Capitolo 31 • Illusa

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«Guardiamo One Day, ricordo di aver letto anche il libro da cui hanno tratto la pellicola».

«Che senso ha? Conosci già la trama, a questo punto».

Flo fece spallucce.

«E il finale, il che è ancora più grave» sospirai.

«Allora decidi tu, tanto per cambiare» borbottò lei.

Naturalmente, mi offesi. Alle ragazze piaceva avere al proprio fianco un uomo che prendesse delle decisioni oppure uno che lasciasse fare a loro? Parevano più confuse di me, da questo punto di vista.

Se non avessi preso parte alla decisione, la mia virilità sarebbe finita nel cassonetto dell'umido; se avessi scelto autonomamente, mi sarebbe stata rinfacciata tanta autorevolezza come una ciabatta in faccia. Era sempre stato così, anche con Maddie.

«Facciamo così: testa o croce?» domandai di getto, cercando una monetina nel portafoglio.

«Croce».

«Giustamente, perché sei una croce» scherzai, dando una gomitata leggerissima a Flo.

Lei si rabbuiò, prendendo sul serio le mie parole canzonatorie.

«Ehi, sai che non lo intendo davvero» sussurrai, con voce più bassa del solito.

Quando volse il viso verso di me, se lo trovò più vicino del previsto e annaspò. Inclinai il capo un po' di più e la guardai con dolcezza. Sapeva essere irritante ed invadente, ma il mio era veramente uno scherzo.

«Mmh... Comunque è uscita testa. Sembra che debba davvero scegliere tu» mormorò lei, talmente dimessa nel tono di voce che riuscì ad intenerirmi un minimo.

«Possiamo guardare quello che vuoi tu, non è così importante per me» risposi, sempre con quel fare intimo che ben si addiceva all'atmosfera.

Si illuminò, allungandosi per stamparmi un bacio sulle labbra. Si spostò quindi verso il mio orecchio sinistro.

«Comincia a digitare One Day» sussurrò, provocante.

Lo sfarfallio di ciglia e la morbida curva delle labbra color ciliegia mi fecero venire in mente idee che avevano poco a che vedere con il film, idee accarezzate più intensamente nel momento in cui la gamba snella di Flo, rivestita da uno stupendo paio di collant neri dalla finissima stampa floreale ricamata sopra, si strusciò contro la mia.

La sua mano mi teneva ferma la nuca, provocandomi un piacevole solletico al collo, e il suo profumo, che pervadeva le mie narici di delicate note floreali, diede il colpo di grazia al mio autocontrollo.

«Il film può aspettare, che dici?»

Se avessi dovuto descrivere Flo mediante una canzone, ne avrei sicuramente scelta una di Caro Emerald: quieta e ritmata nella sua consapevole sensualità, riusciva a danzarti attorno con sicurezza, ipnotizzandoti con la sua femminilità a mo' di scettro, delicata ed elegante, seducente in ogni nota di voce adoperata.

Maddie, invece, era più difficile da delineare. Forse una nota introduttiva di Ariana Grande, dolce e giocosa, con inaspettati picchi di energia alla Britney Spears, quel malinconico tratto in stile Lana Del Rey che, al momento, stava durando parecchio, e un costante velo di follia che la piazzava sempre in un luogo difficilmente etichettabile, un po' fuori dalle righe come Lady Gaga. Ero sicuro, comunque, che mancasse qualcosa.

«Dico che hai ragione...»

In quel momento, accadde qualcosa di molto bizzarro. Mi accorsi che lì con me non c'era Maddie e che era stata lei a lasciarmi, che Flo aveva ragione a dirmi che fregarmene: non era stata mia la decisione di allontanarci in definitiva. Il fastidio proveniente da quei pensieri si tramutò in maggior vigore nella presa delle mani, che imposero il corpo di Flo sotto il mio. Feci volare il suo maglione oltre il divano, la privai di jeans e slip in poche rapide mosse e le slacciai il reggiseno con un solo gesto. Era mia. In quel momento, nuda davanti ai miei occhi, il suo corpo era alla mia mercé, l'anima ne aspettava la ricongiunzione da tempo.

Succhiai avidamente i capezzoli dei suoi seni, ne palpai le rotondità, tracciai la linea che le tagliava in due l'addome nel senso della lunghezza e mi tuffai alla ricerca di ciò che l'avrebbe fatta sciogliere fra le mie braccia come cera fusa.

Ero talmente orientato verso il rendere quella notte indimenticabile che dovetti subire un piccolo rimprovero per non essermi accorto che la biancheria intima era nuova, di pizzo nero e scelta appositamente per farmi infiammare in quel modo: ritenni inutile precisare che era bastato pensare al rancore verso Maddie, perché citarla non era mai una buona idea.

Trovai quasi ilare essere ad Aspen, nella casa di montagna della mia famiglia, per festeggiare il Natale con Flo e non con Maddie, come avevo già dato per scontato di fare prima che ci lasciassimo. Avevo parlato della prospettiva proprio a lei e Jason, prima che gli eventi subissero un altro corso.

Quella, tuttavia, era l'ultima sera che avremmo trascorso insieme, perché il giorno dopo sarebbe arrivata tutta la comitiva, in parte ospite da me e in parte da Flo che pure possedeva un'abitazione, per fare tutti i preparativi in vista dell'ultimo dell'anno. La grande festa si sarebbe tenuta a casa sua, essendo un po' più spaziosa, ma anche casa mia avrebbe risentito delle celebrazioni, ne ero certo.

«Sei sicuro di non voler dire ancora nulla di noi, quindi?»

All'improvvisa urgenza di Flo, mi voltai corrugando la fronte. Mi attraversò la mente l'immagine di Jason che veniva ricoverato per arresto cardiaco.

«Sì, sono sicuro» annuii piano. «Perché è così importante, per te, essere sotto gli occhi di tutti?»

«Forse per darmi uno straccio di conferma del fatto che non è un gioco, per te, e che mi prendi sul serio?» sbottò Flo.

Intelligente, come ho sempre pensato. Abbastanza, però, da non essere illusa che Maddie sarebbe sempre stata l'unica, per me?

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So che il personaggio di Peter non è il massimo del buon esempio, in questo momento, ma quale protagonista riesce ad esserlo sempre?

Attendo i vostri commenti 🥰

Baci ✨

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