6.

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Siamo rimasti due ore fermi nel traffico perché siamo uscirti dall'appartamento di Claire all'orario di punta, momento della giornata in cui la maggior parte delle persone tornano a casa da lavoro. Vinnie ha sbottato un paio di volte, l'ho sentito pure sbuffare. Io invece ho colto l'occasione per osservarlo meglio, cogliere qualcosa di lui che questo pomeriggio non ho notato perché ero di sfuggita.

Mi ha fatto strano stare in macchina con lui, è uno sconosciuto. Potrebbe essere un killer seriale e nasconderlo così bene da passare inosservato... No, che cosa mi passa per la testa? É stato impossibile non notare i suoi capelli scuri alla radice ma rossicci sulle punte, una sfumatura quasi impercettibile a causa dei suoi ricci perfettamente ordinati. I lineamenti del viso sono così ben evidenziati, che riuscirei a ritrarlo perfettamente... Il piano il piercing al labbro inferiore fa uno strano effetto su di lui, ogni volta che si è morso il labbro ho dovuto distogliere lo sguardo per non farmi viaggi mentali, la mascella pronunciata e tesa anche quando il viso sembrava rilassato.

Non è un tipo ragazzo che solitamente attira la mia attenzione, la cosa che più incuriosisce di lui è il suo sguardo, quasi impassibile e privo di vita. Come se fosse in grado di tirare un pugno a una persona non provare emozioni.

"Ti sei addormentata di nuovo in piedi?" mi chiede quando siamo davanti alla porta del suo appartamento, mi passa la mano davanti al viso. Sbatto le ciglia e qualsiasi cosa il mio cervello abbia immaginato, svanisce nel nulla.

"No" risposo subito.

"Fai paura quando fai così" sbotta.

"Così come?" chiedo.

"Così, che guardi nel vuoto e ti perdi. Sembri uno zombie" se c'è una cosa di cui sono sicura, è che non sappia per niente flirtare con una ragazza.

Sposta la mano in avanti per aprire la porta d'ingresso e mi fa segno di entrare. Ci togliamo entrambi le scarpe e poi lo seguo fino a quello che dovrebbe essere il salottino dell'appartamento. Dalla quantità di scarpe che ho notato alla porta d'ingresso, dovrebbero esserci più persone del previsto.

E infatti, quando arriviamo nella stanza ci sono tre ragazzi e tre ragazze. I bicchieri di birra sono ovunque, per terra, sul tavolo centrale, sul comodino affianco al divano, persino sulla mensola della libreria. Puzza di fumo, le finestre chiuse. Sono tutti divisi in coppiette.

"Ma porca puttana, siete stronzi" alza la voce Vinnie, facendosi slalom tra le persone e lo schifo che hanno lasciato a terra.

"Vinnie, amore mio" commenta un suo amico, afferrando una bottiglia di birra e portandosela alle labbra.

"Me la ricordavo diversa Rachel questo pomeriggio, o è forse effetto della birra" ride un altro ragazzo, squadrandomi da testa a piedi.

"Ehm... No, non sono io Rachel" rispondo, quasi infastidita.

"Secondo giro della giornata? Amico devi insegnarmi" risponde il terzo compagno di appartamento, immagino.

"Nemmeno" parla Vinnie al mio posto:«Cazzo potevate aprire almeno le finestre"

"Ma se sei il primo a non farlo" ripete un ragazzo.

I tre che si trovano nella stanza e, che immagino siano anche suoi compagni di appartamento, sono uno uno più strano dell'altro. Non hanno nemmeno la voglia di alzarsi, ma lo capisco, hanno bevuto così tanto che faranno anche fatica a parlare.

"Resta con noi per questa notte, nella stanza libera" li avvisa Vinnie.

I tre ragazzi ridono, ma senza farsi vedere troppo. Uno di loro si alza in piedi, spostando la ragazza dalle sue braccia, e mi afferra la mano in modo elegante per darmi un bacio sul dorso:"Mi chiamo Nick, ma per questa sera puoi chiamarmi principe azzurro"

Sono letteralmente disgustata da questa introduzione. Hai bisogno della camera, non comportarti male, hai bisogno della fottuttissima stanza penso tra me e me mentre trattengo i conati di vomito.

Vinnie fa qualche passo per avvicinarsi verso di noi e tira uno schiaffo sulla nuca di Nick Principe Azzurro. Non gli fa male, non sembra almeno. Nick solleva la testa e guarda Vinnie infastidito, ma non troppo.

"Piantala di fare il coglione" gli dice Vinnie, appoggiandosi con il braccio al muro e tenendo in mano un bicchiere di birra.

"Ma quindi questa notte scopate?" chiede un ragazzo con i capelli neri e dritti. Gli occhi verdi sembrano degli smeraldi.

Quanto vorrei prendere in mano il cellulare, che non ho, e chiamare Claire per chiederle chi diavolo siano questi ragazzi e dove li abbia incontrati, perché non mi sembrano parecchio a posto. Sono entrata in questo appartamento da qualche minuto e preferirei già trovarmi da tutt'altra parte.

"Immagino che a te aspetti una nottata intensa invece" rispondo io guardando il ragazzo dritto negli occhi.

"Ovviamente, non lo vedi?" risponde spostando la mano sui fianchi della ragazza al suo fianco.

La ragazza, sentendo quelle sue parole, prende la mano e la sposta. Se c'è una cosa che scoraggia noi ragazze, è la troppa sicurezza in un ragazzo.

"Dai unitevi a noi" Nick mi porge un bicchiere di birra.

Mi volto verso Vinnie nella speranza che mi possa salvare in qualche modo, ma lo vedo in un angolo della stanza che versa nel suo bicchiere qualcosa da bere, come se fosse tutto a posto. Tutto normale.

"Ho avuto una giornataccia, preferisco andare a dormire" rispondo:"Vinnie, mi mostri la stanza?"

"Oh sì Vinnie, vai a farle vedere la stanza" torna a commentare il ragazzo con i capelli neri, ammiccando al suo amico.

Mi volto per uscire da là dentro prima di implodere e cominciare a prenderlo a parole. Sono la prima a volermi divertire, la prima a trovare le persone ubriache divertenti, ma quel tipo... Mamma mia, gli tirerei il tavolo in testa.

Vinnie mi guida verso la mia stanza senza dire una parola. Che diavolo deve dire? É una mia decisione trovarmi qui. Sono stata talmente disperata da accettare.

"Questa è la camera" mi dice nel buio del corridoio, siamo così vicini che sento il suo respiro caldo.

"Grazie" rispondo.

"Se hai bisogno di qualcosa mi tro-" cerca di dirmi, ma viene interrotto dal terzo compagno di stanza che prima non mi ha minimamente rivolto parola. Si sposta con una tale velocità che per sbaglio sfiora il bicchiere di Vinnie, facendoglielo barcollare.

"Vai già a dormire?" chiede il ragazzo senza nome.

"Già"

"Vinnie non me la presenti?" insiste.

Non capisco nemmeno il perché visto che qualche secondo fa era comodamente seduto a sbaciucchiare una ragazza.

"Non mi ricordo come si chiama... Ehm... Sierra?" mi chiede Vinnie guardandomi.

"Non si chiamava così anche l'amica della ragazza che hai conosciuto questo pomeriggio, che poi ti ha chiesto di andare da lei?"commenta il suo amico.

"Ah... ops" e prende un sorso dal suo bicchiere:"Vi lascio da soli, divertitevi" se ne va via così.

Lo conosco da poco ma già ho capito un paio cose di lui: è privo di emozioni, non sa flirtare, ha una pessima memoria in fatto di nomi e, la peggiore, è di un'antipatia quasi insopportabile. Cosa deve aver passato nella vita per essere così? Sembra il classico ragazzo dal passato difficile.

"Sono Albert, piacere di conoscerti" mi porge la mano. Porta gli occhiali e i suoi occhi azzurri si fanno notare anche nel buio della notte. È più alto di me, quasi quanto Vinnie. Ha i capelli castano chiaro e le lentiggini sul volto. Un orecchino all'orecchio brilla, il naso leggermente all'insù e una mascella pronunciata.

"Piacere, Beth... Non Sierra" dico, facendolo sorridere.

"Non voglio disturbarti, ma ti ho vista prima abbastanza confusa... Immagino non sia stata una giornata facile"

"Per niente, potrebbe essere ufficialmente proclamato con il peggior giorno della mia vita"

"Ti va di parlarne?" mi chiede.

E a questo punto mi dico: perché no? Mi farebbe bene parlare con qualcuno che è esterno alla situazione.

PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora