La casetta di Peter.

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Era passata una settimana da quando io e Ideo avevamo chiarito. Mi aveva spiegato il motivo per cui si era ritrovato in quella situazione con Nancy e l'avevo perdonato. Dopotutto avevo bisogno di lui. Specialmente durante quella stressante ora di inglese. Mi guardai intorno e notai Crystal sbuffare seduta accanto a Melody che dormiva poggiata con la testa al suo banco scomodo. Il professore ripetè per la centesima volta la stessa frase e finalmente la campanella suonò. Mi alzaii subito e corsi fuori dalla classe. Il corridoio si riempì di alunni, compreso il mio bel ragazzo. Le spalle alte di Ideo si alzarono mentre la sua risata gli riempiva i polmoni. Mi avvicinai sorridendo a Douglas che era con lui e strinsi da dietro il vampiro. Ridacchiai quando si voltò e sorrise divertito stringendomi tra le sue braccia. -Piccola, tutto bene?- domandò passandosi una mano nei capelli. Annuii e mi alzai sulle punte dei piedi per lasciargli un leggero bacio sulle labbra. Douglas scoppiò in una sonora risata e scosse la testa allontanandosi. Presi per mano Ideo e mi incamminai nel corridoio. -Allora, che si fa oggi?- chiesi facendo un sospiro. Il ragazzo mi osservò incuriosito -Quello che vuoi dolcezza.-. Tornò con lo sguardo sui ragazzi nel corridoio fino a quando non arrivammo davanti la sua camera. Mi poggiai alla porta e infilai le mani in tasca esibendomi in un'alzata di spalle. -A te la scelta principino.- gli feci un occhiolino ridacchiando. Alzò gli occhi al cielo e poggiò le mani ai lati della mia testa -Avrei qualche idea su cosa fare in questo momento,se solo non ci fosse Crystal.-. Si allontanò da me e guardò la ragazza appena arrivata che sbuffò avvicinandosi -Ciao ragazzi,avete visto il mio gatto? È una settimana che non lo vedo-. Scossi la testa e così anche Ideo. Crystal ci ringraziò e si riavviò chiamando ogni tanto il suo gatto. Sentii una presa forte sul fianco e in un attimo sentii le labbra del vampiro sulle mie. Ricambiai il bacio con foga, come se fosse l'unica cosa di cui avessi bisogno e gli circondai il collo con le braccia attirandolo a me. -Potremmo andarcene nel bosco, o magari nella casa sull'albero che ha costruito quell'intelligentone di Packey-. Sussurrai sulle sue labbra mordicchiandole piano per poi guardarlo sorridendo. Fece una smorfia confuso e mi affrettai a spiegargli che Peter aveva costruito una casa su uno degli alberi nel cortile della scuola. Si limitò ad annuire e fece per dire qualcosa,ma un miagolio glielo impedì. Ci voltammo entrambi verso il gatto ciotto e basso di Crystal che si attorcigliò tra le gambe di Ideo. Lo afferrai ed iniziai a scuoterlo con forza -Micio cattivo. Andiamo dalla tua padroncina-. Salutai Ideo e gli mimai con le labbra un "a tra poco" e mi avviai verso la camera della mia amica. Durante il tragitto tenni il gatto tra le braccia,sembrava pesare molto di più e ad un tratto cominciò a soffiarmi contro. Lo lasciai cadere quando con gli artigli mi graffiò la pelle della mano che si rigenerò subito. Sospirai e lo riafferrai bussando alla porta della stanza che cercavo. Crystal mi aprì poco dopo e sorrise riprendendosi il gatto. -Grazie Meg.- mi strinse in un abbraccio e richiuse la porta. Feci spallucce e scesi in cortile. Guardai in lontananza e mi soffermai sulla casetta sull'albero di Peter. Era piuttosto carina e notai Ideo muoversi all'interno con qualche cuscino in mano. Lo raggiunsi ed entrai dalla piccola porticina per poi richiudermela alle spalle. Mi sedetti in un angolino consapevole del fatto che lui si fosse accorto che ero lì giá da un bel po'. Quando finì di sistemare i cuscini si sedette accanto a me e alzò un sopracciglio guardandomi. -Che vuoi fare?- domandó e prese uno dei cuscini sbattendomelo addosso. Mi vendicai e gliene lanciai uno in faccia -Magari fare a pezzi il tuo bel sedere.- lo presi in giro e delle piume uscirono dal cuscino con cui lo colpii sul viso. Scoppiò a ridere e con una leggera spinta mi obbligò a stendermi sul pavimento di legno salendomi letteralmente addosso. -Ho un bel sedere?- chiese meno serio di quanto avrebbe voluto sembrare. Annuii e mi alzai di poco per baciarlo stringendo le mani sulla stoffa della sua maglietta. Lo sentii premersi contro di me e le sue mani avventarsi sulla pelle sotto la mia maglietta. Sussultai quando sentii una voce fin troppo familiare e spinsi via Ideo dandomi una sistemata quando mio padre mi salutò. -Non vorrei rovinare il momento,ma Magica, volevo portarti a fare un giro. Vieni,dai-. Saltò giù dalla casetta e vidi Ideo per la prima volta arrossire. Mi rialzai e lo salutai con un piccolo bacio. -A dopo Ideo- gli sorrisi raggiungendo mio padre. -Sebastian sempre nel momento più appropriato- ridacchiai e mi lasciai stringere dal suo braccio. -Quel ragazzo ti mangia con gli occhi,e sono pur sempre tuo padre,per me sei ancora piccola per certe cose- mi guardò con disapprovazione. -Cosa intendi con certe cose?- domandai confusa. -Oh,beh,sai voi ragazzi.. crescento avete voglia.. e.. - lo interruppi subito. -PAPÁ!?!- urlai e gli diedi una spinta. Poi scoppiammo a ridere entrambi.

I ragazzi di Ferbestick (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora