Capitolo 2

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«Chi c'è, fatti vedere o chiamo la servitù.»

Willow che non voleva essere punita ancora si fece avanti.

«Come fa un mendicante ad entrare nel maniero del primo ministro?» Disse il ragazzo vedendo i vestiti logori, strappati e insanguinati sulla schiena della bambina che per un momento si era girata per sincerarsi che non ci fosse nessuno.

«Non sono un mendicante, sono la figlia del primo ministro.»

«Come ti chiami?»

«Willow.»

«Il primo ministro non ha figlie femmine, ma solo due maschi Terence e Bruce.»

«Dicono che sono una figlia illegittima, ma non so cosa significa.» Disse la bambina.

«Fatti avanti voglio vederti meglio.»

«Non posso, se mi vedono verrò punita ancora, ma non so come tornare nella mia stanza.»

«Se tu fossi una maga ti insegnerei un incantesimo di invisibilità per tornare indietro indisturbata.»

«Come fai a sapere che non lo sono?»

«Non lo so. Ma se lo fosti, figlia illegittima o meno non ti avrebbero mai trattato così. Ci sono leggi molte severe per chi abusa di un bambino mago, che sia un nobile o un plebeo.»

La bambina sentì qualcuno avvicinarsi così tornò a nascondersi dietro la siepe.

«Principe David, vi state annoiando tutto solo?» Chiese la matrigna di Willow con due bambini di quattro e sei anni al seguito, Terence e Bruce ovviamente.

«Sto bene, mi piace stare qui, c'è molto silenzio.»

«Capisco, se volete rientrare basta chiedere alla servitù.»

«Non c'è bisogno, posso muovermi con la carrozzina anche da solo.»

Yolanda, la moglie di Aaron il primo ministro si trattenne per poco poi se ne tornò in casa con i bambini.

«Puoi venire fuori, se ne sono andati.»

Willow uscì dal suo nascondiglio per tornare dal principe.

«Insegnami la magia per nascondermi e per tornare normale.»

«Cosa, mi dai in cambio?»

«Guarisco le tue gambe.»

«Non sono le gambe il problema, ma la colonna vertebrale che è fragile.»

Mentre Willow era dietro la siepe, iniziò ad osservare bene il principe, alcuni ricordi ereditati dal mago Auberon erano riaffiorati proprio in quel momento.

Il vecchio mago, di natura gentile e caritatevole si prestava spesso a lavorare negli ospedali pubblici dove i poveri andavano nella speranza che un guaritore li rimettesse in sesto.

Ora Willow sapeva come diagnosticare una malattia, lo aveva visto nei suoi ricordi, e Auberon usava sempre lo stesso incantesimo.

«Se ti curo prima tu mi insegnerai quegli incantesimi?» Chiese la bambina speranzosa.

«Puoi provare, ma che può fare una come te che non sa nemmeno farsi rispettare?»

Willow ignorò il sarcasmo del principe, si avvicinò a lui e lanciò un incantesimo come aveva visto fare al vecchio mago.

Le fu subito evidente che quello che il principe le aveva detto era vero, la sua colonna vertebrale era tutta storta, secondo i ricordi del suo benefattore c'era un incantesimo che poteva guarirlo, così Willow, senza pensare che avrebbe potuto peggiorare le condizioni del ragazzo oppure fallire, lanciò la magia.

Il principe urlò di dolore mentre la sua colonna vertebrale veniva riposizionata, Willow si precipitò su di lui e gli mise le mani sulla bocca per farlo stare zitto, il principe senza rendersene conto la morse sulle mani così forte da lasciare impronte molto profonde.

Quando l'incantesimo fu esaurito e il principe guarito, smise di mordere lasciando le mani insanguinante della bambina.

«Sei guarito, ora, insegnami quegli incantesimi.» Disse arrabbiata Willow per essere stata morsa.

Il principe disse subito quali erano i due incantesimi e la bambina scomparve nel nulla senza salutare, non aveva avuto nemmeno modo di ringraziarla.

Il principe non si alzò dalla carrozzina, per la sua sicurezza era meglio che gli altri non sapessero che era guarito, dopotutto i suoi fratelli si facevano la guerra per il trono, e lui non voleva diventare un nuovo obbiettivo con il rischio di finire morto.

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora