Capitolo 34

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Con la coda dell'occhio vedo che anche i miei amici ci stanno raggiungendo.
Samhain viene davanti a me, mi prende per il collo e dice "io sono sempre stato l'unico della mia specie, e sarò ancora l'unico. Non c'è posto né all'Inferno né sulla Terra per due come noi. Di' pure addio ai tuoi amichetti."

Comincia a mancarmi il respiro. Gli prendo il braccio con le mani e glielo rompo, così che io possa acquistare qualche secondo per riprendermi. Mi stacco da lui, tiro fuori i canini e mi spuntano le vene sotto gli occhi, mentre i miei occhi sono ancora blu. Con la velocità da vampiro vado verso di lui e cominciamo a combattere.

Sono a terra, circondata dalla barriera, e nessuno può venire ad aiutarmi. Intorno alla barriera ci sono i miei amici che combattono con gli zombie, mentre io e Samhain continuiamo a colpirci ripetutamente. Devo ammettere che lui è in netto vantaggio. Sto pensando a come sconfiggerlo. L'unico modo sarebbe l'esorcismo, ma io sono un demone e quindi non ho i poteri mentali per farlo.

Mi concentro su me stessa, sul mio potere, su tutto quanto. Dalla mano comincia a fuoriuscire un bagliore bianco. Infatti, sto per colpire Samhain con la potente luce bianca.
Lo colpisco, ma noto che non gli ha fatto molto. Lo ha soltanto indebolito per un po' di tempo.
Durante il mio breve momento di vantaggio, mi guardo intorno cercando di farmi venire in mente un'idea valida. Incrocio lo sguardo di Bonnie. "Bonnie" sussurro io.
Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima?
Cerco di collegarmi con la sua mente e le faccio capire il mio piano. La vedo annuire, ma poi sono obbligata a girarmi perché Samhain si sta rialzando e sta venendo verso di me.
"che sciocca, pensavi davvero che la luce bianca potesse fermarmi? Non ha quasi alcun effetto su noi demoni dagli occhi blu." dice lui ridendo.
Io faccio qualche passo indietro, e dopo una manciata di secondi, comincio a sentire Bonnie che pronuncia delle parole in latino. A me spunta un sorriso, mentre Samhain mi guarda confuso. "che diavolo sta facendo quella stupida strega?" chiede lui.
"sai, la mia amica è una strega particolare. Si chiama Bonnie. Bonnie Bennett."
"aspetta, Bennett?" domanda il demone incredulo.
"sì." gli rispondo io, mentre sul viso ho stampato un ghigno.

Infatti, le Bennett sono una delle famiglie di streghe più potenti. Loro possono usare i poteri mentali ed esorcizzare i demoni, in quanto streghe. Fortunatamente ho una strega Bennett come amica, e purtroppo fino ad ora non mi è venuto in mente che lei avrebbe potuto avere quel potere.

Guardo Samhain, che intanto è inginocchiato a terra e si sta tenendo la testa per il dolore.

Intuisco che Bonnie ha quasi finito, quindi dico al demone di fronte a me "torna all'Inferno, brutto stronzo."
Detto questo comincia a smaterializzarsi, e dal corpo vediamo fuoriuscire una polvere grigia, che è l'anima di Samhain che sta per ritornare all'Inferno. Nel frattempo, gli zombie cominciano a scomparire, proprio come il demone.

La barriera non c'è più, quindi raggiungo i miei amici e ci abbracciamo. "ce l'abbiamo fatta." mormoro io sorridendo. Subito dopo Klaus mi prende il viso con le mani e sussurra "ti amo."
Io lo guardo con gli occhi spalancati, incredula delle sue parole. Non riesco a dire nulla, quindi lo bacio; ci stacchiamo e dopo aver preso un minimo di coraggio gli sussurro a mia volta "ti amo anche io". Lui sorride e mi bacia nuovamente.
Tutti gli altri, avendo l'udito sviluppato, hanno sentito tutto, infatti quando ci stacchiamo vediamo che ci guardano e sorridono. Io, imbarazzata, mentre mi gratto la nuca e sorrido, dico "ehm... Buon Halloween". I miei amici scoppiano in una risata e io mi unisco a loro.

È il pomeriggio seguente e, dopo aver passato la mattinata con i miei migliori amici, saluto tutti e prometto di ritornare il più presto possibile a Mystic Falls.

Sono in macchina con Klaus e Rebekah e ci stiamo dirigendo a New Orleans.

Entriamo in casa e ad accoglierci ci sono Elijah e Hayley.
Il maggiore dei Mikaelson ci chiede "vi siete divertiti?"
Io, Klaus e Rebekah ci guardiamo in faccia, rendendoci conto che lui non sa tutto quello che è successo.
Ci sediamo sul divano e gli raccontiamo tutto l'accaduto.

"cavolo... Sinceramente non me lo aspettavo." dice lui sconcertato dopo aver sentito la storia, mentre noi ridacchiamo.

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