Infermeria.

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Sentii una puzza forte di alcool e aprii gli occhi.

Mi guardai intorno stordita e riconobbi il bagno comune della scuola.

Mi guardai i vestiti,ero bagnata e sporca di fango.

Ebbi un forte giramento di testa e dovetti chiudere gli occhi.

Afferrai il bordo del lavandino e tentai di alzarmi,la testa mi girò di nuovo e ricrollai a terra.

Annussai l'aria e risentii quel puzzo di alcool provenire dai miei vestiti,dai miei capelli,dalla mia bocca aperta per respirare.

Tossii forte e riprovai ad alzarmi.

Feci forza sulle gambe e ci riuscii,ma dovetti appoggiarmi subito al lavandino per non ricadere.

Sentii la bile salirmi alla gola e chiusi la bocca per evitare che uscisse "Nancy non è più dentro di me" pensai e sentii le ginocchia tremare.

Mi guardai allo specchio,sembravo sfinita e maledettamente ubriaca.

Feci per aprire l'acqua,ma la porta del bagno si aprì ed entrarono Ideo e Douglas che smisero di sorridere appena mi videro ripiombare a terra.

Si inginocchiarono accanto a me e mi squadrarono da cima a fondo

-Che ti è successo?- mi chiese Douglas che mi strinse una mano

-È stata Nancy,credo mi abbia fatta ubriacare- ammisi e Ideo sembrò innervosirsi.

Mi appoggiai a Douglas per mettermi in piedi e sentii il vomito risalire in superficie

-Sto per vomitare- li avvisai e mi avvicinai a una delle tazze del bagno

-Ricordi dove ti ha portata?- mi chiese Ideo e io scossi la testa

-Chi è Nancy?- domandò Douglas che continuava a tenermi per un braccio

-Un fantasma,si è impossessata del suo corpo- rispose Ideo poi mi afferrò e mi prese in braccio,la testa mi girò in modo assurdo

-Mettimi giu Ideo,ti vomiterò addosso- dissi,ma il ragazzo cominciò ad avviarsi verso l'uscita

-Dag,vieni,la portiamo in infermeria- disse e il ragazzo ci seguì.

Uscimmo dal bagno e attraversammo il corridoio.

Mi rannicchiai tra le braccia di Ideo respirando il suo odore che si stava mischiando con l'alcool di cui ero imbevuta.

Arrivammo all'infermeria,una piccola stanzetta che non avevo mai visto.

Douglas bussò,poi aprì la porta ed entrammo.

Un uomo col camicie bianco ci venne vicino e mi guardò preoccupata

-Mettetela sul lettino- disse e quando Ideo fece per lasciarmi io lo strinsi forte

-Tranquilla,andrá tutto bene- mi rassicurò,poi mi abbandonò lentamente sul lettino.

Il medico fece segno ai due ragazzi di uscire,poi mi tolse i vestiti sporchi e mi infilò una vestaglia di un rosa chiaro sulla biancheria intima.

Mi cedette due aspirine e un bicchiere di acqua e mi sorrise dolcemente

-Hai fatto la ragazza cattiva stanotte- disse e io annuii

-Hai dei problemi? Non si risolvono con l'alcool- ammise e io annuii dinuovo

-Abbiamo uno psicologo nella scuola,lo sapevi?- stavolta scossi la testa e lo guardai.

Sembrava piuttosto giovane con i capelli biondi pettinati e gli occhi azzurri e luminosi

I ragazzi di Ferbestick (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora