Capitolo 13

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Willow non fu punita, il ragazzo che perse il braccio invece sì, gli fu imposto il divieto di far ricrescere il braccio fino a che non fosse stato abbastanza grande per fare le lezioni di magia, quindi quasi cinque anni.

I genitori del ragazzo erano dei nobili del regno, quando seppero l'accaduto provarono a protestare, ma quando videro i filmati dei ricordi dei due bambini e di come in questi mesi avesse bullizzato di continuo la ragazza che poi scoprirono essere la principessa del regno dovettero fare marcia indietro, il re era così furibondo che se la prese anche con loro degradandoli di un ordine nobiliare, da conti a visconti.

Dopo quel giorno la voce che Willow fosse la principessa del regno si sparse per tutta la scuola, e i bambini della sua età ora si pentivano e avevano paura per come l'avevano trattata, lei li ignorava e passava il suo tempo con il cugino e i suoi compagni di classe.

Una settimana dopo le lezioni per il primo anno ripresero, nuovi insegnanti vennero assunti.

Willow in questi giorni non era stata con le mani in mano, ma si era data da fare a leggere molto e ora le difficoltà non erano più come prima, a scrivere era ancora lenta ma aveva bisogno di più tempo per poter fare frasi complesse.

Ancora una volta le vennero in aiuto i ricordi del suo benefattore il mago Auberon, un incantesimo di auto scrittura, a Willow bastava pensare quello che voleva scrivere e la penna avrebbe seguito il suo pensiero, così a lezione fu più facile per lei seguire e prendere appunti.

Il problema ora, era che Willow aveva perso molte lezioni e doveva recuperare, per fortuna gli insegnanti ripresero dall'inizio e non da dove avevano lasciato gli altri insegnanti, quelli licenziati.

Il venerdì dopo l'ultima lezione l'insegnante incaricato comunicò a Willow che doveva recarsi a lezioni di recupero insieme agli studenti del quinto anno, il sabato mattina e la domenica pomeriggio nell'aula 5A, ma prima doveva andare a prendere la sua bacchetta nell'Ufficio Selezioni e Certificati per Bacchette.

«Willow, domani torno a palazzo, vieni con me?» Chiese William mentre i due ragazzi erano a pranzo.

«Non posso, inizio le lezioni di magia, dopo pranzo devo andare a prendere la mia bacchetta, salutami nonno e nonna.»

«Lo farò sicuramente. Posso venire anch'io quando andrai a prendere la tua bacchetta?»

«Certo.»

«Ottimo, finiamo di mangiare e poi andiamo all'ufficio bacchette.»

L'ufficio era di fianco alla segreteria, quando i due principi arrivarono si imbatterono nel preside che li accompagnò.

«Stuart, questa è la bambina che deve prendere la bacchetta.» Disse il preside al custode delle bacchette.

«Vieni piccola sali su questa bilancia, vediamo cosa esce fuori.»

Alcuni cristalli colorati iniziarono ad accendersi per poi rimanere solo in due.

«Vediamo legno di Malus crescimannoi detto anche melo di crescimanno e rubino stellato, strano una combinazione molto rara, si dice che l'ultimo ad aver avuto questo tipo di bacchetta fosse il mago Auberon il custode di tutti i regni. Vado a vedere se ne abbiamo una, difficilmente qualcuno vorrebbe una bacchetta che a suo tempo era appartenuta al flagello di dio.»

«Chiamalo ancora così e ti uccido.» La voce di Willow era carica di rabbia e di magia, se il custode delle bacchette non fosse stato attento alle sue prossime parole avrebbe veramente rischiato la vita.

«Stuart.» Disse il preside in ammonimento, capendo che la bambina era furiosa e che non era il caso di farla arrabbiare ancora.

Il custode sorpreso non capendo cosa avesse fatto andò a cercare la bacchetta, ne tornò mezz'ora dopo con una scatola molto polverosa.

Prese un canovaccio e la ripulì, per poi consegnarla a Willow, la bambina aprì la scatola e dentro c'era una bacchetta molto simile a quella che portava il suo maestro, solo le dimensioni erano diverse, secondo i ricordi di Auberon ai loro tempi le bacchette andavano di moda sui cinquanta centimetri, mentre quella di Willow era di quaranta un po' più piccola, ma non meno letale.

«Willow da a me la bacchetta, non ti è permesso tenerla fino a quando non farai dodici anni la classe quinta, per il momento la terranno i tuoi insegnanti e te la daranno a lezione per riprenderla subito dopo.»

Willow consegnò al scatola con la bacchetta al preside senza fare storie.

«William, puoi andare, io devo parlare un po' con Willow.»

«Sì preside, ci vediamo dopo Willow.»

«Vieni Willow, andiamo nel mio ufficio.»

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora