Capitolo 10

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Quando Willow si svegliò si ritrovò nella sua stanza, si sentiva stanca, ma lo era stata per gran parte della sua vita, non potendo nutrirsi a sufficienza non aveva mai avuto le energie per fare nulla, aveva anche un po' di vertigini e questo un po' la preoccupava.

«Tesoro resta giù, hai abusato di te usando quell'incantesimo di guarigione. Devi essere stanca.» Disse re Farley.

«Sì, forse tre incantesimi sono troppi per me.» Convenne Willow.

«Tre?» Chiese re Farley.

«Cuore, fegato e reni, un incantesimo per ognuno.»

«Non era meglio lanciare un incantesimo unico per tutti e tre?» Chiese sempre il re interessato all'opinione della sua nipotina, e cercando di farla sentire a suo agio parlando.

«No, erano tre patologie differenti, tre per tre incantesimi.»

«Willow, mia cara. Io sono tua nonna Caren e questo chiacchierone è tuo nonno Farley Marshall III nel suon nome e re del Regno di Lestidae.»

Willow fece un cenno di assenso con la testa per dire che aveva capito, ma non sapendo cosa dire rimase in silenzio.

Qualcuno bussò alla porta e Willow usò una magia per aprirla e vedere chi era, non riusciva ancora ad alzarsi dal letto.

«Maestà, sono John il tutto fare. Le ho portato la sfera con i ricordi.»

«Puoi andare.» Disse re Farley prendendo la sfera e nascondendola in una tasca del suo vestito.

Nel frattempo la regina Caren aveva aperto la porta dell'armadio per controllare il contenuto trovando solo un vestito sporco di sangue e strappato sulla schiena a causa delle frustate.

Un moto di rabbia le salì, richiuse l'armadio facendo sparire il vestito e al suo posto ne comparvero di nuovi, alcuni eleganti, altri più modesti ma con un fattura squisita segno che erano stati fatti da un sarto di corte, scarpe, indumenti intimi, asciugamani e lenzuola pulite, da cambiare quando quelle sul letto si fossero sporcate.

Prese uno degli asciugamani dall'armadio e un accappatoio e li portò in bagno, dove fece comparire spazzola, spazzolino da denti, dentifricio, shampoo, sapone, balsamo e deodorante.

Willow seguiva i movimenti di sua nonna nella sua stanza e nel bagno senza capire cosa stesse facendo, così suo nonno glielo disse.

«Tua nonna sta mettendo un po'di vestiti e cose che ti servono nell'armadio e in bagno, nei fine settimana gli studenti della scuola di magia possono uscire e andare in giro per la città, ma devono indossare i loro abiti e non la divisa della scuola.

Anche se è probabile che tu non avrai molto tempo per uscire, perché dovrai seguire le lezioni di magia in quei giorni, ne abbiamo parlato con il preside ed è d'accordo con noi.

Willow si alzò dal letto, le vertigini erano passate la stanchezza un po' meno, ma con quella ci aveva convissuto per tutta la vita, quindi non vi badò.

«Tesoro, perché non metti uno di questi vestiti che la nonna ti ha fatto fare? Abbiamo già chiesto il permesso al preside, per oggi puoi venire con noi a palazzo, così ti facciamo conoscere i tuoi parenti.»

«Quale?» Chiese Willow.

«Vieni la nonna ne sceglierà uno belle per te.»

Il vestito era molto semplice di colore turchese, senza troppi fronzoli o pomposo, si adattava bene a Willow, un vestito diverso avrebbe rimarcato il suo aspetto denutrito e scarno.

La regina Caren aiutò la sua nipotina a vestirsi, poi gli insegnò ad usare lo spazzolino il dentifricio e altre cose di cui l'educazione della bambina erano carenti.

Una lussuosa auto funzionante a cristalli magici, stava aspettando fuori il re e la regina, Willow salì a bordo e insieme partirono verso il castello reale.

Al loro arrivo, c'erano ad aspettarli il principe Ector con sua moglie Fabiana e i figli William e Mark.

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora