Weekend.

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Una lettera. Quella mattina trovai una lettera sul mio comodino. Era scritta su un pezzo di carta stropicciato e la calligrafia era elegante e molto chiara

"Ragazza,la mia famiglia ed io abbiamo trovato chi ha ucciso Elliot,starò via per due giorni. Tornerò lunedì. Goditi il sabato e non dire niente agli altri ragazzi di Ferbestick,inventa qualche scusa.

Ah,c'è una sorpresa sotto il tuo cuscino,era un pensierino per non aver potuto studiare con te ieri."

finito di leggere,posai la lettera sulle coperte e alzai il cuscino. Sgranai gli occhi quando vidi una piccola collanina di un colore ambrato,la portai al collo e la allacciai. Mi stava abbastanza bene.

Dato che era sabato non mi precipitai nel bagno per prepararmi,lo zio di Douglas ci aveva detto che sarebbe venuto a prenderci per il weekend verso le 11.00 ed erano solo le 8.00.

Decisi di prendere il telefono e mandare un messaggio a Noa

"Ehy Noa,come va? i ragazzi rimasti umani si sono trasformati?"

dopo 5 secondi mi arrivò una chiamata,risposi notando il nome del mio amico sullo schermo

-Noa ciao- dissi,e sentii un mugolio dall'altro lato del telefono

-Meg,mi sto trasformando. Ormai sono rimasto solo io. Devi tornare qui. Non c'è nessuno che controllerá i nuovi che arriveranno.- la sua voce si spezzò e sentii un ringhio

-Non posso Noa,sono a scuola.- ingoiai con forza e sentii una lacrima rigarmi il viso,i lamenti che provenivano dal telefono mi stavano uccidendo

-Meg,ti voglio bene- Noa chiuse la chiamata.Nella stanza,come unico rumore,c'era il mio respiro affannato.

Mi asciugai le lacrime e mi diressi in bagno per prepararmi.

Arrivate le 11.00 mi decisi a scendere all'entrata principale per tornare a casa con Douglas per il weekend.

Lo trovai con una borsa a tracolla e le dita impegnate a premere i tasti sul suo cellulare

-Buongiorno Magica,si va a casa oggi!- disse,non riuscii a capire come aveva fatto a vedermi senza staccare gli occhi dal telefono

-Si,non vedo l'ora- dissi e mi avvicinai appoggiandomi al muro accanto a lui

-Con chi parli?- domandai e lui alzò le spalle e mi guardò

-Nessuno di importante- rispose e ripose il marchingegno nella borsa.

Sentimmo la porta aprirsi e quando vidi lo zio corsi ad abbracciarlo

-Sono felice anche io di rivederti piccola- disse e mi strinse forte,poi diede una pacca sulla spalla a Dag. Tutti insieme raggiungemmo la macchina e partimmo per tornare a casa.

Nel piccolo giardino c'era il grande Toby ad aspettarci.

Lo accarezzai passandogli accanto,poi entrai dentro seguendo lo zio e Dag.

Sentii un dolce profumo di cioccolata provenire dalla cucina e curiosa andai a vedere di cosa si trattava.

La zia stava preparando un dolce pieno di nocciole e cioccolata e contemporaneamente metteva della pasta in un una pentola

-Zia!- dissi e la donna sobbalzò

-Oh mio dio Magica,che colpo. Sono troppo anziana per questi spaventi,non credi?- disse,poi mi strinse in un abbraccio

-Non sei per niente anziana zia- la corressi io e la donna mi spinse fuori dalla cucina

-Allora,come ti pare la scuola?- mi domandò e io sospirai

-non male- risposi e la donna mi guardò con uno strano sorrisino disegnato in viso

-Qualche ragazzo interessante?- chiese e io scoppiai a ridere

-No zia,nessuno. Sono tutti brutti come Douglas- stuzzicai il ragazzo,che mi guardò di sottecchi e mi lanciò un cuscino in faccia

-Nessuno è all'altezza della nostra Magica- disse lo zio entrando con un sacco di legna in mano e mi strizzò l'occhio

-Giusto zio,ora vado in camera- dissi e salii di  corsa le scale.

Aprii la porta di legno liscio e inspirai a fondo l'odore di muschio e castagne che proveniva dalla mia stanza.

Entrai e guardai le ultime cose che erano rimaste dopo l'inizio della scuola: una foto di me in forma di lupo che mi aveva scattato lo zio e un fazzoletto accartocciato.

Oltre ad esse c'erano il letto,l'armadio vuoto e la scrivania con la sedia mezza rotta.

Sentii qualcosa strisciarmi accanto le gambe e quando abbassai lo sguardo urlai

-GATTO!!!- scesi subito le scale e mi buttai in braccio a Douglas che se ne stava tranquillo a guardare la Tv

-Gatto,gatto,gatto!- urlai e indicai la piccola palla di pelo che scendeva le scale con divina eleganza

-È Prosper,il mio nuovo gattino.- disse la zia che lo prese tra le braccia e cominciò a coccolarlo

-Zia!!! Lo sai che non vado molto daccordo con i gatti!!- le urlai contro e la donna fece una smorfia con la bocca

-Lo porto fuori e lo faccio giocare con Toby- disse e io alzai gli occhi al cielo

-Non ti mangia mica- disse Douglas e quasi mi ero dimenticata di essergli saltata addosso

-Scusami Dag- mi tolsi da sopra di lui e gli sorrisi imbarazzata

-Tranquilla- rispose e mi fece l'occhiolino.

Verso l'una fu ora di pranzo e tutti ci preparammo per la grande scorpacciata che la zia ci aveva preparato.

I ragazzi di Ferbestick (in sospeso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora