Capitolo 23

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Uno squillo arrivò dalla sacca di ridimensionamento di Willow, ogni oggetto che vi si metteva dentro diventava grande un centimetro cubo, permettendo così a molte cose di entrarvi.

La ragazza tirò fuori una sfera di quarzo ialino, e la azionò.

«Sorella, sono io.»

«Terence, è successo forse qualcosa?»

«Sorella, mi è arrivata una lettera da papà, il fratello Bruce è rimasto gravemente ferito durante un esercitazione a scuola ufficiali, un cavallo non domato si è imbizzarrito e lo ha caricato, gli ha rotto una gamba e ha qualcosa alla testa che non lo fa svegliare. Tra una settimana c'è la selezione per i cavalieri reali, e se non guarisce non potrà partecipare, so che ci teneva tanto.»

«Dammi l'indirizzo di casa tua.»

«Subito.»

Willow fece salire Malek nel sidecar e partì per ritornare al Regno di Elusia.

Dopo quattro ore di viaggio fu di nuovo di ritorno, era fuori casa di suo padre, Malek si era addormentato sul sidecar e la ragazza lo aveva coperto con una coperta e circondato da amuleti difensivi.

Willow bussò alla porta e una donna un po' scarmigliata come se non dormisse da giorni venne ad aprire.

«Che cosa porta un mago alla nostra porta?» Chiese la donna sorpresa vedendo la bambina con la tunica con le insegne di un mago diplomato.

«Sono qui per Bruce, fammi strada.»

«Mio marito è riuscito a contattare la gilda dai maghi guaritori? Ti mandano loro? Avevo capito che non volessero aver nulla a che fare con noi.»

«Signora, il ragazzo più aspettiamo più le sue condizioni peggioreranno.»

«Hai ragione, da questa parte.»

Willow entrò nella stanza del fratello e c'era puzzo di marcio, questo non era mai un buon segno.

La ragazza usò la magia per togliere tutte le fasciature sul corpo del bambino e c'era l'osso della gamba che non era stato rimesso a posto e fuori usciva.

«Da quanto è così.»

«Sette giorni.»

Willow mise nella bocca del fratello una pillola antidolorifica, poi usò la magia per rimuovere il marcio e ripulire la ferita, con un ultimo incantesimo riposizionò l'osso. Steccò la gamba e fasciò per bene, poi diede al bambino un pillola che in ventiquattro ore avrebbe fatto rinsaldare le ossa.

Ora doveva vedere il danno alla testa, c'era un ematoma, usò un incantesimo per fermare l'emorragia e uno per espellere il sangue coagulato e ammassato all'interno della testa che comprimeva contro il cervello.

La pillola per rinsaldare le ossa avrebbe curato anche i danni alla calotta cranica e al cervello, era un elisir salva vita molto potente, la cui formula era scomparsa. Willow l'aveva trovata nei libri della biblioteca reale in lingua del tardo periodo della fenice di ghiaccio.

«Ho fatto, mi accampo qui fuori per la notte, se succede qualcosa e dovesse peggiorare per qualsiasi motivo, venitemi a chiamare, se si sveglia dategli un po' d'acqua, ma non troppa.»

«Grazie sommo mago.»

Willow andò fuori, montò la tenda sul giardino di casa del padre, prese Malek in braccio e lo adagiò a dormire nel lettino dentro la tenda, dove sarebbe stato più comodo.

Iniziò a preparare la cena, e il ragazzo si svegliò in tempo per mangiare, subito dopo aver riempito la pancia si addormentò.

Mentre Malek dormiva Willow chiamò Terence e gli raccontò tutto, poi si salutarono e la ragazza andò anche lei a dormire.

La mattina dopo colazione Willow andò a vedere come stava il fratello, ad aprire la porta c'era sempre la stessa donna, che aveva vegliato per tutta la notte il ragazzo.

«Sì è svegliato?»

«Sì ha bevuto un po' d'acqua e poi si è riaddormentato.»

«Bene, è un buon segno, vediamo come sta questa mattina.»

«Prego si accomodi.»

Willow iniziò a sondare il corpo del fratello e si accorse che andava meglio del previsto, poteva togliergli già la stecca alla gamba e così fece.

«C'è qualcosa che non va?» Chiese apprensiva la donna.

«No, va meglio del previsto, la guarigione è stata più veloce, pensavo ci sarebbero volute ventiquattrore, invece le ossa, i muscoli e i tendini sono ricollegati perfettamente. Anche la testa va bene. Tra un paio d'ore dovrebbe essere in grado di rialzarsi. Gli prepari una minestra, purea di patate e piselli se li avete e carote lesse. Il primo pasto è meglio che sia leggero visto che mi dite che era svenuto da una settimana.»

«Grazie sommo mago.»

«Allora, ora spiegatemi perché alla scuola officiali non gli hanno prestato le cure adeguate.»

«Hanno solo detto che non era una loro responsabilità, ma non so cosa sia successo quel giorno.»

«Allora scopriamolo.»

Willow fece uscire i ricordi di Bruce dal momento in cui era entrato nella scuola ufficiali e di tutti i maltrattamenti subiti perché non era un mago e perché figlio di suo padre, un uomo cacciato dalla corte reale. Secondo i ricordi di Bruce, quando andò a fare la selezione da mago fu messo da parte e nessuno voleva controllarlo nemmeno dopo aver fatto tutta quella fila. Così arrabbiato se ne era tornato a casa dicendo che voleva entrare nella scuola ufficiali.

Willow prese un'altra sfera era quella usata per vedere se qualcuno era un mago o no.

«Che cosa fai?»

«Voglio vedere se è un mago.»

Willow gli mise la sfera tra le mani e si accese, il ragazzo era un mago.

«Qualcuno pagherà con la vita oggi.»

«Che cosa vuoi fare?»

«Vado a sfidare il capo reggimento che ha dato tutti quegli ordini assurdi e gli ha negato le cure. Pagherà il suo affronto con la vita.»

«Non metterti in pericolo per noi, non ne vale la pena. Ti metterai nei guai.»

«Voglio proprio vedere chi si permetterà di mettersi sulla mia strada. Ho una cortesia da chiedere.»

«Chiedi pure, farò qualsiasi cosa.»

«Ho adottato un giovane mago due giorni fa, prima che Terence mi contattasse, ho bisogno di lasciarlo qui finché non avrò finito con il capo reggimento.»

«Ma certo lascialo pure qui, ci penserò io a lui. Conosci Terence?»

«Ci siamo conosciuti alla scuola di magia. Mi ha detto lui del fratello, io ero in viaggio da queste parti così sono passata. Vado a chiamare Malek.»

Willow uscì da casa, il bambino stava giocando in giardino.

«Malek, devo allontanarmi mezz'ora, voglio che tu stia in casa di questa signora fino a quando non torno.»

«Sì sorellona.»

LA LAMA SPEZZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora