Capitolo 15

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Il preside promise di riscrivere i libri di storia della scuola, ma Willow avrebbe dovuto portare pazienza perché molti avevano studiato un'altra versione della storia e ci sarebbero voluti anni prima che si accettasse questa nuova.

Willow promise che per il momento non avrebbe sfidato a duello nessuno, ma se fra qualche anno le persone si ostinavano a vederla nel modo sbagliato lei glielo avrebbe rammentato con le cattive.

Willow era troppo piena di rabbia dentro di sé, per quello che aveva dovuto subire a casa dei Morgan e a scuola nei primi mesi, si paragonava al suo maestro e capiva che lei non era tollerante quanto lui, ma non poteva farci nulla così era.

Il suo maestro vedeva tutti come persone degne di essere aiutate e amate, ma l'esperienza di Willow gli diceva che se volevi aiuto o amore te lo dovevi meritare.

La mattina dopo Willow si presentò nella classe 5A, dove c'erano già tutti gli studenti ai posti in attesa dell'insegnante, la bambina si sedette in fondo alla classe dove trovò alcuni posti liberi.

«Buongiorno, Willow io sono il tuo insegnante di magia Robert Jones, vieni qui presentati alla classe.»

Willow si alzò in piedi e andò alla cattedra poi si girò verso gli studenti e disse: «Sono Willow Marshall, da oggi studierò con voi.»

«Bene, Willow prendi la tua bacchetta e torna al tuo banco.»

Willow tornò al suo posto, tirò fuori la bacchetta dalla custodia e rimase in attesa.

«Bene, oggi faremo un ripasso sul controllo della magia, abbiamo cinque ore e rivedremo in questo periodo tutti gli esercizi controllo, Candi vieni a prendere le monete di rame e passale ad ogni studente.»

Willow ricevette la sua moneta e rimase in attesa.

«Vediamo se vi ricordate il primo esercizio, fate muovere la vostra moneta sul tavolo usando la magia, dovete usarne abbastanza per farla muovere ma non troppa per farla balzare via. Cominciate.»

Willow se la stava cavando abbastanza bene, la moneta faceva quello che lei voleva, e nemmeno una volta aveva perso il controllo.

«Bene ora usate l'incantesimo levitate, per fare alzare la moneta, dovete tenerla sospesa in aria il più a lungo possibile. Prego.»

Willow faceva cadere di tanto in tanto la moneta, ma solo perché gli si stancava il braccio, per il resto era andata bene.

«Cambiamo esercizio, fate spostare in aria la moneta.»

Anche qui controllo perfetto e nessun problema.

«Molto bene, ora mettete via le bacchette e rifate da capo ma senza usare la bacchetta, pronti? Iniziate.»

Qui fu un po' più difficile, ma Willow usò il dito indice come se fosse una bacchetta e a quel punto riuscì a dirigere abbastanza bene la magia nei tre esercizi.

Alla fine della lezione Willow riconsegnò la bacchetta e se ne andò a pranzo, William non c'era visto che era tornato a palazzo e nemmeno i suoi compagni di classe, così si mise a mangiare in un tavolo libero e nessuno andò a disturbarla.

I corsi di recupero di magia che Willow seguiva nei fine settimana erano per lo più di controllo della magia e incantesimi minori, niente di troppo impegnativo.

I mesi passarono e un giorno arrivò sua nonna a trovarla, Willow dopo quella volta a palazzo reale non era più tornata, così la regina decise di andare lei a trovare sua nipote.

La bambina stava mangiando in sala mensa quando tutti si alzarono in piedi e si inchinarono, Willow si guardò intorno non capendo cosa stava succedendo, poi vide sua nonna Caren.

«Nonna, cosa succede?»

«Tesoro, se non vengo io a trovarti tu non vieni mai, finalmente hai ripreso un po'di carne in quel visino scarno, tra pochi anni diventerai una bellezza.»

La regina si sedette al tavolo insieme a Willow e la bambina andò a prendergli del cibo così da mangiare insieme.

«Come sta il nonno?»

«Bene mia cara, a volte si arrabbia un po', ma sta bene. Sabato della prossima settimana è l'ultimo giorno di scuola, hai finito il tuo primo anno. Ci sono tre mesi di vacanze. Di solito chi abita in altri regni rimane qui per le vacanze estive. Tu ovviamente verrai a palazzo. Durante l'estate ci sono molte feste, ti piacerà. Ho saputo che hai litigato con il preside.»

«Non ho litigato, sono solo rimasta ferma sulla mia posizione.»

«Cerca di non farti coinvolgere in cose più grandi di te, non ne vale la pena credimi.»

«Ci proverò.»

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora