La veritá.

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Eccomi ragazzi! Ecco per voi il nuovo capitolo. Lo so che avevo detto che avrei pubblicato il capitolo tipo tre giorni fa, ma ho avuto degli impegni.

Spero non mi ucciderete per questo.

Ahahahaha XD buona lettura!

Li vidi appena spalancai la porta della mia camera.

Ideo e Nancy.

Le lacrime cominciarono a scorrermi sul viso, la rabbia invase il mio stomaco che minacciava di scoppiare per il troppo cibo che avevo mangiato col mio branco.

La scena che avevo davanti mi stava letteralmente distruggendo, ma nonostante il nervoso non riuscii a parlare finché Ideo non si voltò.

La sua espressione fu di sorpresa, poi il suo sguardo divenne triste e cupo.

Vidi Nancy sorridere compiaciuta e sentii le zanne crescermi in bocca.

Il vampiro si alzò dal mio letto, il petto nudo che si illuminava sotto la luce fioca della lampadina sul comodino.

- Non è come sembra - disse, ma io non lo ascoltai e borbottai un "vaffanculo" sottovoce.

Le mie gambe non avevano la minima intenzione di muoversi allora le obbligai e cominciai ad allontanarmi dai due che fino a poco fa si stavano baciando appassionatamente.

Sentii Ideo pronunciare il mio nome, poi mi chiusi nel bagno comune della scuola e non sentii più niente.

Guardai il mio riflesso in lacrime nello specchio e mi domandai cosa fosse successo di preciso.

Mentre ero con la mia famiglia Ideo mi aveva detto che gli mancavo, con un messaggio telepatico.

Non riuscivo a spiegarmi come mai fosse finito in camera mia, sul mio letto, a petto nudo, con Nancy.

Mi bagnai il viso con l'acqua fresca e lasciai che le gocce mi bagnassero il giubbotto che non avevo ancora tolto.

Tentai invano di scacciare l'immagine dei due dalla mia mente e proprio in quel momento Ideo piombò nel bagno.

Mi fissò preoccupato, poi si avvicinò per abbracciarmi, ma io lo respinsi.

- Faresti meglio ad andartene - gli consigliai.

Non mi ascoltò e tento di nuovo di avvicinarsi, lo respinsi nuovamente.

Lo guardai negli occhi e sospirai silenziosamente.

- Forse non funzionava... tra noi - ammisi, e i suo occhi si sgranarono.

- Funzionava eccome Meg! Lo so, ho sbagliato, perdonami, ti prego -

Sentii le lacrime ritornare a scorrermi sulle guance.

- Credo sia meglio che tu mi stia lontano -

Feci per uscire, ma Ideo mi bloccò afferrandomi per un polso.

- Per favore, non farlo - mi pregò.

Abbassai lo sguardo e tirai su col naso.

- Almeno restiamo amici, ti prego. Magari così mi farò perdonare - propose, io controvoglia annuii.

Mi lasciò andare il polso e uscii di corsa.

Non appena arrivai alla mia stanza trovai Nancy ancora distesa sul letto.

- Te l'avevo detto che tu per lui non andavi bene - disse e si alzò mostrandomi le sue curve perfette da modella, chissà a chi aveva rubato quel corpo.

- Vai via - ringhiai, e mi lasciai cadere sul pavimento con uno sbuffo.

- Dovevi aspettartelo tesoro, insomma guarda qui che schianto - fece un giro su se stessa, poi uscì dalla stanza ridendo e sbattendosi dietro la porta.

La odiavo.

Mi sfilai il giubbotto bagnato e lo lanciai sulla scrivania, tutti gli oggetti su di essa caddero a terra.

Sentii uno strano rumore e qualcosa di morbido salirmi sulla gamba.

Il gatto ciccione di Crystal cominciò a fare le fusa.

- Piccola palla di pelo sei dannatamente orribile - affermai, e afferrai il micione che si accoccolò tra le mie braccia

- Forse voi gatti non siete così male - ammisi, e la palla di pelo miagolò.

Dopo un po' qualcuno bussò alla porta, mi alzai per andare ad aprire.

- Ehy - mi salutò Douglas e io gli sorrisi triste.

- Ho saputo di te e Ideo, mi dispiace Meg -

Mi strinse in un abbraccio stretto, quasi stritolante.

- Grazie - dissi, e ci separammo.

Quando se ne andò tornai dal gatto cicciottello e ripresi ad accarezzarlo.

Mi sentii stupida per tutte le volte in cui ero saltata in aria per un misero gatto innocuo.

Mentre formulavo pensieri sui gatti, sentii qualcosa sbattere sul vetro della finestra.

Guardai in direzione di essa e notai una donna ferma davanti al vetro.

Mi alzai e le permisi di entrare.

- Si gela lì fuori, mi sarei trasformata se non fosse stato per te - ammise e mi scoccò un'occhiata curiosa.

- Non sembri stare tanto bene - notò, e si accomodò sul mio letto.

- Vattene - dissi fredda, e la vidi irrigidirsi.

- Devo spiegarti tante cose Magica, e poi non ti manca un bell'abbraccio dalla tua mamma? - domandò, e per un po' ci riflettei su.

Mamma o non mamma un abbraccio mi serviva comunque, quindi mi avvicinai e lasciai che mi stringesse forte.

Odorava di bosco, il suo profumo mi riportò indietro con la mente a quando ero bambina.

La guardai e le sorrisi.

- Mi sei mancata piccola mia - ammise, e mi accarezzò una guancia.

- Mi dispiace non averti creduto - dissi, e mi separai da lei.

- È normale, sono stata lontana da te un sacco di tempo e mi dispiace enormemente averti lasciata sola -

Mi sorrise sinceramente pentita e io le strinsi una mano

- Dove sei stata per tutto questo tempo? - domandai, e sul suo viso si dipinse un velo di tristezza.

- Ero con tuo nonno Ronald, alcuni ammazza vampiri ci hanno inseguito per anni - spiegò, e mi sentii confusa - Volevano una cosa da noi. Devi sapere che miliardi di anni fa come nei giorni d'oggi i vampiri e i lupi sono sempre stati in guerra tra loro. Gli ammazza vampiri se ne stavano per conto loro e vivevano le loro vite in tranquillità. Un giorno il re dei vampiri rubò loro un importante oggetto e lo ruppero in differenti parti nascondendolo nei vari branchi.

Un pezzo capitò nel nostro branco e fin ora non l'hanno ancora trovato.

Prima della tua nascita ebbi un brutto incidente combattendo contro gli ammazza vampiri e rimasi ferita gravemente.

Io e tuo padre scoprimmo che quell'oggetto aveva poteri curativi e così lo utilizzammo, grazie ad una specie di magia voodoo, per curarmi.

Dopo quell'episodio, l'oggetto non fu più ritrovato, e gli ammazza vampiri pensano ce l'abbia io, ma in realtà quell' oggetto sei tu.

Si trova dentro di te, perché poco dopo averlo utilizzato scoprii di essere incinta.

Meg, gli ammazza vampiri cercavano te, ecco perché me ne andai, loro erano convinti che tu fossi con me e così potevo tenerli lontani dal branco e soprattutto dalla mia bambina -

Scoppiò in lacrime ed io insieme a lei.

Sentii le sue braccia stringermi forte, poi dopo un po' gli occhi cominciarono a chiudersi e io mi addormentai.

I ragazzi di Ferbestick (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora