Capitolo 14

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«Dimmi perché ti sei arrabbiata in quel modo con il custode.»

«Perché è un maledetto bugiardo, Auberon era una persona gentilissima è stato tradito, non fu colpa sua.»

«Come fai a sapere di Auberon , te ne ha parlato qualcuno? È un argomento che si studia solo all'ottavo anno.»

Dopo averci pensato un attimo Willow disse la verità.

«Era il mio maestro, se non fosse stato per lui quel giorno quando mi frustarono sarei morta, la mia anima stava per abbandonare il mio corpo. Ho tutti i suoi ricordi in me, conosco la verità di quello che successe.»

«Che cosa successe allora, ti va di raccontarlo?»

«Non sono una persona a cui piace sprecare fiato, sono disposta a raccontare se tu sei disposto a divulgare la verità.»

«Non tutte le verità possono essere raccontate.»

«Allora non abbiamo nulla da dirci, ma se scopro qualcun altro a parlare male di lui, lo sfido a duello all'ultimo sangue, ucciderò ogni mago del regno che parla male del mio maestro, e lo farò secondo le vostre leggi.»

«Dammi una possibilità, prova a raccontare quello che sai, se possiamo fare qualcosa per rimediare al torto da lui subito, ovviamente lo faremo.»

«Allora prendi una sfera e registra, perché non mi ripeterò.»

Il preside prese una sfera e iniziò a registrare.

«Auberon era nato il tre marzo dell'anno 2340 secondo il calendario della fenice di ghiaccio. La fenice di ghiaccio era il periodo storico chiamato così durante il regno di Re August I nel suo nome, che governò l'intero continente con il pugno di ferro, la fenice di ghiaccio era il suo emblema. A lui fu succeduto suo figlio Vladimiro I nel suo nome.

Auberon visse in un orfanotrofio fino all'età di otto anni quando il suo amato maestro lo prese come suo discepolo e gli insegnò tutto tramandandogli le sue conoscenze.

All'età di sedici anni Auberon rimase di nuovo solo, il suo maestro era morto nel tentativo di uccidere il drago malefico Trodos, che nel frattempo imperversava per il continente dando fuoco e saccheggiando tesori.

Tutti i maghi del continente furono chiamati in adunanza da Re August che era alla fine dei suoi giorni, ordino ai maghi di affrontare il drago e ucciderlo.

In molti morirono provando, i maghi erano quasi all'estinzione, ne rimanevano solo dieci, nove erano a servizio del re e non potevano lasciare il palazzo per garantire la sicurezza della capitale, o almeno questa era la scusa, in verità erano dei codardi.

Auberon era l'unico rimasto, intercettò il drago nella Valle dei Sospiri, al di là dei Monti del Tuono.

Lo scontro fu memorabile, i due si diedero battaglia per dieci giorni alla fine il drago che era anziano e comunque alla fine dei suoi giorni morì per sfinimento, Auberon prese la pelle e la testa dell'enorme drago e si teletrasportò a corte dove consegnò la testa in segno di vittoria.

Il re emanò un editto imperiale nominando Auberon salvatore del regno, e dandogli un premio in denaro di centomila monete d'oro.

Due giorni dopo il re morì l'era della fenice di ghiaccio finì per iniziare quella del drago di fuoco con Vladimiro sul trono.

Vladimiro non aveva mai brillato per intelligenza e si fece forviare dai maghi di corte che gli dissero.

"Il mago Auberon avrebbe potuto sconfiggere facilmente Trodos e risparmiare le vite di molti maghi che perirono tra le fauci del drago." Oppure "Il mago Auberon è troppo potente, con il tempo potrebbe decidere di prendere il potere."

E così, via. Auberon aveva stregato il suo nome in modo che se qualcuno parlava male di sé lo avrebbe saputo.

Era a conoscenza che i maghi di corte gli stavano mettendo contro il re, ma non gli bado. Non subito per lo meno.

Auberon per non avere problemi con i maghi e i nobili di corte si trasferì in periferia dove c'era molta povertà. Passò lì trent'anni della sua vita ad accudire i poveri a guarirli e a dargli da mangiare.

Un giorno all'anniversario della morte di Trodos fu invitato dal re a palazzo, c'era una spada su di un cuscino, era molto bella e emanava molto potere. Negli anni che seguirono quella fu ribattezzata la spada del giuramento, ma in realtà era la mangia anima.

L'unica colpa di Auberon fu non rinnovare il incantesimo per capire chi parlava male alle sue spalle, né di riconoscere la spada.

Così quando gli chiesero di giurare sulla spada di proteggere il regno e i cittadini che lo abitano lui non ci trovò nulla di male, giurò e fece calare una goccia di sangue sulla lama che da argento divenne nera e una parte dell'anima di Auberon fu divorata dalla lama.

Il mago sentì la sua magia calare drasticamente senza capire, ma quando prese in mano la lama tramite i ricordi del suo maestro capì che era stato ingannato.

La spada alla sua morte avrebbe divorato tutta la sua anima impedendogli di rinascere, in più la spada avrebbe assorbito l'anima di ogni persona che avesse ucciso.

Di questa ultima parte i maghi di corte lo scoprirono solo dopo e ne ebbero paura, paura che le loro anime potessero essere risucchiate dalla spada e capito che avevano dato ad un mago che volevano tenere sotto il loro controllo un'arma troppo potente, così iniziarono a complottare di nuovo, questa volta Auberon tenne sotto controllo la situazione incantando di nuovo il suo nome, ora lui era il custode della spada del giuramento, e le persone avevano paura di lui, anche coloro che nel corso degli anni aveva sfamato e curato con amore lo allontanarono.

Alla fine si comprò una piccola casa in montagna lontano dal chiasso della capitale e dai complotti che non diminuivano, ma aumentavano.

Una sera il suo nome fu pronunciato durante una riunione, i maghi di tutto il continente si stavano preparando ad attaccarlo, decisero di farlo mentre era a casa sua e lontano dagli occhi della gente, così che avrebbero potuto raccontare di quel giorno quello che volevano.

Auberon aspettò l'arrivo dei maghi, stanco e privo di mangia a causa della spada, il mago fece l'unica cosa che poteva fare abiurare il giuramento spezzando la lama, sapeva che sarebbe morto facendolo, ma almeno la spada non sarebbe caduta nelle loro mani.

Auberon prese la spada con entrambe la mani, la alzò sopra la testa e poi la calò con forza su di un incudine stregata per distruggere i metalli con cui sarebbe venuta a contatto.

"Abiuro al giuramento che questa spada simboleggia perché tradito da coloro che dovevo proteggere."

La lama calò sull'incudine e spada e incudine si spezzarono in diversi frammenti, anime adirate fuori uscirono dalla spada e attaccarono i maghi venuti ad uccidere, e che vennero a loro volta uccisi.

Ma ciò che Auberon non seppe, e capì solo dopo come anima errante, era che tutte le persone coinvolte con la lama mangia anime sarebbero state uccise dalle anime adirate imprigionati nella lama e liberati.

Questo perché era la volontà della lama stessa espressa davanti alla sua fine.

Quella notte tutti i cittadini della capitale perirono, re compreso per mano delle anime adirate, dopo di che le anime inquiete poterono rientrare nel ciclo della reincarnazione.

La storia finisce qui, il mio maestro era una brava persona e non un flagello da evitare, hanno complottato contro di lui e lui si è difeso, il suo giuramento gli impediva di difendersi dai suoi assalitori perché aveva promesso di proteggerli, in più aveva perso gran parte dei suoi poteri, l'unica cosa che poteva fare era rompere il giuramento stesso e quindi spezzare la lama.»

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora