Capitolo 21

59 6 0
                                    

Terence prese a mangiare tutti giorni sul tavolo con sua sorella, il principe William e il resto della classe.

Piano, piano le voci su di lui andarono a scemare e i suoi compagni di classe ad avvicinarsi, indirettamente anche Bruce ne ebbe giovamento, quando si sparse la voce nel Regno di Elusia che Terence era amico dei reali del Regno di Lestidae anche la sua immagine ne migliorò, anche perché il padre non veniva più frustato e si pensò ad un perdono reale.

Quando Willow si diplomò alla fine di quell'anno si divertì a fare una mantica divinando le stelle e il suo quadro astrologico, scoprì che il suo maestro si era già reincarnato così decise di andare a cercarlo per prendersi cura di lui.

«Willow, sei la principessa di questa regno non puoi andartene in giro come pensi tu. Ci si aspetta da te che ti sposi con un principe e che tu regni al suo fianco.»

«Nonno, prima di tutto mi è bastata l'esperienza con la mia famiglia, e non ho nessuna intenzione di metterne su una, tanto meno governare. Ho degli obblighi verso il mio maestro, andrò a cercarlo appena sarò pronta.»

«Tesoro tuo nonno ha ragione, è troppo pericoloso per te...»

Nonna Caren si fermò dal pronunciare la frase, se c'era qualcuno in pericolo non era certo la sua nipotina, quanto coloro che avrebbero cercato di metterle i bastoni tra le ruote.

«Non partirò senza un piano prestabilito, mi devo organizzare prima, non ho intensione di partire senza aver fatto i giusti preparativi.»

Il re e la regina erano un po' sopraffatti da questa nipote di cui non avevano il minimo controllo, ma che amavano sopra ogni cosa. Sapevano che se l'avessero forzata a non andare alla prima occasione sarebbe fuggita e probabilmente non sarebbe più tornata in dietro così le vennero incontro.

«Dovrai farci sapere tutte le sere come stai, trova un modo, non mi dire che è impossibile perché sei distante, cerca di non attaccare briga se proprio non è necessario.»

«Sarà fatto nonno, fidati di me. Compirò la mia missione e sarò di ritorno in breve tempo vedrai.»

Willow si chiuse nel suo laboratorio, in realtà non era suo, ma quando lo voleva usare cacciava tutti fuori.

Aveva con sé sfere perfette di quarzo ialino, specchi ricavati da una lega di metalli nobili e senza vetro, il metallo era lucidato così bene da fungere da specchio.

«Vediamo, cosa posso incantare, è meglio una sfera o uno specchio?»

Willow quando lavorava parlava sempre ad alta voce, uno dei motivi per cui aveva cacciato tutti, poterlo fare senza che ogni volta qualcuno ti domandasse, hai chiesto qualcosa?

Alla fine scelse la sfera di quarzo, che sembrava vetro per quanto fosse trasparente.

Iniziò a disegnare le rune sulla superficie della sfera che a mano a mano veniva assorbite dal quarzo e scomparivano, dopo la prima sfera toccò alla seconda e poi alla terza e alla quarta.

Ora che aveva incantato le sfere per comunicare tra di loro, suo nonno non poteva più lamentarsi, ogni sera avrebbe potuto usare la sfera per comunicare con lui e aggiornarlo sul suo viaggio.

Ora doveva trovare prima il posto dove era il suo maestro e secondo la sua casa tra i monti, dove aveva nascosto il suo lascito, e come erede gli aspettava. La pelle del drago Trodos.

Dopo aver passato due mesi a divinare le stelle alla fine trovò il luogo dove si trovava il suo maestro, il Regno di Elusia.

Willow incantò una sfera con i dati di nascita ricavati dalla divinazione del suo maestro, più quelli della sua vita precedente giorno della morte incluso.

Tutti i dati di rifermento più importanti erano stati inseriti, ora la sfera una volta raggiunta la capitale avrebbe condotto Willow direttamente dal suo maestro.

Willow partì a bordo di un sidecar funzionante a cristalli magici, una volta esauriti le sarebbe bastato usare la magia per ricaricarli.

Prima di partire però lasciò una sfera a suo padre, uno a William e l'altro a suo fratello Terence che stava passando le vacanze estive a scuola visto che non poteva tornare a casa.

Willow partì per la volta del Regno di Elusia guidando ad alta velocità nelle strade non proprio adatte per quella andatura.

Viaggiava molto più velocemente del pullman a cristalli magici della scuola di magia, in più non doveva fare fermate per testare la gente dei villaggi, come era successo quando lasciò il regno dove era sempre vissuta.

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora