Capitolo 11

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Dopo le dovute presentazioni, il re con il figlio e la nuora andarono nella sala del trono a visionare la sfera dei ricordi di Willow, non c'era dubbi era davvero la figli di Berenice, una rabbia come quella di Caren montò dentro ognuno di loro, anche Fabiana si sentì indignata per il trattamento subito dalla bambina, aveva avuto un infanzia terribile in quella casa e tutti ne erano furiosi e amareggiati.

«Quell'uomo non se la può passare così liscia.» Disse Ector con il viso arrossato dalla rabbia.

«Sono d'accordo, ha voltato le spalle a sua figlia e finto che fosse illegittima, quando invece dai registri del Regno di Elusia risultavano legalmente sposati. Ma anche fosse stata illegittima la si tratta in quel modo? Scandaloso e inaccettabile.»

«Padre ho un'idea.»

«Quale.»

«Visto che ha permesso che venisse frustata in quel modo, chiediamo al loro re che quell'uomo venga frustato il primo di ogni mese al pubblico ludibrio e che le sue ferite non devono essere trattate, visto che alla bambina non sono state date cure.»

«È ancora poco, ma è comunque il padre di Willow, se sapesse che lo abbiamo fatto uccidere forse non reagirebbe bene. Faremo come ai suggerito Ector, visto che Willow ha dovuto subire tutto questo per otto anni, la punizione durerà otto anni.»

Quando Aaron Morgan lo venne a sapere quasi gli venne un infarto, avrebbe voluto tenere al sicuro i suoi figli dalla sua umiliazione ma gli ordini erano chiari, quello che nessuno seppe però, era che la cameriera che si occupava dei bambini mossa a compassione per la sorte del suo padrone, ogni primo del mese avrebbe preparto un bagno medicinale per l'ex primo ministro, e grazie a quello le ferite da frustate non si sarebbero infettate, dandogli modo di essere guarite ad ogni sessione della punizione successiva nella piazza della capitale.

Willow rimase con la nonna e i suoi due cucini, non sapendo come rapportarsi con loro, restava per lo più in silenzio.

«Willow, devi sapere che William ha un anno più di te, mentre Mark ha un anno meno. Anche William frequenta la scuola di magia, è tornato ieri sera a casa per poterti incontrare ufficialmente oggi insieme a tutti gli altri, se hai problemi vai da lui. Speriamo che Mark il prossimo anno risulti un mago anche lui e che possa frequentare insieme a voi.»

«Perché non lo controllate prima? Così potete sapere se è un mago oppure no.»

«Le strumentazioni per il controllo sono di uso esclusivo della scuola, nemmeno noi come reali non ne possediamo.»

«C'è un altro modo per controllare, se vuoi glielo posso insegnare.»

Prima che Caren potesse rispondere alla nipote, Mark entusiasta di sapere se fosse un mago o no, disse: «Sì, cugina ti prego dimmi come fare.»

«Va bene, immagina di avere una luce nella zona della pancia dietro all'ombelico, la luce diventa sempre più brillante e sale verso il cuore, poi sempre più su attraverso la gola per finire sulla fronte, lì la luce diventa così abbagliante che anche tu fai fatica a vedere. Prova.»

Il ragazzo seguì le istruzioni di Willow e quando la luce arrivò alla fronte il ragazzo urlò di dolore.

«Congratulazioni sei un mago, solo un mago può forzare il terzo occhio ad aprirsi, il dolore significa che l'occhio si stava aprendo.»

«Sono davvero un mago? Vado a dirlo al nonno.»

Mark scappò via prima che sua nonna potesse fermarlo, ma ormai era troppo lontano, il ragazzo era veloce e agile come un furetto e spesso combinava birichinate per poi fuggire senza farsi beccare.

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora