Capitolo 17

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Il primo luglio era il compleanno di Willow anche se lei non lo sapeva, fu organizzata una festa a sorpresa e arrivarono anche due rappresentanti della corona del Regno di Elusia, il principe David e il principe ereditario Arlan.

Willow per l'occasione indossò un bellissimo abito rosa geranio, scarpe abbinate e una tiara con tormalina rossa, al collo un ciondolo a forma di goccia sempre di tormalina rossa.

A mano, a mano che gli invitati arrivavano un eunuco ne annunciava il nome e il titolo, c'era anche il visconte con il figlio con il braccio mozzato, furono invitati per mostrare agli altri nobili quello che succedeva a chi faceva il bullo con la principessina e gli altri membri della famiglia reale.

Gli ultimi ad arrivare furono i reali, ognuno di loro veniva annunciato a mano a mano che entravano.

«Benvenuti alla festa di compleanno di mia nipote Willow, potete accomodarvi. Che la cena venga servita.»

«Auguri tesoro.» Disse nonna Caren all'orecchio di Willow.

«Grazie nonna.»

A Willow piaceva mangiare, così senza badare a quello che aveva intorno si concentrò sul cibo.

Prima del dolce vennero consegnati i regali, fu allora che vide il principe David di cui non preservava un buon ricordo, in più l'aveva morsa.

«Buon compleanno!» Disse il principe Arlan.

«Grazie. Chi sei?»

«Sono il principe ereditario del Regno di Elusia.»

«Sembri diverso da lui.» Disse Willow indicando David.

«Diverso come?»

«Beh, lui è uno smidollato pauroso che non fa nulla senza un tornaconto. Tu mi dai un'idea valorosa come una persona tutta d'un pezzo.»

«Santo cielo, lo conosci bene? E sembra che tu conosca anche me.»

«È la prima volta che ti vedo o che sento parlare di te.»

«Capisco, perché non apri il tuo regalo ora?»

«Posso?»

«Certo.»

Nel frattempo che Willow apriva il suo regalo, David era imbronciato, non aveva mai pensato di aver fatto una così pessima figura quella volta nel giardino dei Morgan e di aver lasciato un ricordo del genere su questa bambina.

Dentro il pacchetto regalo c'era un anello d'oro con ambra intagliata a taglio cabochon, una collana e dei fermagli per capelli sempre d'oro e con ambra.

Willow storse un po' il naso a vedere il regalo.

«Non ti piace?» Chiese il principe Arlan.

«Credo che le pietre gialle si abbinino meglio all'argento, perché l'oro ne sminuisce la bellezza.»

«Hai ragione, non ci avevo pensato.»

«È comunque bello, grazie.»

«Prego.»

Willow ricevette molti preziosi, ma i suoi preferiti erano quelli in argento, anche vestiti, scarpe e borsette.

Nel resto del mese di luglio e agosto ci furono diverse feste a corte ma dopo aver partecipato ad un paio Willow si stancò.

Aveva sempre desiderato poter partecipare a questi eventi ed essere come tutte le altre ragazze della sua età, eppure ora che aveva ottenuto quello che desiderava non lo voleva.

Il quindici agosto il marchese Clark Taylor aveva dato una festa nella sua dimora e aveva invitato i principi a prendere il tè.

«Buon pomeriggio marchese Taylor.»

«Buon pomeriggio principi William e Mark, e principessina Willow. Prego da questa parte, gli altri invitati sono già arrivati.»

Il tè venne servito nei giardini all'aperto, i principi si sedettero e così anche Willow. Il marchese aveva tre figlie femmine, due grandi di sedici e diciotto anni di nome Dora e Fay, mentre la terza aveva otto anni quest'anno di nome Grace.

«Purtroppo nessuna delle mie figlie è un mago, riponiamo le nostre speranze su Grace, ma dobbiamo aspettare ancora due settimane per le selezioni, allora sapremo.» Disse la marchesa Isabell.

«Conosco un modo per vedere se si è un mago, io mi sono già testato e lo sono.» Disse orgoglioso Mark.

«Come si fa?» Chiese Grace.

«È semplice, fa quello che ti dico io.»

All'improvviso la bambina urlò di dolore segno che il terzo occhio aveva iniziato ad aprirsi.

«Congratulazioni sei una maga.»

«Dici sul serio?»

«Certo.»

«Ma perché ora vedo così strano, voi siete tutti colorati in modo diverso, anche se i principi hanno lo stesso colore blu elettrico.»

Willow si alzò in piedi i mise una mano sulla fronte della bambina e gli chiuse il terzo il occhio che si era spalancato.

«Ora come va?»

«Vedo normale come prima, non ci sono più colori.»

«Che cosa è successo?» Chiese curioso il marchese.

«L'esercizio per vedere se si è maghi, agisce sul terzo occhio che viene stimolato ad aprirsi, ma solo quello dei maghi. Il dolore è il segnale che l'occhio si sta aprendo, quello di Grace si è aperto del tutto e ha iniziato a vedere le aure della gente. Io e i miei cugini che siamo maghi abbiamo l'aura blu elettrico.»

«Quindi, anche una persona con il terzo occhio aperto potrebbe dire se si è maghi oppure no, senza nessun test?»

«Esatto.»

«Perché hai chiuso quello di Grace?»

«Perché ora la confonderebbe e basta, quando sarà più grande potrà usare lo stesso esercizio che le ha insegnato Mark per riaprirlo.»

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora