Capitolo 19

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Come previsto Mark e Grace risultarono dei maghi al test di selezione della scuola di magia, mentre Willow iniziava il suo secondo anno e William il terzo.

I fine settimana erano sempre pieni per Willow che continuava le lezioni di recupero con la classe sesta quest'anno.

Alla fine il preside dopo aver saputo la strage perpetrata da Willow nel Regno di Caelifera senza l'uso della bacchetta, decise di lasciargli tenere la sua bacchetta, tanto che l'avesse oppure no, si comportava come voleva e la bacchetta non faceva alcuna differenza, l'unica preoccupazione del preside rimaneva che non facesse saltare in aria i suoi studenti.

E ci andò vicino due mesi dopo l'inizio delle lezioni, alcuni studenti dell'ottavo anno si lamentavano perché a scuola stavano insegnando cose sbagliate sul flagello di dio Auberon.

«Ripeti quello che hai detto sul mago Auberon, se hai il coraggio.»

«Perché non dovrei, era solo un guerrafondaio e ora ci vogliono far credere che fosse un santo.»

Uno schiaffo colpì la guancia del ragazzo.

«Io principessa Willow Marshall ti sfido a singolar tenzone, una sfida all'ultimo sangue.»

«Sei impazzita?»

«Non avresti dovuto insultare il mio maestro, ora pagherai con la vita, informo la scuola. Ti verrà detto ora e luogo dell'incontro, ora finisci il tuo ultimo pasto.»

Il ragazzo, che lì per lì non aveva riconosciuto la principessa quando seppe che era lei quasi se la fece addosso, tutti sapevano del rapimento e dei morti che aveva fatto per liberarsi, così nel cuore della notte il ragazzo tentò la fuga dalla scuola, ma fu ripreso dagli insegnanti che in caso di sfide a duello dovevano tenere sotto controllo lo sfidante e lo sfidato.

L'arena era pronta, Willow era già in attesa al suo interno, il ragazzo che era stato tenuto rinchiuso per paura che fuggisse venne trascinato dentro.

«Sono il giudice di questa gara, questa sarà l'ultima volta che verrà permesso un combattimento all'ultimo sangue, dalla prossima volta sarà al primo sangue. Ora le domande di rito, sfidante Willow Marshall sei disposta a perdonare e ritirare la sfida?»

«Questo dipende da lui, se è disposto a rimangiarsi quello che ha detto, a chiedere scusa e a fare un giuramento magico che mai e poi mai nella sua vita offenderà ancora il nome del mago Auberon figlio di nessuno, custode della spada del giuramento.»

«Lo faccio, lo faccio, giuro, giuro qualsiasi cosa. Ma tiratemi fuori di qui e tenetemi lontano da questa pazza.»

«Ringrazia che io non mi offendo facilmente, altrimenti la tua testa sarebbe già mozzata dal collo, ma ho promesso al preside che avrei fatto le cose secondo le regole.»

Il ragazzo si fece la pipì nei pantaloni, chiese scusa per quello che aveva detto e poi fece un giuramento magico, alla fine fu lasciato andare.

Lo stesso ragazzo morì due giorni dopo, aveva sbattuto il mignolo del piede contro lo spigolo della porta e imprecato tirando in ballo Auberon, secondo i suoi compagni di stanza quando era arrabbiato faceva sempre così, l'incantesimo del giuramento si è attivato ed è morto.»

A scuola tutti erano spaventati dall'insultare Auberon, anche se una volta era una prassi comune dire frasi come: tutta colpa del mago Auberon, oppure sei più crudele del mago Auberon, o se non ti comporti bene il mago Auberon ti porterà via... e così via. C'erano una miriade di modi di dire sul mago Auberon e nessuno di buono, erano tutti dei palesi insulti.

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora