60.

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«Mi saluti anche? Sei seria?» le chiedo.

É letteralmente nuda nella doccia dell'appartamento in cui avrei dovuto passare i miei anni di università con Cole. Non posso credere che stia realmente succedendo a me... Prendo un respiro profondo sperando che si tratti di un incubo. Chiudo gli occhi, ma quando li riapro lei è ferma lì, con l'acqua che scivola sul suo corpo scoperto. 

Afferro un asciugamano e glielo lancio addosso. Non riesco a vederla in queste condizioni. 

«Beth... Posso spiegarti, non è come sembra...» Cole alle mie spalle. 

«E che cosa dovrebbe sembrare Cole? Eri nella doccia con lei» gli dico. 

«É passata per casa perché abbiamo fatto palestra insieme»

«Ah è così che si chiama adesso fare le corna alla propria fidanzata? Andare in palestra?» mi sto innervosendo ancora di più. 

Mi sento bruciare le mani, il corpo, il viso, gli occhi, tutto. Potevo aspettarmelo? Sì, dovevo. Monique stessa mi aveva avvisata, me l'aveva detto e no, non stava scherzando. Mi guarda come se avesse appena ottenuto la sua vendetta personale nei miei confronti per ciò che è successo con Vinnie. Ma ho veramente colpe in tutto questo? Che cos'ho sbagliato? 

«Cole non serve che le menti, ormai l'ha capito...» insiste Monique. 

«Tu non parlare» le dico:«Ed esci da quella fottuta doccia» 

«Certo» risponde lei avvolgendosi l'asciugamano attorno al corpo:«Dove ho lasciato i vestiti? In cucina o all'ingresso?...»

Potrei tirarle uno schiaffo in questo momento, ma mi trattengo solo perché tra i due potrebbe essere l'unica ad avere un mezzo valido motivo di odiarmi, ovvero che ho baciato Vinnie davanti a lei. Mi passa accanto e mi lascia uno sguardo veloce:«...Cole te lo ricordi?» 

«Esci da qua dentro Monique»

«Io ti ho avvisata» chiude così il discorso lei, camminando con i piedi bagnati per la casa.

«Beth...» comincia Cole ma io lo zittisco.

«Stai zitto» non ce la faccio più. Questo è troppo, anche per me. Credevo in noi, credevo in ciò che mi ha promesso, ma non ho intenzione di portare avanti questa pagliacciata:«Non mi interessano le tue scuse, non mi interessa niente, da oggi non mi vedrai mai più»

Mi sento mancare l'aria ed esco da questo dannatissimo bagno per prendere le mie cose e uscire da qua dentro. Non ho alcuna intenzione di passare qua la notte, non voglio vedere la faccia di Cole per il resto della mia vita. 

«Beth ti prego, ascoltami...» Cole mi segue mentre vado dritta verso la camera da letto per prendere la mia valigia e cominciare a mettere via ogni cosa che mi sono portata dietro da casa:«... Tutto questo si può sistemare, noi possiamo tornare a essere gli stessi di sempre e amarci come una vera coppia»

«E come? Devo andarmi a scoparmi un altro ragazzo? Una seconda volta? Solo per mettere in pace la tua coscienza?» gli chiedo.

«Puoi rifarlo con Vinnie, ti dò il permesso anche se sai che lui non mi piace per niente» gli arriva uno schiaffo in pieno di viso.

«Hai anche il coraggio di prendere in considerazione un'idea così schifosa? Per davvero?» ho le lacrime agli occhi mentre lo dico. 

L'immagine del ragazzo  che mi è rimasto accanto per tutti questi anni svanisce nel nulla, improvvisamente riesco solo a vedere quanto sia viscido e privo di cuore. Ha dato importanza al suo di interesse, fin dall'inizio, ha solo voluto ripulirsi l'immagine di fidanzato fedele chiedendomi di andare a letto con qualcuno. E io ci sono anche cascata, pensando che lo stesse facendo per il nostro bene...

«Potrebbe mettere le cose a posto...» sussurra.

«Sta zitto, cazzo, devi stare zitto» mi dispero:«Non ho intenzione di stare ad ascoltarti, mi hai presa per il culo da quando abbiamo messo piede in questa città. Volevi divertirti, rifarti la tua bella vita, ma senza restare solo, giusto?»

«No, io sono venuto qui per noi...»

«E questo allora cosa sarebbe?»

«Un ostacolo che supereremo insieme»

«Mi hai preso per il culo noi, hai solo pensato a te stesso e a essere egoista. Ti sono venuta incontro con la richiesta più stupida che chiunque, in una relazione, abbia mai sentito. I miei amici me l'avevano detto che l'avresti rifatto...

«Chi? Quella troia di Claire che mi odia e il tipo che ti sei scopata?» chiede. 

«Non ti rivolgere a loro in questo modo, non vali nemmeno un quarto delle persone che sono loro» puntualizzo. 

«Stai facendo tutto questo per non perdere stima davanti a loro, vero? Hai messo piede in questa casa oggi per parlarmi e chiedere di chiudere, quindi che cazzo ti cambia? Sono io quello che ci perde in questa situazione. Ti ho chiesto di mettere a posto la nostra relazione, l'hai fatto, e ti sei accorta che di me non te ne frega un cazzo, altrimenti non saresti qui a preparare le valige» parla a caso. Continua a fare la vittima. Il suo obiettivo sembra essere quello di farmi incazzare ancora di più, quindi cerco di non dargliela vinta. 

Mi muovo a lanciare questi maledetti vestiti nella mia valigia. 

«Non parli adesso eh? Facile tirarsi indietro Beth, è facile quando uno commette un errore... Menomale che mi amavi, menomale che volevo chiederti di sposarmi» insiste lui. 

«Parli così tanto anche mentre scopi con Monique? Perché se la risposta è no, allora la faccio tornare qui subito» rispondo.

«Lo vedi come sei? Sei insensibile Beth? E sai qual è la cosa peggiore? Che tra i due sono io quello che soffre di più, quello che si crogiolerà per terra la notte sarò io»

Mi alzo in piedi e chiudo bene la valigia:«Sai che c'è Cole? Ti riesce molto bene la parte del coglione, soprattutto adesso. Mentre io stavo passando il mio tempo a pensare a noi, a come sistemare le cose, tu sei andato a letto con chissà quante ragazze. Questo lo chiami amore? No, questo si chiama essere un coglione»

Comincio a trascinare via la valigia e mettermi le scarpe per uscire di casa.

«Non sarà facile, ma insieme rimetteremo a posto i pezzi del puzzle» continua con le sue frasette. 

«Non mi interessa»

«Mi hai preso in giro per tutti questi anni... Solo per andartene via così, senza nemmeno darmi una spiegazione» ha pure delle gigantesche lacrime che rigano il suo volto. 

«Avevano proprio ragione, il tuo nome si addice al termine coglione» ed esco di casa. 


PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora