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«Pensavo di aver chiamato un taxi» gli dico.

«Lo sono» risponde lui. 

Sono confusa. Da quando Sebastian sta alla guida dei taxi? Però questo potrebbe spiegare il perché lui non vada all'università insieme ai ragazzi, non ha mai detto di studiare. Mi viene da pensare che forse anche Nick abbia un lavoro nascosto? 

«Oh... Scusami, non ne avevo idea» rispondo. Non ho intenzione di mettere piede nella sua macchina. Ho come la sensazione che potrebbe finire molto male, un bel litigio non è proprio richiesto oggi:«Chiamerò un altro taxi»

«Non è un problema se sali con me» dice.

Mi chino di nuovo sul finestrino ancora aperto per assicurarmi di aver sentito bene la sua risposta. 

«Scusami? Penso di non aver sentito bene»

«Sono pur sempre settanta dollari» naturalmente. 

«Settanta?» chiedo sconvolta.

«Quello che sta arrivando dietro lo fa anche a novanta» consiglia. 

Non me lo faccio ripetere due volte. Apro la portiera posteriore dell'auto e lancio dentro le borse, non intenzione di spendere così tanti soldi solo per farmi portare a casa di Claire. Se posso risparmiare quei venti dollari, mi va bene anche se mi toccherà condividere la stessa macchina con Sebastian. 

Monto davanti, accanto a Sebastian e chiudo la porta. Lui fa partire l'auto e comincia a maneggiare il monitor che mostra i chilometri percorsi e la tariffa. Ma non capisco che cosa stia facendo, non mi faccio troppe domande. 

«Posso sapere perché ti trovi ancora a New York? Non dovresti essere su un aereo?»

«Per tua sfortuna il volo è stato annullato e rimandato di non si sa quante ore o giorni. Questo tempo di merda si è messo in mezzo alla mia strada» rispondo innervosita. 

«Quindi tornerai in appartamento da noi?»

«No, portami da Claire, non ho intenzione di mettere piede là dentro»

«Per Vinnie?» ride lui.

«Perché preferisco stare con la mia migliore amica» puntualizzo. 

«E questo non ha nulla a che fare con il fatto che hai litigato con Vinnie, immagino» continua a ridersela. 

«Sai, eri più simpatico quando mi insultavi o stavi solo zitto» 

Non sopporto questa versione di Sebastian, il fatto che sia troppo amichevole mi sembra molto strano. Mi guardo attorno, siamo ancora a New York, non mi sta portando in nessun posto strano per mettere fine ai miei giorni. Quindi cosa c'è che non mi convince della sua bontà? Forse, per una volta nella sua vita, avrà intenzione di fare la persona matura con me. Penso che il fatto che io gli abbia chiesto di portarmi da Claire lo abbia consolato, almeno non mi avrà tra i piedi nel suo appartamento. 

«Mi presti il cellulare? Così avverto Claire» gli chiedo. 

«É da qualche parte sotto i sedili»

«Sotto i sedili?» 

«Già, non lo uso mentre guido, sai, è vietato per legge» come se non fosse ovvio. 

«E quindi...»

«Quindi o te lo cerchi rischiando la tua vita, perché potrei frenare male in qualsiasi momento, o te ne stai buona e aspetti di arrivare a destinazione» spiega. 

«Ma tu non freneresti mai male con persone in macchina, è il tuo lavoro farle arrivare salve a destinazione» è più una consolazione per me stessa quanto un pensiero. 

PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora