati davanti a tutti i dignitari di corte.

L'uomo era rosso dalla vergogna, non aveva molto prestato attenzione a questa sua figlia ma non pensava che le sue condizioni fossero peggio di quelle di un servo.

«Primo ministro Morgan, riconoscete la ragazza nel filmato?»

«Sì maestà, è mia figlia.»

«Primo ministro, è chiaro dal filmato che questa bambina è la figlia di Berenice la principessa del Regno di Lestidae. Lei ha nascosto la bambina e sua madre. Il re suo padre ha cercato la figlia per anni, si è anche ammalato dal dolore per averla persa, e voi primo ministro avete trattato sua nipote peggio di una serva, tenendola alla fame e frustandola.»

«Maestà, quando ho incontrato Berenice, lei aveva perso la memoria e aveva un altro nome, indossava abiti da serva, e non sapevo fosse una principessa. Quando è morta nessuno è venuto a reclamare il suo corpo.»

«Primo ministro, lei crede davvero che io il tuo re sia uno stupido. Scommetto che le mani di Berenice non erano per nulla callose e screpolate come quelle di una serva che aveva fatto lavori faticosi per tutta la vita, ma voi avete pensato bene di non indagare, dico bene?»

«Maestà, chiedo perdono e clemenza per la mia famiglia.»

«Primi ministro Aaron Morgan io la privo del suo incarico, condanno sua moglie alla pena capitale per il trattamento oltraggioso verso una principessa e maga, lo stesso per tutti i servi comparsi in questo filmato che hanno maltrattato la bambina. Confisco tutti gli stipendi percepiti dal suo primo incarico come ministro ad oggi, ora sparisca dalla mia vista, per lei potrebbe non essere finita qui, il re del Regno di Lestidae potrebbe volerla punire personalmente. Non lasci la capitale.»

«Sì vostra maestà.»

«Ciambellano, mandi qualcuno a chiamare mio figlio David, quel ragazzo è guarito e non mi ha detto nulla.»

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora