Capitolo 17

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È il giorno dopo al ballo dei Mikaelson. Mi squilla il telefono. Leggo sulla schermata che è Stefan.
"ciao Stefan"
"ehi Krys, riesci a venire da noi? C'è un altro problema di cui parlare"
"che novità.. Va beh, comunque va bene, vengo subito."
"a dopo, Krys". Metto giù la chiamata, indosso la giacca ed esco.

"eccomi. Che succede?". Con mia sorpresa vedo che anche Klaus, Rebekah ed Elijah sono seduti con loro. "che ci fate anche voi qui? Non vi odiavate?"
"sì, ma gli Originali ci potrebbero servire per le indagini" afferma Damon.
"indagini per cosa?" chiedo io confusa.
"ci sono state altre due morti ieri pomeriggio".
"dove?" domando io.
"al Grill." mi risponde Elena.
"tranquilli, non c'è bisogno di indagare" dico io.
"che vuoi dire? Sai chi è stato?" mi chiede Caroline.
"sì certo, sono stata io" affermo.
"come scusa? Tu? Perché?" mi domanda Damon.
"beh.. Ecco.. Io.."
"allora?"
"ero arrabbiata e ho perso il controllo" confesso io.
"arrabbiata per cosa, scusa?" mi domanda confusa Bonnie.
"se vi ricordate, quelle due morti coincidono con quando sono andata via da qui ieri pomeriggio. Ora riflettete sul perché" dico io, riferendomi a quando mi sono innervosita perché loro avevano detto di voler uccidere Klaus e avevano aperto la bara di Esther, ignorando il fatto che potrebbe essere un pericolo per tutti.
"ora che ci avete pensato, avete capito?" chiedo io a tutti loro. I Mikaelson mi guardano confusi, visto che naturalmente non sanno quello di cui sto parlando.
"sì, abbiamo capito... Perché hai ucciso quelle due persone? Non ce n'era bisogno.." mi dice Caroline.
"lo so, ma io.." lascio in sospeso la frase, mentre guardo Rebekah. Rebekah sa tutto di me, quindi capisce anche quello a cui sto pensando ora, ovvero a uno dei momenti più bui della mia lunga vita.
Rebekah mi fa segno con la testa, in modo che io racconti a loro di quel periodo.
"va bene, ve lo racconto. Rebekah già lo sa..."

1377, Belfast, Irlanda del Nord

Era passato ormai quasi un anno da quando Krystal diventò una vampira.
L'unica volta in cui bevve sangue umano, fu durante la transizione. Quando bevve il sangue di quella ragazza, fu grazie a Rebekah che riuscì a fermarsi in tempo e a non uccidere quella persona.
Passarono mesi e mesi e, un'altra volta, la bruna stava per prosciugare completamente un altro ragazzo. Quindi, la bionda Originale le disse che per il momento doveva accontentarsi delle sacche. Krystal le accettò con riluttanza.

Un giorno si trovavano a Londonderry, nel nord-ovest dell'Irlanda del Nord, perché i genitori di Krystal dovevano incontrare alcuni uomini d'affari.
Mentre i signori Baker parlavano con tali persone, Krystal e Rebekah camminavano nel giardino di quella graziosa casa.
Mentre stavano passeggiando, Krystal sentì l'odore di sangue fresco. Vide, infatti, un uomo sulla trentina che stava spuntando l'erba nel giardino accanto e che si era fatto un graffio sulla mano. Gli occhi di Krystal si colorarono di rosso, le uscirono i canini e le vene sotto agli occhi. Rebekah se ne accorse. "Krystal, calmatevi. Fate un respiro profondo".
Non fece in tempo a finire la frase, che Krystal, con la velocità da vampiro, si era già avventata su quel povero uomo. Rebekah corse da lei, ma non riuscì a fermarla in tempo. Il signore cadde a terra privo di vita.

1384, Belfast, Irlanda del Nord

Ormai erano anni in cui si parlava di una squartatrice. La chiamavano "La Stacca Teste". Già, proprio così. Krystal, infatti, quando mordeva i colli, aveva l'abitudine di staccare le teste alle sue vittime, e spesso toglieva loro anche gli arti.
Erano 7 anni. 7 anni in cui non riusciva più a placare la sua sete di sangue umano. Rebekah le stava dietro, la seguiva in ogni passo che faceva. C'erano momenti in cui Krystal riusciva a fermarsi, ma per poco. Infatti, appena passava un'altro essere umano, la sua voglia ritornava improvvisamente.
Rebekah non faceva altro che aiutarla, cercando di farla ragionare, fino a che un giorno accadde l'impensabile.

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