PAUSE - Vinnie Hacker.

33.

«Siediti» quasi mi obbliga Vinnie quando arriviamo in aula.

«Penso che Claire mi abbia tenuto il posto» rispondo.

Lui sembra titubante, ma lancia lo zainetto con il computer sulla sedia affianco alla sua per tenere il posto libero:«Anche io» risponde. 

«Non vorrai che mi perda anche in aula» ironizzo.

«Ne saresti capace?»

«Vuoi vedere?» chiedo.

«Intanto lei viene via con me, ai posti che ho riservato a me e lei» si mette in mezzo Claire.

E la ringrazio per questo. Vinnie è stato gentile a proporsi di trascinarmi in università, ma non ho per niente voglia di stare in questa aula, sono certa che uscirò da qua dentro peggio di come io mi stia sentendo adesso. Albert mi ha guardato preoccupato per tutto il tragitto, lo sta facendo anche adesso.

«Stai bene?» appoggia una mano sulla mia spalla:«Sei pallida in viso»

Questo perché avrei preferito non trovarmi qui, stare da sola, non avere paura di trattenere le lacrime in un'aula colma di studenti. Starò forse esagerando, ma da quando mi sono presa una pausa da Cole non ho avuto una pausa per me, un singolo momento di riflessione, neanche un minuto per piangermi addosso e sfogare la rabbia e pressione che sento dentro di me. Tutti hanno bisogno di dare sfogo alle proprie emozioni, io voglio farlo adesso. 

«Sì» mento.

«Andiamo» mi trascina via Claire senza nemmeno dare il tempo ad Albert di dire altro. Vinnie è già seduto al suo posto, con le braccia conserte e lo schermo del computer aperto sulla pagina google. Mi domando che film guarderà oggi. 

La lezione sembra infinita, continuo a guardare le lancette dell'orologio che scorrono con una lentezza insolita. Appunto tutto ciò che sento nella speranza che il tempo voli, ma niente. Per di più Cole oggi non si è nemmeno presentato in università... Se gli fosse successo qualcosa di grave?

«Sei finalmente riuscita a prendere il cellulare nuovo» sussurra Claire, vedendomi tirarlo fuori dalla borsa.

«Sì, me l'hanno prestato i ragazzi» rispondo.

Poi premendo sul tasto di accensione compare lo sfondo. Lo sfondo di Vinnie e la sua ex ragazza che mi sono dimenticata di togliere a causa del poco tempo che ho avuto per prepararmi questa mattina. 

«Vinnie quindi» commenta Claire.

«Proprio lui»

«É la sua ragazza?»

«La sua ex ragazza, da quello che mi ha detto lui» 

«Non mi piace per niente quel tipo»

«Penso di averlo capito, non fai altro che rispondergli male» rido in silenzio.

«Ci credo, stai passando un periodo difficile e lui non è l'amico di cui hai bisogno»

«Avete una cosa in comune però»

«Cioè?» chiede.

«Odiate Cole»

«Quello ce l'ho in comune con il novantanove per cento del mondo, non è difficile trovare qualcuno che non sopporti Cole» sorride lei, fiera delle sue parole:«Questo sabato ci divertiremo, conoscerai un ragazzo stra figo e ti innamorerai di lui, altro che Cole»

«Claire...» la fermo.

Non voglio innamorarmi di nessuno, non voglio che ci sia nessun altro oltre a Cole nella mia vita. Nonostante il tuo sbaglio,  sento la sua mancanza nella mia quotidianità. É il mio primo amore, quello che dovrebbe durare per tutta la vita, come faccio anche solo a pensare a un futuro senza di lui quando lui stesso mi ha detto di vedermi al suo fianco? Anche se... I miei dubbi ci sono lo stesso. 

«E poi, questo pomeriggio dobbiamo andare a vedere l'appartamento nuovo» 

«Quale appartamento?» è forse la mia via di fuga?

«Non è molto lontano dal mio, ed è di solo ragazze, al telefono sembravano così carine»

«Non vedo l'ora» dopo i tanti problemi che stanno creando i ragazzi dell'appartamento in cui sto io, non vedo l'ora di uscirmene da là dentro, di lasciami alle spalle Sebastian, Albert, Vinnie e Nick. 

La giornata sembra quasi prendere una piega diversa dopo questa notizia, mi sento come se mi fossi alleggerita leggermente da un peso. La lezione si conclude e seguo Claire fuori dall'aula per andare avanti per la lezione successiva. Abbiamo mezz'ora di tempo, quindi ci prendiamo tutto il tempo del mondo per uscire dall'aula.

Mentre un ragazzo alto, con i capelli ricci e rossi si fa spazio tra la folla spintonando tutti. Vinnie sembra avere molta fredda di uscire da qua dentro, ho già la battuta pronta per quando lo troverò fuori da quest'aula fermo ad aspettare Albert che è poco più avanti di noi.

Ma varco la soglia della stanza, Vinnie non è qua ad aspettare Albert. Anzi, è Albert a essere rimasto da solo con lo sguardo puntato sul telefonino. 

«Dove stai andando?» mi ferma Claire appena mi vede andare verso Albert. 

«Da Albert»

«Possiamo non stare più con quei due?»

«Albert è sicuro e Vinnie non c'è» la rassicuro.

Lei dopo aver sbuffato sonoramente mi segue senza aggiungere altro. Albert continua a guardare il cellulare, sta cercando di distrarsi da qualcosa.

«Vinnie ha fratturato le spalle a metà degli studenti per uscire da quell'aula, eh?» scherzo.

«Sì, il motivo per il quale l'ha fatto è la cosa più divertente» sposta lo sguardo su qualcuno in fondo al corridoio. 

Vinnie è appoggiato con un braccio sul muro ed è leggermente chinato su una ragazza, la stessa che c'era nella foto sullo sfondo del cellulare. I due parlano, ma non riescono a togliersi lo sguardo di dosso, come se fossero persi l'uno nell'altra.

«La sua ex?» chiedo.

«Non si vede?» domanda Albert.

«Anche troppo, ha la tipica faccia da pesce lesso» risponde Claire.

«Già, diventa così ogni volta che la vede. Diventa un Vinnie diverso» commenta Albert.

«É solo innamorato» dico io continuando a guardarli.

«Questa mattina voleva venire qui in università a tutti i costi proprio perché sapeva che lei oggi comincia i corsi» spiega Albert.

«Non ha la nostra età?» chiede Claire.

«É un anno più grande di noi»

«E posso sapere che cosa ci ha visto in lui?» insiste Claire.

«Dovreste rispondere voi ragazze a questa domanda» ride Albert.

Vinnie abbozza un sorriso sul volto, probabilmente per un qualcosa che lei ha appena detto, e si morde il labbro inferiore abbassando lo sguardo sulle sue labbra. Lei sembra confusa per un secondo, lo asseconda addirittura facendo un passo in avanti verso di lui per baciarlo, ma si sposta poco prima di poter sfiorare le sue labbra.