39.

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La sua mano è ferma sul mio collo, mentre continua a massaggiare le mie labbra con le sue. Il bacio comincia a farsi sempre più profondo, il suo petto si alza più rapidamente, mentre io ho il respiro irregolare. Una sua mano resta ferma sul mio collo in modo molto leggero, con le dita che accarezzano il mio mento, mentre l'altra si sposta dai fianchi per appoggiare le dita con forza sul mio culo. Mi allontano poco da lui quando lo fa, per prendere una boccata d'aria. Lui coglie l'occasione per spostare le labbra sul mio collo e accarezzare la mia pelle con le labbra. Alterna baci soffici a morsi piacevoli, gemo quando sento la sua lingua sulla pelle. 

Mi aggrappo a lui, tenendo le mie mani salde sulle sue spalle per non perdere l'equilibrio. Non mi va di stare ferma qui, non so per quanto potrò ancora stare in piedi. Così gli afferro la mano e senza staccare gli occhi dai suoi indietreggio per andare verso il letto. Ma lui sembra avere dei piani diversi. 

Avvicinandosi di nuovo, con il volto a poca distanza dal mio, sposta le mani sul retro delle mie cosce per sollevarmi da terra. Le mie gambe sono avvinghiate alla sua vita e dopo qualche istante sotto di me sento una superficie liscia... Mi ha spostata seduta sulla scrivania della sua stanza. Lascio cadere nel vuoto le mie gambe e allungo le mani per afferrare il bordo dei pantaloni della sua tuta per trascinarlo più vicino a me. 

Lui non riesce a staccare lo sguardo dalle mie labbra. Mi afferra il viso con la mano e ci baciamo di nuovo. Ho le mani ancora ferme sull'elastico dei suoi pantaloni... Ho ancora l'alcol in corpo e riesco a trovare il coraggio di far scivolare le dita un po' più giù...

«Beth...» sussurra Vinnie sulle mie labbra.

«Sì?» chiedo.

«Meglio di no»

«Vinnie che si tira indietro?» ironizzo facendo scontrare di nuovo le nostre labbra.

Lui afferra le mie mani ancora ferme sull'elastico dei pantaloni e le tiene ferme:«Sei ubriaca»

«Sono abbastanza sveglia da sapere che voglio farlo» rispondo, spostando le labbra sul suo collo.

Sento il suo respiro farsi ancora più pesante, mentre scivolo nella zona del suo orecchio.

«Beth no...» indietreggia, allontana il suo corpo dal mio.

«Cosa c'è che non va?» la stanza attorno a me ondeggia.

«Sei ubriaca e per quanto possa essere menefreghista, non sono tipo da andare a letto con una ragazza in queste condizioni» le sue parole sono chiare.

«Sto benissimo, completamente bene»

«Lo vedo» ride lui, passandosi la mano tra i ricci scompigliati.

«L'avresti fatto se ci fosse stata Rachel al mio posto?»

Lui si avvicina di nuovo a me e appoggiando le braccia sulla scrivania, dove io sono ancora seduta:«Una ragazza ubriaca non è consapevole e va allontanata, che sia tu o Rachel»

Mentalmente sono ferma alle sue labbra mentre dice quella frase, penso anche al fatto che potrei finalmente togliermi un sassolino dalla scarpa e dire a Cole che sono andata a letto con un ragazzo per davvero, mettere un punto a quella situazione e tornare nel mio appartamento e chiudere questa storia con Vinnie per sempre. Ma perché non lo sto volendo? Perché mi va bene che lui mi stia dicendo di no? 

Poi avvicina le sue labbra affianco al mio orecchio e sussurra:«Anche se ammetto che, se fossi stata sobria, non mi sarebbe dispiaciuto provare la scrivania con te»

Sento il formicolio sulle gambe mentre pronuncia queste parole e immagino solo che cosa sarebbe potuto succede. Nulla, perché quando non bevo non ho il coraggio di fare queste cose mi ricordo da sola. 

PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora